Ci sono tanti temi e tanti motivi che si rincorrono e si intrecciano in “verso sera” : il mondo degli adulti visto dai bambini (...), i bambini ora abbandonati a se stessi ora strumentalizzati dagli adulti e usati come armi di ricatto, gli effetti devastanti di un'educazione sbagliata, la fuga dalle responsabilità familiari...
del 30 novembre 2005
Regia: Francesca Archibugi
Interpreti: Sandrine Bonnaire, Marcello Mastroianni, Giorgio Tirabassi
Origine: Italia 1990
Durata: 99'
 
Durante gli “anni di piombo”, Ludovico Bruschi, professore universitario in pensione e comunista “aristocratico”, vive a Roma nel suo villino ai Parioli, servito con devozione dalla domestica Elvira. Arriva improvvisamente suo figlio Oliviero, un hippy insicuro e inconcludente, che si è appena separato dalla sua compagna Stella e gli chiede di occuparsi per qualche tempo della loro figlioletta Mescalina, detta Papere, di quattro anni, la quale sostiene di avere sempre accanto a sé Papere II, il suo doppio, con la quale parla e gioca. Ripartito il giovane, Papere conquista subito il nonno con la sua vivissima intelligenza e la sua grazia esosa, mentre lui sa darle una vita sana e ordinata, la guida con dolce fermezza e si preoccupa della sua istruzione. Ma ecco arrivare improvvisamente Stella, della quale la piccola sente la mancanza, e la “nuora” ventitreenne, aggressiva e ostentatamente ignorante, comunista del “movimento” e abituata a vivere in modo zingaresco, si trova subito in conflitto generazionale ed ideologico col “suocero”, tanto da andarsene al più presto. Però, quando Stella è ricoverata, in seguito ad un incidente, in ospedale con una gamba ingessata, Bruschi se la riporta a casa, e la necessaria immobilità costringe la ragazza ad approfondire la conoscenza col “suocero”, del quale subisce il fascino intellettuale, mentre il suo temperamento aggressivo si addolcisce, vinto dalla tenerezza, spesso ironica, del professore. Nasce così fra i due un sentimento, quasi sempre inespresso, ma importante, al quale Ludovico sa resistere per i suoi saldi principi morali, ma al quale Stella, invece, forse cederebbe.
 
 
Hanno detto del film
Ci sono tanti temi e tanti motivi che si rincorrono e si intrecciano in “verso sera” : il mondo degli adulti visto dai bambini (…), i bambini ora abbandonati a se stessi ora strumentalizzati dagli adulti e usati come armi di ricatto, gli effetti devastanti di un’educazione sbagliata, la fuga dalle responsabilità familiari con il pretesto dell’impegno politico e culturale, la falsa apparenza del rigore formale che maschera la mancanza di profondi valori umani.
                                                                 (Enzo Natta – Famiglia Cristiana – 06/02/1991)
 
All’inizio i rapporti fra il nonno e la nipotina sono disegnati con una finezza cui si accompagna spesso l’ironia, in seguito quelli fra suocero e nuora, sotto lo sguardo incuriosito ma non ancora conscio della bambina, lasciano vibrare anche delle note dolorose, non per dei sensi di colpa (una vera “colpa” non c’è mai), ma per delle incomprensioni generazionali che riflettono con chiarezza l’impossibilità della situazione esorcizzando qualsiasi lieto fine.
                                                                                                     (Il Tempo – 19/12/1990)
 
“Il ’68 era un momento felice, di utopia e fantasia, ove gli studenti erano studenti. Il ’77 invece è stato più distruttivo, gli studenti erano disoccupati e il conflitto è stato più acuto, più nero. Nel ’77 lo scontro generazionale è diventato duro, inutilmente frontale. In quel periodo l’esistenza di un persona come Stella, con il suo carico di grande profondità ma anche di negatività, era inevitabile. Il rapporto-contrasto tra generazioni è una fonte inesauribile di storie...”
                                                             (Francesca Archibugi, LUX, febbraio/marzo 1991)
CGS
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