Una traversata sul sentiero di Karol Wojtyła

Dal 3 al 5 giugno una traversata internazionale in canoa sul fiume Drawa, facendo lo stesso percorso che 50 anni fa' per la prima volta fu compiuto da Karol Wojtyła. Durante la sua ultima visita in Polonia, Giovanni Paolo II ricordando le sue avventure in canoa aveva chiesto di custodire quei percorsi.

Una traversata sul sentiero di Karol Wojtyła

da Giovanni Paolo II

del 20 luglio 2005

Czaplinek (Polonia)

 

La Polisportiva Giovanile Salesiana, legata alla comunità fma di Czaplinek insieme alle autorità civili di questa città, all’Organizzazione Turistica locale e alla parrocchia, hanno organizzato dal 3 al 5 giugno  una traversata internazionale in canoa sul fiume Drawa,  facendo lo stesso percorso che 50 anni fa’ per la prima volta fu compiuto da Karol Wojtyła.

Durante la sua ultima visita in Polonia, Giovanni Paolo II ricordando le sue avventure in canoa aveva chiesto di custodire quei percorsi. Da allora  gli abitanti di Czaplinek e dintorni, e le fma, si sono sentiti particolarmente interpellati nel doversi prendere cura delle vie turistiche di questa regione, belle ma sconosciute.

La traversata è iniziata con l’Eucaristia presieduta dal vescovo della diocesi di Koszalin e Kołobrzeg, mons. Kazimierz Nycz, l’Ispettore, don Zbigniew Łebko e il parroco, don Wiesław Prądzyński. Era presente anche l’Ispettrice sr. Teresa Kalinowska e alcune fma dalle comunità di Czaplinek e Połczyn Zdrój.

In 60 hanno intrapreso la traversata dell’intero percorso di 45 Km tra cui quattro fma compresa l’ex-ispettrice, sr. Teresa Czekała, adesso direttrice della comunità di Czaplinek. Le 32 canoe sono partite per la gita di tre giorni con la benedizione del vescovo. Il punto di partenza è stata la statua di Giovanni Paolo II posta sulla riva del Lago Drawskie e inaugurata proprio in quei giorni.

Il primo giorno è stato ricco di sole, invece i giorni seguenti sono stati  segnati dalla pioggia, dal vento abbastanza forte e persino da un temporale. La televisione locale ha seguito  questa avventura con attenzione. 

I partecipanti raccontano con emozione le impressioni del viaggio, gli ostacoli che hanno dovuto superare. Alcuni di loro sono finiti in acqua, ma questi imprevisti non pericolosi venivano accompagnati dalle risate di tutti. Alla sera si leggevano i brani del libro di S. Stolarczyk Il Papa che non conosciamo, con le descrizioni del viaggio in canoa di Karol Wojtyła. Le notti passate sulle isole, sotto le tende, con il minestrone mescolato a gocce di pioggia, non hanno scoraggiato nessuno né i più ‘anziani’, quasi sessantenni, né il più piccolo di otto anni, Krystian da Dzierżoniów. Tutti si sono lasciati guidare dalla chiamata Duc in altum.

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