Usa e getta o usa e riusa? da Giovani per i Giovani

28 pagine di Giovani per i giovani X 4500 copie fa 126000 pagine. Sono 5 numeri all'anno: 630000 pagine. Cavoli! Dal primo numero abbiamo deciso di usare carta riciclata, ma la carta riciclata che usiamo è sbiancata e patinata...e allora che carta riciclata è? Forse bisognerebbe usarla al grezzo, ma poi non entra nelle stampatrici. Abbiamo chiesto a Paolo Slompo (studente di Scienze Forestali all'Università di Padova e sensibile alle tematiche ambientali) com'è il processo di sbiancatura della carta. Ecco qui di seguito l'articolo. La nostra domanda è secondo voi è possibile fare un giornalino “ecologico”? Come? Aspettiamo i vostri consigli a mgs@donboscoland.it. Aiutateci a rispettare l'ambiente!

Usa e getta o usa e riusa? da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 11 aprile 2003

 

Da tempo ormai si parla di carta riciclata per l’interesse ecologico ed economico che ne deriva: l’uso della carta riciclata limita l’uso delle materie prime vergini (alberi) e contemporaneamente riduce la quantità di materiale destinato alle discariche con il conseguente abbattimento dei costi di smaltimento. Ogni anno vengono avviate alla discarica in Italia oltre 1.000.000 di tonnellate di quotidiani e periodici circa 100.000 tonnellate di stampati la cui raccolta fornirebbe altrettanta materia prima alle cartiere italiane. Il tasso di raccolta italiano è in assoluto il più basso in Europa (il 28% in Italia contro il 58% in Germania):  in totale 1.000.000 di tonnellate di macero è importato nel nostro paese per produrre carta, mentre 4.000.000 di tonnellate di carta e cartone vanno in discarica pur essendo recuperabili.

Le paste cellulosiche non sono abbastanza pure e bianche per essere trasformate in alcuni tipi di carta e richiedono pertanto dei trattamenti di purificazione: ad esempio la sbianca, che ha lo scopo di rendere la pasta più bianca senza degradare eccessivamente la cellulosa. Anche la carta riciclata abbisogna della sbianca per essere utilizzabile. L’operazione di sbiancatura può essere fatta in modi diversi ottenendo differenti risultati:

§         la sbianca con aria e ossigeno: la carta ingiallisce quando viene a contatto con la luce del sole;

§         la sbianca con cloro: dà i risultati migliori ma si formano e vengono emesse delle piccole quantità di diossina.

Alcuni studi hanno rivelato che gli scarichi delle cartiere erano tossici: i pesci che si trovavano a valle, rispetto alle cartiere, subivano delle mutazioni nel comportamento sessuale visibili all’esterno. Era un segnale allarmante e subito furono accusati l’uso del cloro e l’emissione di diossina. IN realtà anche agendo con acqua ossigenata, ottenendo che la carta venga trattata al 100% senza cloro, questa rimane tossica per i pesci. Sono stati quindi individuati altri fattori: i probabili responsabili sarebbero i fitosteroli (ormoni naturali dei vegetali), i fenoli, gli acidi grassi e le resine.

La sbiancatura non coinvolge solo il processo di fabbricazione della carta “normale” ma anche quella della carta riciclata. Fortunatamente le industrie Europee hanno messo a punto delle tecniche che rendono minime le emissioni inquinanti sebbene rimangano elevati i consumi di energia, acqua e siano elevati anche le emissioni di anidride carbonica e ossido di zolfo.

Ritengo che una gestione intelligente e sostenibile dei boschi permetterebbe di avvicinarci alla concezione etica secondo cui noi abbaiamo ricevuto in prestito i boschi dai nostri predecessori con l’impegno di trasmetterli, efficienti e migliorati, ai nostri successori. Quando parlo di gestione sostenibile intendo un governo ed uso dei boschi secondo ritmi e modalità che ne mantengano la biodiversità, la produttività, la capacità di rigenerazione, la vitalità ed il potenziale al fine di adempiere, attualmente ed in futuro alle proprie funzioni. Come è noto però non tutte le foreste del mondo vengono gestite come in Europa. Il disboscamento suscita gravi preoccupazioni soprattutto nelle aree tropicali dove ogni anno vengono distrutti fino a 20 milioni di ettari di foreste.

Certamente in un mondo “usa e getta” la filosofia “usa e riusa” trova spazio anche nell’industria della carta e con risultati positivi: non è intelligente buttare via materiale di qualsiasi tipo che possa essere riutilizzato. E questo vale anche per la carta!

Paolo Slompo

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