Torno a dire a me stesso un proverbio che i nostri vecchi conoscevano meglio di noi: 'la schiavitù, anche a colori, ha sempre fatto morti'... Il diritto ai capricci, la corsa alle comodità e ai soldi, il primato dell'apparire sull'essere, il fascino della superficialità, e la sete di eccesso. Sono queste le dipendenze 'madri' che generano tutto le altre...
del 28 aprile 2006
Secondo un recente rapporto, tra i bambini e la tv, non correrebbe buon sangue. Un preoccupato amore-odio li metterebbe a disagio. Nonostante ciò, ancora una volta, la mamma artificiale con lo schermo al plasma, avrebbe il sopravvento. 'E' noiosa ma non ne sanno fare senza'. Piangono davanti alle guerre, si infastidiscono per le violenze, ritengono i tg noiosi, ma lo zapping risolverebbe buona parte delle antipatie. È certamente la curiosità la molla che li fa sedere ore e ore davanti al bussolotto. Ma non scordiamo che a noi adulti, sempre presi da cento cose, viene comodo che questa baby-sitter artificiale continui a far spettacolo.
Torna quindi sul tavolo per la centesima volta il dilemma di quale televisione far vedere ai nostri figli. Pare che anche i cartoni animati non siano più così ingenui e abbiano dimenticato volentieri Walt Disney e dintorni. Sono arrivati i giapponesi a propinarci cartoni un po' troppo animati! Invece che affrontare a fette il problema dovremmo seriamente domandarci quale peso ha la televisione dentro ciascuno di noi. Se la televisione crea dipendenza ogni programma, comunque, è deleterio: fosse anche la Passione di Cristo. Torno a dire a me stesso un proverbio che i nostri vecchi conoscevano meglio di noi: 'la schiavitù, anche a colori, ha sempre fatto morti'. Quando parliamo di dipendenze la nostra testa corre subito all'alcol, alla droga e al fumo. E' vero che queste sono dipendenze pesanti però arrivano sempre in seconda battuta.
Prima di queste ci sono dipendenze che abbiamo furbescamente esorcizzato: il diritto ai capricci, la corsa alle comodità e ai soldi, il primato dell'apparire sull'essere, il fascino della superficialità, e la sete di eccesso. Sono queste le dipendenze 'madri' che generano tutto le altre. Purtroppo la società dei consumi queste cose le ha chiamate con la parola 'libertà'. Solo partendo da qui possiamo fare una riflessione completa e per un certo verso anche liberatoria. Se sapremo usare questo mezzo quel tanto che basta, programmandolo in famiglia, non lasciando soli i nostri figli non c'è più bisogno di cambiare il mondo. E smettendola di mugugnare. Ci sarebbero già adesso, film, programmi, sport meno noiosi e meno diseducanti di quanto noi pensiamo.
Il tallone d'Achille però di tutta questa chiaccherata sta tutto nella presenza o nell'assenza dei genitori. Il 53% di bambini che si fermano da soli davanti alla televisione oltre l'ora di cena, e il 93% dei bambini padroni del telecomando quando sono a casa da soli, ci obbligano ad un esame profondo di coscienza. Abbiamo dato la delega in bianco a questo amato e odiato bussolotto. Cominciamo col ritirare questa delega. Cerchiamo di non lasciar soli i nostri bambini davanti alla televisione. Solo dopo potremo avere le carte in regola per criticare la televisione che trasmette angosce, che esibisce troppo sesso e violenza e che non offre filtri sufficienti per rasserenare spettatori più o meno baby.
don Antonio Mazzi
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