Santa Teresa di Lisieux è universalmente conosciuta come la Santa che ha insegnato al mondo la "Piccola via dell'infanzia spirituale" e ha parlato spesso della necessità di "farsi piccoli davanti a Dio" e di aver trovato "una via tutta dritta, molto breve, una piccola via tutta nuova" per andare in cielo.
del 29 settembre 2011
 
          Santa Teresa di Lisieux è universalmente conosciuta come la Santa che ha insegnato al mondo la 'Piccola via dell’infanzia spirituale' e ha parlato spesso della necessità di 'farsi piccoli davanti a Dio' e di aver trovato 'una via tutta dritta, molto breve, una piccola via tutta nuova' per andare in cielo.          Ansiosa che questa 'piccola via' venga insegnata ai cristiani, S. Teresa non ha paura di rifiutare con decisione la fede dei sapienti e degli intelligenti. La sua via per giungere al cielo è la via della semplicità, la via dei miti e dei puri di cuore. I trattati complicati, dove la fede pare riservata ai teologi e a pochi eletti non la interessa. Teresa non si stanca di ripetere che la Buona Novella è rivelata ai piccoli e che la Parola di Dio dona sapienza ai semplici.          S. Teresa nella sua piccolezza e umiltà è la madre e il modello di tutti i figli di Dio. Svuotata di tutto, riceve se stessa in dono dal Padre. Si sente un nulla e in Dio diventa tutto. Si lascia fecondare dalla grazia, lascia agire Dio in sé, come una bambina nelle mani del papà.          L’estremo gesto spirituale indicato da Teresa è l’abbandono, l'unica via che porta inevitabilmente fra le braccia di Dio. Teresa non ha altro desiderio che nascondersi fra le braccia di Dio, per lasciarsi accarezzare da Lui, per lasciarsi inondare dall’oceano della sua Misericordia. L’abbandono è in definitiva il gesto di fiducia più definitivo ed autentico, perché è la rinuncia completa alla propria volontà ed è la sottomissione totale alla volontà del Padre.          S. Teresa sconvolge la chiesa e il mondo come un «uragano di gloria» (Pio XI). Già durante la sua vita ci fu un’incredibile ondata di miracoli: (la celebre 'pioggia di rose') che persuase il popolo cristiano del fatto che Dio accreditava quella 'piccola santa' rendendola gloriosa e potente. Parimenti ci fu anche un’ondata di conversioni: uomini che si sentirono letteralmente guidati dalla mano soave di questa fanciulla.          Ancora oggi il mondo intero si trova a vezzeggiare Teresa: la si definisce la fanciulla più amata della terra. Teresa a tutti grida che Gesù vuole perdonarci, vuole guarirci, vuole inondarci del suo amore, perché Lui stesso ha bisogno d’amore.          A Lui andiamo con il peso dei nostri peccati. E Lui è contento di purificarci. Lui non si sporca abbracciandoci, mentre il suo abbraccio ci purifica: 'Ecco tutto ciò che Gesù si aspetta da noi: non ha bisogno delle nostre opere, ma solo del nostro amore. Aveva sete, ma dicendo: Dammi da bere, il Creatore dell’universo chiedeva amore alla sua creatura. Aveva sete d’amore'.          Teresa di Lisieux ci mette in contatto con la sua anima. Acuta contemplativa, ricca di esperienza e di saggezza, ci indica l’itinerario più semplice per raggiungere il fine della vita: entrare in intimità con Dio come un Padre misericordioso e tenero verso chi, persuaso della propria debolezza e delle proprie miserie, si volge a lui con illimitata confidenza. Trasmette il suo messaggio con un linguaggio semplice e disarmante e ci grida che essere santi, non è il risultato di uno sforzo dell’uomo, ma un dono di Dio.          Volgendo lo sguardo a Teresa nascerà in ognuno di noi la nostalgia di diventare come quei piccoli ai quali Cristo dà in eredità il regno dei cieli. Si comprenderà come la vita sia un bene che l’essere umano riceve, senza alcun merito. Un dono e un mezzo per ricevere e dare amore e così realizzare l’essenza dell’essere umano: 'Bisogno d’amare e di essere amato'. Oggi la chiesa intera ama questa splendida Santa, una donna, il più giovane Dottore della sua storia bi-millenaria. L’insegnamento di Teresa ci può e ci deve raggiungere attraverso la sua vita raccontata sotto la luce di un rapporto d’amore. Non si può che essere affascinati e sorpresi nel vedere i prodigi di Dio sull’anima di questa Santa, che ha avuto il coraggio di abbandonarsi alla sua Misericordia. 'Se il tuo cuore ti accusa di peccato, Dio è più grande del tuo cuore'.          Chi fa della propria vita uno scambio d’amore, sperimenta la libertà e la felicità, invece chi si lascia rubare l’intelligenza, l’amore o la fede, rinuncia a vivere e cade in quella solitudine angosciante che sperimentano anche oggi tanti esseri umani. Situazione che può essere ancora superata cercando un incontro personale, un’esperienza forte, una guida autentica che ci introduca ad una vita degna di essere vissuta per quel Dio del quale la piccola Teresa ci parla con tutta la sua vita, nella ricerca continua ed intensa del Suo volto.
 
La 'piccola via'
La giovane carmelitana pone la santità evangelica alla portata di tutti inserendola nel normale modo di vivere, e dal suo impeto missionario si irraggia la più genuina contemplazione che pervade tutta la sua incredibile fecondità apostolica.          La 'piccola via' proposta da Teresa consiste nello sprigionare il dinamismo della speranza attraverso la dinamica di una fiducia totale, per poter giungere al termine del cammino per così dire a mani vuote: nonostante la creatura si sia impegnata a eseguire e coltivare tutte le opere dell’Amore, le mani devono essere colmate solo dalle opere e dai meriti di Dio stesso.          Per Teresa tutti noi siamo chiamati a giungere sulla vetta della montagna dell’Amore e i Santi sono coloro che sono riusciti a salire sulla montagna la cui cima si perde nel cielo. Teresa non si è mai interrogata sul cammino che l’avrebbe condotta alla 'Montagna dell’Amore' ma si è lasciata condurre da Gesù in totale abbandono. E’ proprio l’Amore Infinito che, chinandosi sulla creatura, colma tutte le distanze e tutte le opere, salvo l’unica opera che solo la creatura può compiere: l’abbandono totale.Non può essere l’uomo a gestire la Misericordia di Dio neanche attraverso la sua debolezza o i suoi peccati, ma è Dio misericordioso nella sua stessa natura che si china sul nostro nulla.          La scoperta di Teresa consiste proprio nella necessità di abbandonarsi alla Grazia perché è convinta, che sia l’Amore a far ascendere e generare le opere. La Montagna della santità è dunque una 'Montagna d’Amore', che è facile salire quanto è facile per le braccia dei genitori sollevare i loro bimbi. Per Teresa la 'via breve' consiste nell’essere presa tra le braccia di Gesù e portata da Lui fin sulla vetta della Montagna dell’Amore.          La 'piccola via' intuita da Teresa è nuova per il fatto di essere incredibilmente breve; talmente immediata da non esistere nemmeno, in quanto ogni percorso serve per colmare una distanza. Nella piccola via tracciata da Teresa non si prevede alcun spazio da percorrere, alcun tempo da attendere, se non il lasciarsi afferrare qui, ora. Tuttavia anche se la via è tutta di Dio, la creatura deve ricercare continuamente il luogo appropriato alla Misericordia e collocarsi là dove la Misericordia possa esprimere tutta la sua pienezza.In altre parole nel rapporto d’Amore così come inteso da Teresa anche se uno dei due prendesse tutta l’iniziativa, all’altro resterebbe il compito di immergersi nell’intimità che gli è offerta.In sintesi la dottrina di Teresa consiste nei seguenti principi:1. Dio è Amore Misericordioso, la Sua natura lo porta a chinarsi verso tutto ciò che è piccolo e bisognoso di amore.2. La creatura è tanto più se stessa quanto più comprende il proprio 'nulla' ossia la propria povertà, la propria piccolezza e sente nel cuore gli infiniti desideri di Dio.3. La debolezza, la povertà e perfino il peccato non sono un ostacolo insormontabile all’Amore, anzi talvolta lo attraggono.4. La Chiesa è sulla terra il 'focolare dell’Amore' in cui si celebra l’incontro tra il Creatore e la creatura.5. Quando la creatura si lascia attrarre e bruciare dall’Amore Infinito, trascina con sé nella sua ascesa tutti coloro che Dio le ha affidati.          Teresa ha compreso attraverso il movimento caritatevole del suo cuore e attraverso lo sguardo della fede il fondamento trinitario della Misericordia. Il volto del Padre e quello del Figlio quasi si sovrappongono nel suo cuore e nella sua mente: ha capito che la Misericordia è radicata nel mistero stesso della natura di Dio.          Teresa ci ha insegnato che Gesù non solo è pronto a sollevarci, a sorreggerci per ogni caduta, ma è disposto ad eliminare ogni nostra debolezza e peccato purché chiediamo il Suo aiuto.Teresa alla fine vorrebbe trasmetterci l’Amore Misericordioso di Dio che tutto avvolge, come un oceano in cui la goccia si perde, come un abisso dove è dolce precipitare. Ha compreso che nelle creature c’è un grosso limite 'nel dare amore', ma che tuttavia possono essere tutti 'infiniti nel ricevere amore e nel lasciarsi amare'.Giovanni Paolo II a Lisieux (Omelia del 2 Giugno 1980)          «Essere bambini, diventare come bambini vuol dire entrare proprio nel mezzo della più grande missione che attraversa il cuore stesso dell’uomo. Teresa, lei lo sapeva perfettamente. Questa missione trae origine dall’amore eterno del Padre. Il Figlio di Dio, come uomo, in maniera visibile, 'storica', e lo Spirito santo, in maniera invisibile e 'carismatica', la portano a compimento nella storia dell’umanità».
Versione app: 3.26.4 (097816f)