Per ogni workshop pubblichiamo qualche approfondimento, per meglio comprendere di cosa si tratta e per decidere poi con più informazioni a quale iscriversi.Ricordiamo che le iscrizioni apriranno alla mezzanotte tra il 18 e il 19 Gennaio...
del 14 gennaio 2008
(Aggiornato al 18/01/2008)1. ARTE CIRCENSE...Tocca a te ...Senti il tempo, senti gli sguardi della gente sulla tua pelle, il respiro affannoso dell’ansia nel saper dire! Tocca a te... la paura dell’imperfetto e della sua perfezione infinita...E poi un urlo nelle quinte di un tendone da circo, che ormai ha ben poco, se non la polvere di segatura...IN SCENA !Dopo due ore di ruote acrobatiche, talco nei polsi da prese forti, muscoli fini da tendini d’acciaio, trucco... quanto colore nel viso da far nascondere, fatica e sudore, pianto e amore... ed infine un naso rosso per STUPIRE! Più semplicemente, scomparire.Mario Levis - GIOCOLERIA [12 posti]Il laboratorio prevede l’insegnamento di tecniche della giocoleria da 1 a 3 palline, clave o cerchi e tecniche di costruzione di routine usando la scomposizione dei movimenti, variazione di tempi, gestione dello spazio ed espressione corporea.Alice Bauco - ACROBATICA [12 posti]Il laboratorio prevede un insegnamento di acrobatica base, elementi di acrobalance, piramidi e gestione dello spazio.Il laboratorio è adatto a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco!Giorgio Mignemi - CLOWNERIE [12 posti]Un percorso intensivo sull’arte tragi-comica del Clown a favore del movimento coreografico. Il movimento coreografico, come ricerca dello spazio scenico e del ritmo. Uno stage pensato e realizzato al fine di avvicinarsi al mondo artistico, oppure, migliorare le tecniche già acquisite in altri stage o corsi di teatro-danza.Lo stage ha come obiettivo ulteriore, quello di creare un gruppo, che in pochissimo tempo, possa salire sul palcoscenico della ribalta con una serie di tecniche affine, allo scopo di essere i protagonisti dello show.2. Matteo Balbo - TEATRO CORALE [30 posti]Teatro corale: cortei, monumenti, corse, inseguimenti, sospensioni sono tra gli ingredienti di una pratica antichissima e sempre attuale...Quella leggerezza e quella efficacia sono il modello di un coro teatrale, in cui la forza del gruppo moltiplica l'energia di ognuno attraverso movimenti, richiami, giochi e sorprese.In macchina, verso il mare, fine novembre. mi colpisce un grande stormo di uccelli che sta compiendo evoluzioni incredibili, formando disegni liquidi ed ipnotici. Saranno un migliaio, eppure lo stormo vibra di un respiro comune, scartando, avvolgendosi, cambiando bruscamente direzione, senza esitazioni, come fosse la cosa più naturale del mondo. Mi accorgo in ritardo che questa danza affascinante ha una sua necessità, lo stormo sta fuggendo un rapace, e sa che l'unico modo per salvarsi è quello di diventare 'uno solo'. Ed il rapace, frastornato, si perde ed abbandona la caccia. Quella leggerezza e quella efficacia sono il modello di un coro teatrale, in cui la forza del gruppo moltiplica l'energia di ognuno attraverso movimenti, richiami, giochi e sorprese. Il Teatro Corale è fatto di ingredienti semplici, tra cui:- cortei: lo spazio scenico è la strada, chi lo attraversa mette in scena per simboli il viaggiare. Dalla parata del circo alla processione sacra, dal matrimonio al funerale;- monumenti: con l'uso dei soli corpi costruire delle forme rappresentative. A differenza del marmo o del bronzo i 'monumenti' teatrali possono muoversi;- inseguimenti: lo spreco di energia della corsa racconta molte cose: dalla violenza alla gioia, dal gioco alla tenerezza. Chi scappa e chi insegue, chi prende e chi sfugge;- sospensioni: quando tutto un gruppo in movimento si blocca mentre una sola persona compie un piccolo gesto, come su utilizzassimo un potente zoom portandola in primo piano;- tappeti sonori: come parlare tutti contemporaneamente lasciando affiorare un percorso di parole chiave. Un metodo corale che va oltre l'unisono;Questi sono alcuni tra gli ingredienti di una pratica del teatro antica e sempre attuale, che si colloca tra il gioco, la festa ed il rito.Il coro più forte è quello composto tutto di solisti.
3. Roberto Bassetti - MUSICAZIONE [12 posti]Vi siete mai chiesti come nasce una colonna sonora o quali siano i metodi seguiti dai compositori per dare voce alla scena di un film? Quale rapporto c’è tra l’emozione e il suono che la esprime?Come fa un jingle pubblicitario a descrivere con semplici melodie il sapore di un biscotto o a dare il senso della velocità di un’automobile? Il laboratorio ti insegnerà a scattare la foto di un’azione con una macchina fotografica speciale: il suono, poiché se un obiettivo importante della musica è esprimere uno stato d’animo, altrettanto necessaria è l’azione di comunicare a chi ci ascolta questo piccolo e magico momento.Per il workshop è richiesta una competenza di base del proprio strumento ovvero una conoscenza degli accordi maggiori e minori nonché dei ritmi di uso comune e tanta voglia di usare il proprio strumento in modo alternativo rispetto ai cliché convenzionali della musica “commerciale”.
4. Fabio Chirico – STOMPMOTS: LABORATORIO MUSICALE DI SUONO E RITMO [12 posti]Il progetto rilancia una delle sfide già in atto nel territorio della didattica musicale: permettere la convivenza dei contenuti della dottrina musicale tradizionale con l'utilizzo di strumenti ritmici ricavati dal mondo del 'riciclato' in unione con altre forme d'arte espressive e di movimento (cf. Music Stomp).Alla base vi è la 'trasformazione' dell’idea di musica e del ritmo ad essa associato, da dogmi e regole a gioco ed esperienza, poiché l’attività didattica è strettamente legata a quella creativa; ne consegue la scelta del gioco ritmico-coreografico come strumento privilegiato per sperimentare la musica come contenitore dell'attività umana.I partecipanti svolgono un percorso comune entro il quale essi stessi possono decidere le modalità di intervento al fine di istituire e garantire uno spazio 'protetto' efficace ed opportuno, entro il quale attivare, mantenere e stimolare i processi di conoscenza e di apprendimento.E nello specifico il laboratorio si articola in:- Esplorazione e canalizzazione delle singole attitudini;- Apprendimento di alcune tecniche di sviluppo e mantenimento delle forme di comunicazione ovvero del linguaggio non verbale quale gestualità e movimento;- Educazione al ritmo ovvero utilizzo della voce nelle forme tonali e atonali;- Attivazione della memoria musicale e della coordinazione corporea attraverso l'esperienza del ritmo e delle percussioni;- Ricerca delle sonorità prodotte da materiali di comune utilizzo.
5. Vincenzo Incenzo – CANTO MODERNO [35 posti]ATTENZIONE ! Stefano Cenci è stato chiamato a dirigere l’orchestra di Sanremo 2008 per l’esecuzione del brano “Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene” di cui ha scritto musica e testo e che sarà interpretato da Jacopo Troiani, il cantante più giovane presente a Sanremo 2008. Mentre auguriamo a lui un «In bocca al lupo» per questa esperienza, noi siamo già in contatto con altri artisti per definire una collaborazione per il workshop di Canto Corale. Lo sostituisce Vincenzo Incenzo, uno dei principali autori di musica italiana. Clicca QUI Il canto come mezzo di comunicazione, come arte per esprimere gioia. Cantare fa da sempre parte dell’umanità. Uniamo le nostre voci per creare qualcosa di unico... Una canzone può raccontare e dire moltissimo, basta solo farsi rapire dalla melodia e volersi avvicinare al canto con curiosità, rispetto e senso di responsabilità. Perché la musica non va presa in giro, è necessario avere quel senso di profonda stima per un qualcosa che rende migliori i nostri singoli giorni.Il workshop di CANTO CORALE è organizzato in collaborazione con HOPE MUSIC SCHOOL.Hope è un’iniziativa del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile finalizzata alla formazione e all’educazione dei giovani nel settore della musica, dello spettacolo e della comunicazione. Attraverso l'incontro con i loro coetanei, un Team di formatori, artisti e primari professionisti settoriali, i giovani che partecipano all'iniziativa Hope approfondiscono le conoscenze e sviluppano la creatività non in solitudine ma nella relazione con 'l'altro', aprendosi così all’esperienza di fede.Visita il sito: www.hopeonline.it 6. Enzo Gagliardi - SCENOGRAFIA [12 posti]Costruire ed inventare! Realizzare con materiali più disparati le strutture e gli oggetti che accompagneranno il Grande Spettacolo della Mattinata della Festa.Imparare l’arte della composizione dei materiali, dei colori e un sacco di idee geniali anche per la semplice realizzazione di scenografie da usare in Oratorio, per Feste e Spettacoli Teatrali, direttamente da chi ha fatto di questo un modo per esprimere il proprio talento artistico.Una storia per essere raccontata deve essere ambientata. Allo stesso modo uno spettacolo, sarà decisamente migliore se condito di una scenografia che caratterizzi l’ambiente in cui si svolge il racconto…. Impariamo a farlo con arte!
7. Cristiana Berlincioni - DANZA JAZZ [26 posti]La danza è un’arte che, in quanto tale, deve essere ricerca del bello.Quindi, l’artista, sia che ne abbia coscienza o no, è colui che si avvicina di più al Santo perché riesce a trasfondere nella sua opera quel qualcosa di divino e di immortale che non morirà.Prendiamo in considerazione Eugene Luis Facciuto, il pioniere, l’innovatore della danza Jazz, lo scultore del corpo umano:Le basi della sua filosofia sulla danza scaturirono tra la fine degli anni ‘40 e l’inizio degli anni ‘50, da quella tragica situazione di solitudine e immobilità causata dal grave incidente automobilistico, in seguito al quale rimase paralizzato per alcuni mesi e perse l’uso della parte destra del corpo. Capì che il desiderio di guarire, la determinazione e la forza, dovevano scaturire da dentro sé stesso.Appena uscì dall’ospedale egli tornò alla scuola di danza e si impose di rimanere in piedi senza supporto per rinsaldare quell’insicuro senso di equilibrio. Si concentrò per controllare l’intero corpo utilizzando ogni muscolo e imparando dove ognuno di essi iniziava e finiva. Non voleva che la gente guardasse il suo brutto volto ma desiderava che guardassero il suo corpo; così lavorò per farlo sembrare più bello.Subito si trovò due ballerini accanto che lo seguirono, poco dopo erano dieci che imitavano i suoi movimenti. Furono gli stessi ballerini a chiedergli di cominciare ad insegnare.Lui non ha mai usato la sbarra di supporti meccanici per far lavorare i muscoli: insegnava a trovare il proprio equilibrio ed appoggio usando lo spazio che ci circonda ed immaginando di avere davanti a sé una sbarra sulla quale appoggiarsi. Insegnava a trovare in se stessi il supporto e a credere nel proprio istinto.Il suo stile ha influenzato molti tra i maggiori coreografi, maestri e ballerini. Lui ha creato un linguaggio universale che rappresenta per molti la base su cui creare.Questo “Maestro” diventava bellissimo danzando e riusciva, con le sue parole e l’insegnamento, a convincere chiunque di poter danzare e sentirsi “bello”, padrone del proprio corpo e nella possibilità di esprimere con la danza sensazioni interiori, trasferire ad altri le proprie emozioni, sentirsi sicuro di superare ogni male fisico.Le idee e i concetti che circondano il suo stile e la sua tecnica non sono né intellettuali, né accademici. Egli non inventò qualcosa di nuovo, ma semplicemente modellò e dette una forma a qualcosa che già esisteva, non imponeva agli studenti ciò che dovevano fare ma li aiutava ad “accordare” il proprio corpo come uno strumento in funzione dell’anima e riusciva ad inserire e ad accendere la “potenza” che risiedeva in ciascuno di loro.Una importante associazione da fare è che la danza non è isolata dalla vita ma è una rifinitura e una cristallizzazione della stessa.Luigi non si muoveva con la musica ma si faceva muovere dalla musica, si arrendeva ad una forza e un potere interiore.L'artista, sia che ne abbia coscienza o no, è colui che si avvicina di più al Santo perché riesce a trasfondere nella sua opera quel qualcosa di divino e di immortale che non morirà. «Ho dovuto imparare ad amare prima di poter danzare…».
8. Matteo Destro - RECITAZIONEClicca QUI per scoprire le modalità di iscrizione e le caratteristiche di questo speciale WORKSHOP
9. GG Cotichella – Animazione da Palco Livello Base [20 posti] e Livello Avanzato [10 posti]Livello Base e Livello Avanzato… chi erano? Ve li presentiamo con un’intervista doppia!
 
NOME?
Base
Avanzato
COGNOME?
Livello
IN CHE RAPPORTI SIETE?
Diciamo  che siamo come fratelli!
Base è agli inizi!
Ma Avanzato non può fare nulla senza di me!
INSOMMA CI VOGLIAMO BENE!
SEGNI PARTICOLARI
Questa volta ci sono solo un week-end
da venerdì 29 febbraio
a domenica 2 marzo
Essendo pi√π grande,
ci sono domenica 24 febbraio
e da venerdì 29 febbraio
a domenica 2 marzo
COSA FATE FARE?
Faccio Lavorare sulle parti fondamentali del teatro educativo e sociale (voce, corpo, spazio e relazione) cercando di capire come si può catturare il pubblico.
Mi occupo anche di teatro di strada per imparare le tecniche base dell’approccio con il singolo.
Mi piacciono i fondamenti del gioco per capire come è possibile far giocare grandi pubblici.
Nel tempo libero realizzo i passi del nuovo inno, preparo l’accoglienza esterna e interna iniziale e alcuni momenti qua e là…
 
Amo far provare ai miei amici uno spettacolo scritto… o meglio mi piace molto farli lavorare su una base costruita per provare cosa significa “inventare sull’inventato”.
Con loro sarà grande! Riprenderemo tutto quello che ci ha insegnato base e lo porteremo in scena dentro uno scritto.
Condivideremo il palco con altri workshop per provare nuove strade di contaminazione.
Cresceremo ancora nel campo dell’animazione da palco.
COSA BISOGNA FARE PER CONOSCERVI?
Frequento gente di vario genere e genialità,
di solito sono animatori che hanno qualche esperienza e che negli oratori hanno provato spesso a cimentarsi in presentazioni, animazioni in pubblico, feste varie, bans e balli
Ma spesso tra i miei iscritti ci sono timidi che vogliono aprirsi e gente speciale che vuole scoprire cosa c’è dietro un sorriso.
…non cerco competenze  specifiche, ma persone che si mettano in gioco.
Frequento solo le persone che hanno conosciuto Base… o che hanno un signor curriculum nel campo dell’animazione, perciò per accedere al mio corso, bisogna:
·        O avere frequentato il workshop Animatori da palco
          (ed. 2006  o ed. 2007)
·        O mandare un curriculum (anche molto semplice) che verrà valutato da certi miei amici a workshop@donboscoland.it
 
COME BISOGNA VESTIRSI A UN APPUNTAMENTO CON VOI?
·        Vestiti comodi e sportivi.
·        Dotarsi di penna e quaderno.
·        Dopo l’annata dei mandarini questo è
IL TEMPO DELLE PERE!
Ogni battuta è fuori luogo
perché sono serissimo,
ogni iscritto dovrà infatti portare due pere da consegnare all’inizio del workshop
a GG Cotichella e agli Artisti Terrestri
 
·        Vestiti comodi e sportivi.
·        Dotarsi di penna e quaderno, evidenziatore
·        Ogni iscritto porti con sé uno specchio grande almeno 6 x 8 cm sapendo già che alla fine non sarà più lo stesso.
Se vi chiedete chi non sarà più lo stesso,
tra lo specchio e l’iscritto… beh c’è un solo modo per saperlo: venirmi a trovare!
UN’ULTIMA COSA DA DIRCI?
Sono Base…
ma non sono affatto di poco conto!
Sono Avanzato…
ma raggiungermi non è impossibile!
SPERIAMO DI INCONTRARCI PRESTO!!!
 
Staff FdG 2008
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