Fra Beppe racconta che nelle carceri manca spesso lo stretto necessario... È questa la proposta che la diocesi di Chioggia (VE) vorrebbe lanciare a tutti i partecipanti della Festa dei Giovani: portare il 4 Marzo a Jesolo o una saponetta, o un flacone di shampoo, o uno spazzolino, o un dentifricio oppure biancheria intima (tutto confezionato!!!) per poter dire insieme a Gesù “ero carcerato e sei venuto a trovarmi” (Mt 25,36).
del 27 febbraio 2007
In sintesi un’autopresentazione (estratta dall’intervista di Nicola Sansonna e Claudio Darra) della vita di Fra Beppe Prioli, un frate minore di San Francesco.
 
“Ho più di sessant\'anni e da oltre quaranta, frequento gli istituti di pena. Ho scoperto il carcere perché leggendo, per caso, Famiglia Cristiana, nel 1963, trovai la notizia che un giovane della mia stessa età, 20 anni, era stato condannato all’ergastolo. Mi ha colpito e mi ha fatto riflettere anche per la mia scelta, perché non avevo ancora deciso di essere frate. Appena ho potuto gli ho scritto di nascosto: ho subito trasgredito alle regole dei frati. La mia prima visita in carcere l’ho fatta a Porto Azzurro. Da allora, che l’ho visto, non ho più mollato questo mondo qui. E se oggi sono frate devo dire grazie Dio del dono che mi ha fatto, grazie a tutti gli amici che ho incontrato e che incontro, che mi danno la carica, la forza di continuare, ma anche uno scopo alla mia vocazione, e poi grazie alla pazienza dei frati, che ne hanno tanta verso di me, perché non obbedisco mai.”
 
E ora lasciamo la parola a don Luigi Ciotti che ha scritto la prefazione del volume (“Risvegliato dai Lupi”) che racconta l’esperienza nelle carceri di Fra Beppe.
“Abitare il cuore dell\'uomo: è questa la grande avventura che fra Beppe Prioli tenta (e realizza). Un abitare difficile e scomodo. Vissuto con discrezione e passione. Scendendo nelle pieghe più nascoste del cuore umano: dove bene e male si incontrano e si confondono... dove colpa, punizione e speranza di redenzione sono così intrecciate da renderne difficile la distinzione... Il cuore dell\'uomo lui lo cerca dietro le sbarre: dove manca la libertà fisica e dove anche la libertà spirituale stenta a sopravvivere».
 
Questi due stralci raccontano in sintesi la vita di un francescano che ha scelto di spendere la sua vita nei “nuovi lazzaretti”: le carceri. Un’esperienza di amore semplice e intenso con Gesù Cristo che gli ha permesso di mettersi accanto a tanti uomini e famiglie che vivono l’esperienza, spesso drammatica, delle carceri.
Da circa quarant’anni “incontra i suoi lupi, uomini in gabbia che la cronaca dipinge come mostri e che lui, da sempre, incontra come fratelli”.
È stato ospite del primo incontro che la Pastorale Giovanile della Diocesi di Chioggia ha promosso in vista della “Quaresima Giovani” e nel portare la sua testimonianza ha lanciato un appello che noi vorremmo accogliere per essere vicino a questa realtà spesso dimenticata. Fra Beppe racconta che nelle carceri manca spesso lo stretto necessario.
 
È questa la proposta che la diocesi di Chioggia (VE) vorrebbe lanciare a tutti i partecipanti della Festa dei Giovani: portare il 4 Marzo a Jesolo o una saponetta, o un flacone di shampoo, o uno spazzolino, o un dentifricio oppure biancheria intima (tutto confezionato!!!) per poter dire insieme a Gesù “ero carcerato e sei venuto a trovarmi” (Mt 25,36).
 
Una semplice raccomandazione: i contenitori in plastica, niente vetro. Tutto il materiale raccolto verrà poi distribuito nelle carceri del Triveneto.
Inoltre sarà possibile acquistare l’ultimo libro “Risvegliato dai lupi” al costo di 10,00 €. Per ogni libro acquistato ne sarà regalato uno ad un detenuto.
Per chi volesse ulteriori informazioni sull’operato di Fra Beppe e del gruppo di Verona “La Fraternità” (sorto nel 1968 per aiutare i detenuti e le loro famiglie e per sensibilizzare l\'opinione pubblica sul problema carcerario attraverso un\'informazione seria e corretta) può far riferimento al sito internet www.lafraternita.it 
Grazie fin d’ora per quanti accoglieranno questa semplice richiesta.
Oscar Tiozzo
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