Togliamo il velo che oscura la realtà, fermiamo il sistema dal suo interno, prima che sia troppo tardi...
2+2=5.
In quanti credono in ciò che c’è scritto qui sopra? Tutti penserebbero che questo sia un errore.
Eppure esiste un mondo in cui tutti gli uomini sono concordi nell’affermare questo.
“In un futuro prossimo (l’anno 1984) la Terra è divisa in tre grandi potenze totalitarie perennemente in guerra tra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia che sfruttano la guerra perenne per mantenere il controllo totale sulla società. In Oceania, la sede dei vari ministeri (Ministero della Pace, che presiede alla guerra, dell’Amore, che presiede alla sicurezza, della Verità, che presiede alla stampa, e dell’Abbondanza, che presiede all’economia) è Londra, facente parte della provincia di Pista Uno.”
Così inizia il tragico romanzo che George Orwell scrisse nel 1948, “1984”.
Quello di Orwell è un mondo totalmente condizionato dal Socing, il regime totalitario al quale è sottomesso, sotto la direzione del Grande Fratello.
Un uomo con dei folti baffi raffigurato in manifesti sparsi ovunque in città.
Un uomo che assume le sembianze di un dio agli occhi della società.
Un uomo che non è sottoposto al passare del tempo.
Ma anche un uomo della cui esistenza nessuno dubita.
Questo libro ci mette in guardia da un futuro ormai prossimo; infatti, anche se magari non ce ne accorgiamo, anche noi abbiamo un ‘Grande Fratello’ che ci osserva: la tecnologia. I mass media ci influenzano a tal punto da creare un esercito indistinto di individui, senza una personalità; un po’ come in Oceania, dove tutti indossano le stesse divise.
L’idea di una famiglia, considerata come coronamento dell’amore tra due persone, svanisce.
In Oceania la società è intesa come una grande famiglia, dove ogni individuo è chiamato ‘compagno/a’ e il ‘Big Brother’ è inteso come ‘Fratello Maggiore’.
Un obiettivo del partito era quello di controllare le nascite, permettendo di avere un solo figlio per ogni coppia il quale non doveva essere educato dai genitori. Questi calcoli agghiaccianti e sistematici, sono stati fatti anche da Deng Xiao Ping, membro del Partito Comunista Cinese.
In Cina è stata attuata la ‘politica del figlio unico’, trasformando gli uomini in macchine, in numeri, in operazioni per il controllo totale delle nascite.
Questo accadeva non molto tempo fa, nel 1979.
Il mondo è rimasto indifferente a questo disastro umanitario per molto tempo, una sorta di ‘bipensiero’, cioè dimenticarsi di una cosa di cui si è coscienti e affermare il suo contrario, un ‘inganno consapevole’.
LA GUERRA È PACE
LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ
L’IGNORANZA È FORZA
Ecco una serie di contraddizioni che stanno alla base del bipensiero.
Il mezzo principale di cui si serve il Socing per delimitare la libertà di pensiero al minimo è il linguaggio. Infatti per prima cosa i membri del partito si sono impegnati a creare una nuova lingua, la ‘neolingua’, eliminando dal vocabolario quei termini che potevano indurre allo psicoreato (reato del pensiero contro il Socing).
Eppure, anche se in misura minore, sta accadendo questo anche nel mondo contemporaneo.
Per esempio in Italia la pratica dell’aborto è chiamata ‘Interruzione volontaria di gravidanza’ per sminuirne la gravità, poiché il termine volontario ci riporta qualcosa di positivo.
Ma il Socing, attraverso il Ministero della Verità, manipola anche documenti e libri di storia: il passato veniva sostituito con una realtà inventata.
Come diceva Orwell in uno slogan del partito, ‘’chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato’’. Quest’ultima frase racchiude il vero concetto di controllo della realtà, che avviene non solo nella fantasia di Orwell, ma anche tutt’ora, attraverso un grande mezzo: la stampa.
Karl Marx diceva nel 1872 “La stampa quotidiana ed il telegrafo, che in un batter d’occhio diffondono le loro trovate su tutto il globo terrestre, fabbricano più miti in un giorno di quanti se ne potevano fabbricare una volta in un secolo.”
E se il mondo in cui viviamo fosse una menzogna? Come ci sentiremmo se la natura umana venisse distrutta, presa a calci dagli uomini più potenti?
Ma noi siamo come i “prolet” per Winston, siamo la speranza e abbiamo un grande mezzo per ribellarci nel nostro piccolo: conoscere, conoscere, conoscere.
Riprendere le nostre origini, la nostra cultura, un po’ come fa il protagonista di 1984 trovando il fermacarte di vetro: uno spiraglio di passato che sfugge alla logica del partito e che sembra racchiudere un mondo fuori dal tempo, un mondo mai esistito.
Solo studiando potremmo affermare che 2+2 non fa 5.
Togliamo il velo che oscura la realtà, fermiamo il sistema dal suo interno, prima che sia troppo tardi.
Flavia Mazzarino
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