Benedetto XVI ha ribadito con ferma convinzione il giudizio negativo della Chiesa Cattolica sulla Legge 194, approvata esattamente 30 anni fa. Chiesto al 'Movimento per la Vita' di sostenere donne e Famiglie.
del 13 maggio 2008
Lo ha fatto con toni pacati ma decisi durante il discorso rivolto al ‘Movimento per la Vita’ che in questi giorni promuove una serie di iniziative per ricordare la drammaticità di quel dispositivo che nel 1978 legalizzò l’aborto. Secondo il Papa, 'l'aver permesso di ricorrere all'interruzione della gravidanza, non solo non ha risolto i problemi che affliggono molte donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto una ulteriore ferita nelle nostre societa', gia' purtroppo gravate da profonde sofferenze'. 'La vostra visita - ha detto il Pontefice ai mille militanti del MpV riuniti nell'Aula delle Benedizioni - cade a trent'anni da quando in Italia venne legalizzato l'aborto ed e' vostra intenzione suggerire una riflessione approfondita sugli effetti umani e sociali che la Legge ha prodotto nella comunita' civile e cristiana durante questo periodo. Guardando ai passati tre decenni e considerando l'attuale situazione, non si puo' non riconoscere che difendere la vita umana e' diventato oggi praticamente piu' difficile, perche' si e' creata una mentalita' di progressivo svilimento del suo valore, affidato al giudizio del singolo.
Come conseguenza - ha scandito il Santo Padre - ne e' derivato un minor rispetto per la stessa persona umana, valore questo che sta alla base di ogni civile convivenza, al di la' della fede che si professa'. Davanti a questa situazione 'e' necessario testimoniare in maniera concreta - ha affermato il Pontefice - che il rispetto della vita e' la prima giustizia da applicare'. Per i cristiani, dunque, 'resta sempre aperto, in questo ambito fondamentale della societa', un urgente e indispensabile campo di apostolato e di testimonianza evangelica: proteggere la vita con coraggio e amore in tutte le sue fasi. Per questo - ha spiegato il Papa - domando al Signore di benedire l'azione che, come Centro di Aiuto alla Vita e come Movimento per la Vita, voi svolgete per evitare l'aborto anche in caso di gravidanze difficili, operando nel contempo sul piano dell'educazione, della cultura e del dibattito politico'. Difendere la Vita, ha rilevato Benedetto XVI, 'per chi ha il dono della fede, diventa un imperativo inderogabile, perche' il seguace di Cristo e' chiamato ad essere sempre piu' 'profeta' di una verita' che mai potra' essere eliminata: Dio solo e' Signore della vita: ogni uomo e' da Lui conosciuto e amato, voluto e guidato e in cio' sta l'unita' piu' profonda e grande dell'umanita', nel fatto che ogni essere umano realizza l'unico progetto di Dio, ognuno ha origine dalla medesima idea creatrice di Dio e, come afferma la Bibbia, chi profana l'uomo, profana la proprieta' di Dio'.
In proposito, il Papa ha ricordato quanto sostenuto il 22 Maggio del 1998 da Giovanni Paolo II che a 20 anni dalla 194 volle esortare il ‘Movimento per la Vita’ a 'perseverare nel suo impegno di amore e difesa della vita umana', ricordando che, grazie a tale impegno, 'tanti bambini potevano sperimentare la gioia del dono inestimabile della vita'. 'Dieci anni dopo - ha evidenziato Benedetto XVI rivolto ai militanti guidati dal presidente Carlo Casini - sono io a ringraziarvi per il servizio che avete reso alla Chiesa e alla societa'. Quante vite umane avete salvato dalla morte! Proseguite su questo cammino e non abbiate paura, perche' il sorriso della vita trionfi sulle labbra di tutti i bambini e delle loro mamme'. 'Le diverse Istituzioni pongano di nuovo al centro della loro azione la difesa della vita umana e l'attenzione prioritaria alla famiglia, nel cui alveo la vita nasce e si sviluppa', ha poi chiesto il Pontefice, che ha invitato a 'unire gli sforzi' affinche' i pubblici poteri assumano e mantengano impegni concreti in questa direzione. 'Occorre - ha spiegato Benedetto XVI - aiutare con ogni strumento legislativo la famiglia per facilitare la sua formazione e la sua opera educativa, nel non facile contesto sociale odierno'. Il Papa, per l’occasione, ha ricordato che 'le cause che conducono a decisioni dolorose come l'aborto sono certamente molte e complesse' ed ha esortato i cattolici a 'promuovere ogni iniziativa a sostegno delle donne e delle famiglie per creare condizioni favorevoli all'accoglienza della vita, e alla tutela dell'istituto della famiglia fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna'. 'In questi anni - ha osservato il Santo Padre riferendosi al trentennio trascorso dopo l'approvazione della 194 - tanto impegno e' stato profuso, da parte non solo della Chiesa, per venire incontro ai bisogni e alle difficolta' delle famiglie. Non possiamo pero' nasconderci che diversi problemi continuano ad attanagliare la societa' odierna, impedendo di dare spazio al desiderio di tanti giovani di sposarsi e formare una famiglia per le condizioni sfavorevoli in cui vivono: la mancanza di lavoro sicuro, legislazioni spesso carenti in materia di tutela della maternita', l'impossibilita' di assicurare un sostentamento adeguato ai figli, sono alcuni degli impedimenti che sembrano soffocare l'esigenza dell'amore fecondo, mentre aprono le porte a un crescente senso di sfiducia nel futuro'.
Con l'udienza concessa al ‘Movimento per la Vita’, il Papa ha voluto ringraziare questa benemerita associazione per il suo 'lodevole impegno nell'ambito politico come aiuto e stimolo alle Istituzioni, perche' venga dato il giusto riconoscimento alla parola dignita' umana'. 'La vostra iniziativa presso la Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo, nella quale affermate i valori fondamentali del diritto alla vita fin dal concepimento, della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, del diritto di ogni essere umano concepito a nascere e ad essere educato in una famiglia di genitori, conferma ulteriormente - ha sottolineato Benedetto XVI - la solidita' del vostro impegno e la piena comunione con il Magistero della Chiesa, che da sempre proclama e difende tali valori come non negoziabili'. In proposito, il Papa ha ricordato che 'quest'anno ricorre il 60esimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'uomo, il cui merito e' stato quello di aver permesso a differenti culture, espressioni giuridiche e modelli istituzionali, di convergere attorno ad un nucleo fondamentale di valori e, quindi, di diritti'. E citando il suo recente intervento alle Nazioni Unite, ha riaffermato che 'i diritti umani debbono essere rispettati quali espressione di giustizia e non semplicemente perche' possono essere fatti rispettare mediante la volonta' dei legislatori. La promozione dei diritti umani rimane - ha concluso il Pontefice - la strategia piu' efficace per eliminare le disuguaglianze tra Paesi e gruppi sociali, come pure per un aumento della sicurezza'.
 
 
Gianluca Barile
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