Verso Milano 2012: essere famiglie cristiane oggi

Cenacoli familiari e catechesi tra fidanzati e sposi è la testimonianza di un gruppo di giovani. A settembre dello scorso anno, una coppia di fidanzati ‚Äì che nel frattempo ha celebrato il sacramento del matrimonio ‚Äì ha lanciato l'idea di alcuni incontri formativi mensili a delle coppie di amici, formando così piccoli cenacoli domestici di riflessione e preghiera sul tema “La famiglia, il lavoro e la festa”...

Verso Milano 2012: essere famiglie cristiane oggi

da Quaderni Cannibali

del 31 maggio 2012(function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk'));

          Il cammino preparatorio al VII Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano è costellato da esperienze di vita e di fede – semplici, originali e concrete come quella vissuta da questo piccolo gruppo di coppie, tra Verona e Vicenza - che rendono viva testimonianza di come la famiglia cristiana sia, soprattutto oggi, un piccolo santuario in cui crescere in amore e virtù.

          A settembre dello scorso anno, una coppia di fidanzati – che nel frattempo ha celebrato il sacramento del matrimonio – ha lanciato l’idea di alcuni incontri formativi mensili a delle coppie di amici, formando così piccoli cenacoli domestici di riflessione e preghiera sul tema “La famiglia, il lavoro e la festa”, come proposto dal Papa per l’Incontro di Milano. «E’ stato un grande dono la presenza dei nostri amici durante questo percorso, – spiega Aurora – si sono fidati della nostra proposta e hanno accettato di condividere la loro esperienza di coppia cristiana con noi».

          Un incontro al mese, preparato ogni volta da una coppia diversa, sulla guida tracciata dalle Catechesi preparatorie messe a disposizione sul sito ufficiale dell’Incontro di Milano, tempo per la preghiera e l’ascolto della Parola e poi tanto spazio alla condivisione e al confronto: ecco gli ingredienti della coraggiosa esperienza intrapresa da queste giovani famiglie. «Abbiamo appena concluso l’ultimo incontro di catechesi, giusto in tempo per partecipare all’Incontro col Papa – racconta Fabio – se penso a quanta strada fatta insieme alle altre coppie di nostri amici, durante questi mesi di cammino, mi sento davvero grato dell’opportunità che questo evento ci ha regalato». Perché anche se non tutte queste coppie saranno poi presenti a Milano, l’esperienza di formazione condivisa nell’ultimo anno è stata vera fonte di Grazia.

          Ciascuna coppia si è alternata alla guida dell’incontro, donando il proprio tempo al gruppo e aprendo le porte della propria casa agli altri: «Scegliere di riunirci in casa e non in altri ambienti parrocchiali è stato molto significativo; volevamo che le nostre case diventassero vere piccole chiese domestiche, luoghi di preghiera e di fraternità – aggiunge Valeria – e anche il momento conviviale della cena, a conclusione di ogni incontro, è stata occasione per sperimentare in semplicità il vero senso della famiglia».

          Animare un incontro, seppur breve e con una piccola platea di fronte, non è stato semplice, specialmente quando l’argomento proposto si presentava delicato; fortunatamente la fiducia nelle Catechesi fornite e la guida dei testi biblici indicati ha sostenuto tutti. «Quando è stato il turno mio e di mio marito nella preparazione della catechesi successiva, – racconta Aurora – io e Fabio abbiamo faticato per ritagliarci del tempo, durante la settimana, per leggere e studiare il materiale fornito da presentare poi al resto del gruppo. In realtà, stavamo riscoprendo un nuovo modo per pregare insieme, fermandoci sulla Parola e facendola risuonare nella nostra coppia: già il tempo di preparazione è stato tempo di preghiera, e questi incontri sono stati un prezioso insegnamento in questo senso».

          Altra particolarità di questo cammino verso Milano è stata la volontaria opzione per l’auto-gestione: nessun prete, nessun accompagnatore o animatore di riferimento ad affiancare la coppia-guida di turno. «Veniamo tutti da percorsi di fede personali in ambiente francescano e molti di noi hanno esperienze come formatori e animatori di gruppi giovanili. – motiva la scelta Gianmaria - Riconosciamo l’importanza di una guida spirituale, ma ci siamo sperimentati in questa forma di cammino auto-gestita per provare a camminare con le nostre gambe, con una modalità più intima. Il Vangelo e lo Spirito Santo ci hanno sempre guidati e provare a condurre un incontro da soli è stata un’opportunità di crescita e autentica maturazione».

          Sullo schema tracciato dal materiale proposto, le giovani coppie si sono confrontate sui temi della vocazione familiare, dell’apertura alla vita e alla nascita dei figli, del posto di Dio nella vita di coppia e sulla testimonianza che un cristiano può dare nel proprio luogo di lavoro; il fatto che nel gruppo fossero presenti fidanzati, sposi e anche neo-genitori ha reso i momenti di condivisione molto intensi: «E’ stato importante parlare tra noi per concretizzare gli spunti ricevuti dalle catechesi. – prosegue Aurora – La testimonianza dei nostri amici già sposati ha confortato noi giovani sposi e gli altri fidanzati: alcune sfide, gioie e problematiche che una coppia cristiana oggi vive sono le stesse, prima e dopo il matrimonio, e la strada che Cristo ci insegna porta verso un identico modo di vivere l’amore di coppia e verso lo stesso modo di “essere famiglia”».

          Particolarmente preziosa, poi, è stata la presenza della piccola Anna, una bimba di neanche un anno che, quando i suoi genitori hanno cominciato questo percorso, aveva solo pochi mesi. «Il fatto che Anna sia sempre stata con noi, passando di braccio in braccio, durante la preghiera e la formazione – raccontano i genitori della piccola - è stata la più intensa testimonianza sulla famiglia cristiana che potessimo sperimentare. I bambini, si sa, sono impegnativi da gestire, ma tutti gli altri membri del gruppo ci hanno aiutato ad intrattenerla durante gli incontri: ci siamo davvero sentiti in famiglia». La famiglia genera la vita e la accoglie: «vogliamo essere famiglie pronte a ricevere questo dono, impegnate a portare a termine il compito d’amore che Dio ci ha affidato. – conclude Emily -Crediamo nel valore della famiglia e nella bellezza di poter raccontare agli altri la nostra esperienza d'amore e di vita insieme».

          E, alla conclusione del cammino - nell’imminenza dell’Incontro col Papa a Milano - il seme gettato ha portato già frutto per il futuro: le coppie di questo piccolo gruppo hanno deciso di continuare l’esperienza dei cenacoli familiari, aprendo la proposta ad altre coppie e famiglie di amici, per meditare insieme sul Vangelo domenicale e farlo risuonare all’interno della loro vita di cristiani.

Donata Fontana

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