Sussidio on-line GMG2005: 25° PASSO “Accade qualcosa di nuovo... ...in cielo, i...

L'Agnello immolato è la seconda persona della Trinità ed è l'uomo che trascina nella sua gloria tutta l'umanità che lo celebra, tutti i viventi, il cosmo intero che gli fa corona. Convertirci non significa solo cambiare, ma anche renderci conto di quale realtà siamo partecipi.

Sussidio on-line GMG2005: 25° PASSO “Accade qualcosa di nuovo... ...in cielo, in terra, sottoterra e dentro di noi”

da GxG Magazine

del 07 agosto 2005

VENTICINQUESIMO PASSO

“Accade qualcosa di nuovo... ßà...in cielo, in terra, sottoterra e dentro di noi”

 

 

1 - Prendi e mangia

 

È successo per tutti

Apocalisse 5,1-14

E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse: «Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. Cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra». Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L'Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen».

 

Apocalisse, ultimo libro della Bibbia.

Scritto da Giovanni (quello del Vangelo) in esilio a Patmos a motivo della fede, in un tempo di persecuzione: di Nerone (anni 60)? o di Domiziano (anni 90)?

Apocalipse now.

Esatto. Apocalisse adesso: perché apocalisse non significa catastrofe, ma svelamento. Il sogno di Dio è finalmente attuale. Dio è entrato nella nostra storia e ci porta nell’eternità.

È un libro che non fa scappare dal presente. Ci aiuta a decifrarlo. Proprio con i suoi simboli. A capirne i paradossi: viene annunciato un leone e si presenta un agnello.

È immolato, ma sta ritto in piedi: perché nella storia Lui è morto e risorto.

E questo cambia tutto.

 

2 – Per riflettere

 

L’Agnello immolato è la seconda persona della Trinità ed è l’uomo che trascina nella sua gloria tutta l’umanità che lo celebra, tutti i viventi, il cosmo intero che gli fa corona. Convertirci non significa solo cambiare, ma anche renderci conto di quale realtà siamo partecipi.

·         Siamo capaci di sognare in grande, come Dio fa con noi da sempre?

 

3 - È successo anche a….

 

Giuseppe Zanetti (1938-2000)

Nel 1968, quando tutti volevano cambiare il mondo, lui è partito per fare il missionario in Mozambico. Per cambiare se stesso, oltre che il mondo. C’è rimasto per più di trent’anni, quasi diventando africano anche lui. Almeno per il ritmo lento e contemplativo che aveva dato alla sua vita. Aveva molte parrocchie in foresta; un giorno, mentre stava tornando da una di queste a piedi, all’improvviso si è accasciato al suolo. Era morto, ha abbandonato la vita terrena col suo solito passo leggero e ondeggiante.

 

Aspettare il Regno di Dio che viene

“I gatti mi fanno compagnia a cena. Che pena sedersi a tavola senza nessuno di fronte. È come rassegnarsi a non aspettare più nessuno. Mentre in me il senso dell’attesa è forte. In fondo è come star aspettando la tua voce, aspettare che Tu mi chiami per nome. È desiderio di comunità, è desiderio di vita…. Anche per questi fratelli la mia porta è aperta. E Tu sai già che aspetto qualcuno. L’importante però non è che qualcuno mi cerchi, l’importante è che cerchi Te. E Tu ci aspetti ad ogni svolta della vita…. Fare la volontà di Dio non è un tirare a indovinare, è adesione amorosa, è pienezza di vita”.

 

 

Breve biografia di Giuseppe Zanetti

Nato a Votigno di Canossa (RE) nel 1938, morto a Naburi (Mozambico) nel 2000. Ora riposa nel cimitero dei Padri Dehoniani a Nauela, missione mozambicana. Ordinato sacerdote nel 1968, parte l’anno stesso per la missione in Mozambico, dove è sempre rimasto, tranne brevi periodi di ritorno in patria. Quando rientrava, aveva sempre quell’aria sognatrice di colui che ha lasciato qualcosa di tanto importante e vorrebbe ritornarci. Parlava sempre con tanto affetto e passione delle sue parrocchie mozambicane, ma diceva sempre che anche qui siamo in missione e come missionari dobbiamo operare dove viviamo.

Servizio Nazionale Pastorale Giovanile

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