Ad oggi “sono 63 mila i volontari avviati al servizio, con la prospettiva di superare i 100 mila entro l'anno”, ha spiegato Roberto Marino, vice direttore dell'Ufficio nazionale che anche ha rilevato come la domanda di servizio civile continui a crescere. Infatti: “la domanda dei giovani è più che doppia...'.
del 25 giugno 2005
 “È necessario rendere effettivo l’accesso al nuovo servizio civile per tutti i giovani, che per la maggior parte sono fino ad ora, universitari o laureati, ma con una scarsa presenza del mondo operaio e quasi nulla del mondo contadino”: è quanto ha sottolineato mons. Giuseppe Pasini, presidente della Fondazione “E. Zancan”, promotrice insieme all’Ufficio nazionale del Servizio civile, del seminario “Promozione e formazione del nuovo servizio civile nazionale. Apporto delle Regioni e degli enti gestori”, conclusosi ieri a Malosco (Tn). Secondo Pasini: “l’impostazione del nuovo servizio civile, con incoraggiamenti come i crediti formativi per gli universitari, è tale da facilitare alcune categorie rispetto ad altre. Ecco allora la proposta di dare incentivi anche a chi lavora, perché si possa prendere una pausa dal lavoro, non retribuita, senza perdere il posto».
 
Ad oggi “sono 63 mila i volontari avviati al servizio, con la prospettiva di superare i 100 mila entro l’anno”, ha spiegato Roberto Marino, vice direttore dell’Ufficio nazionale che anche ha rilevato come la domanda di servizio civile continui a crescere. Infatti: “la domanda dei giovani è più che doppia rispetto ai posti disponibili (36.428 domande su 14.284 posti del bando di settembre 2004) e, l’ultimo bando è il più numeroso che sia stato mai emanato (36.203 posti)”.
 
Alla fine del 2004, “hanno chiesto l’accreditamento, 2.560 enti, che salgono ad oltre 8 mila se si considerano quelli legati da vincoli associativi o da accordi di partenariato mentre il Governo ha riconosciuto nella finanziaria 2005 uno stanziamento quasi doppio rispetto all’anno precedente (224 milioni di euro contro 119)”.
Versione app: 3.26.4 (097816f)