Si trova ancora gente schietta, che dice pane al pane e vino al vino, che non usa mille circonlocuzioni per dire quello che pensa, perché vorrebbe far capire e non capire. Qualcuno ha imparato l'arte del politichese: non riesci mai a capire che cosa ti promette e che cosa ti nega
del 20 ottobre 2006
 
Si trova ancora gente schietta, che dice pane al pane e vino al vino, che non usa mille circonlocuzioni per dire quello che pensa, perché vorrebbe far capire e non capire. Qualcuno ha imparato l’arte del politichese: non riesci mai a capire che cosa ti promette e che cosa ti nega; non è da meno l’arte dell’ecclesialese, del parlare di Dio complicandolo in maniera tale da aggiungere confusione anziché introduzione al mistero grande e bello di Dio, che si è fatto comprensibile nel vangelo che è la sua parola fatta carne, che ha voluto proprio mescolarsi a noi per comprenderci e farsi comprendere. In genere sono i giovani i più schietti, quelli che non hanno ancora maschere, che preferiscono andare al cuore della questione. Qualcun altro invece, ed è più grave se è un adulto, è invece insolente, buzzurro, grossolano dice quello che pensa, ma non pensa quello che dice.
E’ del primo tipo invece quel giovane, si chiama Natanaele, che Gesù vede da lontano un po’ discosto dai suoi amici che invece sono andati diritti a Gesù per dirgli la loro voglia di stare con Lui. Natanaele ha delle riserve, si è fermato al sentito dire, alle beghe di paese, alle voci che circolano sempre in ogni piccola borgata per mettere la zizzania anche nel Padre nostro. C’è qualcuno che ha la vocazione a tagliare panni addosso alla gente, a seminare dubbi, a inserire sospetti, a far trionfare il disprezzo. E Natanaele, seguendo radio scarpa, pensa fuori dai denti e lo dice pure ad alta voce vedendo Gesù, che gli hanno presentato come proveniente da Nazaret: ma che può uscire di buono da Nazaret, da un paese da fame, da una borgata dimenticata da Dio e dagli uomini?!
Gesù non s’offende, ammira la schiettezza, ma lo provoca a sua volta. Sei pulito, sei integro, non fai complimenti, non ti nascondi dietro maschere, ma queste tue doti devi lanciarle su orizzonti più ampi. Mettile al servizio del Regno di Dio, mettiti a parlare agli uomini con schiettezza che c’è un Dio che ci ama, vieni con me a fare vangelo, a produrre notizie vere e non affittare la tua bella intelligenza ai luoghi comuni.
Natanaele scatta sorpreso, ci sta; qualche giorno dopo sarà con Lui alle nozze di Cana, perché lui è di Cana e a Cana nascerà la speranza.
E questa speranza che Natanaele ho incontrato, io dove la trovo?
mons. Domenico Sigalini
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