Il nuovo libro "San Francesco di Sales: padre, maestro e amico. La spiritualità salesiana nelle lettere - Prima parte: dal 1593 al 1610" di don Gianni Ghiglione è destinato innanzitutto a quanti si ispirano a san Francesco di Sales come padre, modello, patrono.
San Francesco di Sales: padre, maestro e amico. La spiritualità salesiana nelle lettere - Prima parte: dal 1593 al 1610
La corrispondenza di San Francesco di Sales è la storia più completa della sua vita e quella più fedele. È là e soltanto là che il santo si manifesta completamente; a sua insaputa, egli permette di contemplare facilmente e di studiare sotto tutti gli aspetti la sua personalità così ricca di fascino. C’è soprattutto l’uomo, dotato della natura più squisita che si possa immaginare. La tenerezza dell’amicizia e della pietà filiale, l’ardore patriottico, la dedizione al principe, l’attaccamento alla Chiesa, il culto per il papato, lo zelo per le anime e il suo immenso amore per Dio; tutti i sentimenti più nobili, più puri, più elevati sgorgano dal suo cuore e vengono versati nelle sue Lettere.
Inoltre non solo in un certo periodo il santo si manifesta in tal modo, ma in tutti quelli della sua vita. Si possono addirittura constatare i progressi, i cambiamenti successivi che la grazia di Dio anzitutto e poi l’esperienza, il suo lavoro personale e quello degli anni operano in lui. Assistiamo allo sviluppo di tutte le sue qualità naturali.
L’autore
Don Gianni Ghiglione, 66 anni, originario di Saluzzo (Cuneo), frequenta il liceo classico e al tempo stesso il Conservatorio in organo e composizione. Iniziando gli studi di Teologia sospende quelli di Musica e diventa prete salesiano a 28 anni. In seguito consegue la laurea in Scienze dell’Educazione all’Università Pontificia Salesiana di Roma e ricopre vari incarichi nella Pastorale Giovanile dell’Ispettoria.
Da alcuni anni, è cappellano degli studenti della Scuola Superiore di Formazione di Psicologia della Comunicazione, al “Rebaudengo”, dove è anche responsabile del Collegio Universitario. Nel 2005-2006, ad Annecy, in Francia, ha studiato gli scritti di san Francesco di Sales. In questo volume propone ampi stralci delle lettere scritte dal santo, per farne conoscere a un pubblico più vasto l’eccezionale spiritualità.
Il santo, patrono dei salesiani e dei giornalisti
Francesco di Sales nasce il 21 agosto 1567 a Thorens-Gliéres, nell’Alta Savoia, primogenito del signore di Boisy. Dopo la laurea giuridica a Padova, diventa sacerdote (1593) ed è mandato nel Chiablese, una parte del ducato di Savoia dominata dal calvinismo. Qui inventa i “manifesti” per rivolgersi anche ai fedeli più lontani. A soli 35 anni è nominato vescovo. Celebre è la sua frase: «Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore». È direttore spirituale di san Vincenzo de’ Paoli e di santa Giovanna Francesca de Chantal, con la quale fonda l’Ordine della Visitazione. Muore a Lione il 28 dicembre 1622. È proclamato santo (1665), dottore della Chiesa (1887) e patrono dei giornalisti (1923). A lui si ispirano varie Congregazioni, tra le quali la Famiglia Salesiana, fondata da san Giovanni Bosco.
Il libro
Come per tutti i personaggi, anche per san Francesco di Sales la corrispondenza è lo strumento migliore per capirne la vita. Nelle sue oltre 2100 lettere, infatti, il santo si manifesta in modo trasparente, e permette a noi di conoscerne (e ammirarne) la personalità affascinante. Dalle lettere emergono l’amicizia, la dedizione al duca, l’attaccamento alla Chiesa, la premura per le anime e soprattutto il suo amore per Dio. Non solo: si constatano i progressi e i cambiamenti successivi che la grazia di Dio anzitutto e poi l’esperienza operano in lui. In questo volume, don Ghiglione pone particolare attenzione alla spiritualità salesiana, esaminando le lettere dal 1593 al 1610. È previsto un altro volume sulle lettere scritte nei successivi 11 anni di vita del santo.
I lettori
Il libro è destinato innanzitutto a quanti si ispirano a san Francesco di Sales come padre, modello, patrono: dalle Suore della Visitazione (sparse in circa 30 monasteri italiani) ai Salesiani, alle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai Cooperatori. Tuttavia, poiché i destinatari delle lettere sono, di volta in volta, i preti e il papa, i nobili e il duca, donne sposate e persone comuni, ogni lettore può trovare indicazioni per vivere le proprie “piccole virtù” con libertà, serenità e gioia. E forse con sorpresa, si leggono le stesse frasi scritte a mogli ed a badesse, a semplici lavoratori ed a vescovi: per lui la carità non fa differenze se non nelle modalità espressive ed attuative e va vissuta con impegno da parte di tutti. E “in questo, consiste la divozione, cioè la santità”.
Don Gianni Ghiglione
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