Appello di don Enrico Peretti, responsabile Servizio civile Salesiani per il Sociale, a Fauttilli, Riccardi e Monti. “Investire sul futuro attraverso il sostegno al mondo del volontariato e del terzo settore”.
del 17 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
ROMA – “Gli enti che nel Servizio civile hanno investito con lungimiranza per la formazione dei giovani alla responsabilità di cittadini responsabili non hanno nessuna intenzione di cedere”. È quanto afferma don Enrico Peretti, responsabile nazionale del Servizio Civile della Federazione Scs/Cnos – Salesiani per il Sociale in una lettera aperta rivolta a Federico Fauttilli, nuovo direttore del Servizio civile nazionale, al ministro Andrea Riccardi e al presidente del consiglio Mario Monti. Un appello contro “la gelata primaverile” caduta sul mondo del Servizio civile a cui, spiega don Peretti, occorre rispondere investendo “sul futuro attraverso il sostegno al mondo del volontariato e del terzo settore. I cittadini tutti e i giovani in particolare hanno bisogno di sostegno alla speranza”.
 
Tuttavia, spiega don Peretti, “le dichiarazioni del ministro Riccardi non sembrano lasciare scampo alla proposizione di un nuovo bando per il 2012”. Una situazione che “sembra un lento suicidio di alcune tra le scelte migliori fino ad ora sopravvissute a tante tempeste politiche e istituzionali – aggiunge -. Come fa a non capirlo chi da quel mondo proviene come il ministro Riccardi?”. Citando Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia del Terzo settore, don Peretti si dice preoccupato anche per le politiche che riguardano altri ambiti del sociale. “Questo Governo tende a pensare che l’Italia possa rimettersi in sesto solo se si punta sullo Stato e sul mercato – afferma Zamagni in una intervista a Famiglia Cristiana -. Un mercato efficiente (con le liberalizzazioni e le privatizzazioni) e uno Stato non corrotto, che non spreca e via dicendo. Purtroppo questo è un errore di visione”. Errori da cui scaturiscono, secondo don Peretti, “scelte del governo in ordine al terzo settore che non sembrano suggerire grandi speranze”. 
 
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