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Una semplice rosa

«Esiste un solo problema, uno solo sulla terra. Come ridare all'umanità un significato spirituale, suscitare un'inquietudine dello spirito. Non si può continuare a vivere occupandosi soltanto di frigoriferi, politica, bilanci e parole crociate. Non è possibile andare avanti così»


Una semplice rosa

«Esiste un solo problema, uno solo sulla terra. Come ridare all'umanità un significato spirituale, suscitare un'inquietudine dello spirito. [Vedete, non si può continuare a vivere occupandosi soltanto di frigoriferi, politica, bilanci e parole crociate. Non è possibile andare avanti cos'» (Antoine de Saint-Exupèry).
Quello messo in luce dallo scrittore francese Antoine de Saint-Exupèry è un problema serio, una disarmante provocazione che dovrebbe suscitare in noi una maggiore capacità di giudizio su tutto ciò che riguarda la dignità di ogni persona. Talvolta lo sguardo e il cuore di chi è costretto a mendicare tra i sobborghi delle nostre città chiede un di più di umanità; qualcosa, anche un semplice gesto di amicizia, che possa aiutarlo a sentirsi amato e rispettato in quanto persona. Un aspetto umanizzante e in qualche modo spirituale che la nostra società non sempre è in grado di offrire.

Un breve racconto, curato da Bruno Ferrero, pu√≤ aiutarci a riflettere con maggiore intensità.L'importante è la rosa

Il poeta tedesco Rilke abitò per un certo periodo a Parigi. Per andare all'Università percorreva ogni giorno, in compagnia di una sua amica francese, una strada molto frequentata. Un angolo di questa via era permanentemente occupato da una mendicante che chiedeva l'elemosina ai passanti. La donna sedeva sempre allo stesso posto, immobile come una statua, con la mano tesa e gli occhi fissi al suolo. Rilke non le dava mai nulla, mentre la sua compagna le donava spesso qualche moneta. Un giorno la giovane francese, meravigliata domandò al poeta: «Ma perché non dai mai nulla a quella poveretta?». «Dovremmo regalare qualcosa al suo cuore, non alle sue mani», rispose il poeta. Il giorno dopo, Rilke arrivò con una splendida rosa appena sbocciata, la depose nella mano della mendicante e fece l'atto di andarsene. Allora accadde qualcosa d'inatteso: la mendicante alzò gli occhi, guardò il poeta, si sollevò a stento da terra, prese la mano dell'uomo e la baciò. Poi se ne andò stringendo la rosa al seno. Per una intera settimana nessuno la vide più. Ma otto giorni dopo, la mendicante era di nuovo seduta nel solito angolo della via. Silenziosa e immobile come sempre. «Di che cosa avrà vissuto in tutti questi giorni in cui non ha ricevuto nulla?», chiese la giovane francese. «Della rosa», rispose il poeta.

Michelangelo Nasca

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