«In ogni passo di danza e gesto di teatro, in ogni nota suonata, in ogni pezzo di scenografia c'è la gioia, la passione, la collaborazione e l'impegno... Il risultato lascia impressionati e viene magari da chiedersi come sia possibile un protagonismo giovanile così gioioso, forte e senza rivalità».
del 03 marzo 2009
Artisti in erba, puri e crudi. Saranno in 160 a mettersi alla prova nei ben 9 diversi workshop proposti dal Movimento Giovanile Salesiano Triveneto in occasione della Festa dei Giovani 2009, a Jesolo domenica 8 marzo. Tutti giovani, anzi giovanissimi, pronti a sporcarsi le mani per realizzare uno spettacolo che racconti l’anima della festa. Teatro, canto, danza, musica e scenografia sono gli ambiti in cui i ragazzi si sperimenteranno accompagnati da professionisti dell’arte, quali Fabrizio Giacomazzi, Enzo Gagliardi, Cristiana Berlincioni e molti altri.
I workshop della Festa dei Giovani sono un’iniziativa che nasce dall’idea e dalla necessità di rendere i giovani protagonisti di un evento a loro dedicato. Attraverso l'espressione artistica si vuole trasmettere come Dio abiti la bellezza stessa: «In ogni passo di danza e gesto di teatro, in ogni nota suonata, in ogni pezzo di scenografia c’è la gioia, la passione, la collaborazione e l’impegno - dice Lorenzo Giol, tra i giovani partecipanti - Il risultato lascia impressionati e viene magari da chiedersi come sia possibile un protagonismo giovanile così gioioso, forte e senza rivalità».
In un mondo in cui fare arte è sempre più una gara ad eliminazione, in cui non conta la strada che fai ma solo la performance finale, i workshop della Festa dei Giovani vanno controcorrente. «In tanti anni siamo convinti che dopo tre giorni di intenso lavoro a stretto contatto con i propri compagni e gli artisti sia impossibile non cogliere che togliendo la sfida nasce la collaborazione, e con essa nuovi rapporti e, perché no, nuove amicizie» spiega don Igino Biffi, delegato della Pastorale Giovanile Salesiana nel Triveneto e tra gli ideatori del workshop fin dal 2001, «l’obiettivo per ognuno non è prevalere sui compagni, ma costruire la festa assieme a loro in pieno spirito di servizio verso i 5000 che verranno a Jesolo».
I ragazzi dei workshop non sono tante stelle isolate che giocano a chi fa più luce, ma ognuno brilla per la sua parte perché, per quanto sia bella una stella che emerge su tutte le altre, è molto più bella una costellazione che riempie il cielo.
 
Chiara Bertato
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