TESTIDalla 'Storia ecclesiastica' (1845)Per l'inizio dell''Oratorio' a Torino-ValdoccoDa 'Letture di famiglia' (1846)Da 'Il giovane provveduto' (1847)Dalla 'Storia sacra' (1847)Da 'L'Armonia' (1849)Da 'Il Conciliatore torinese' (1849)Dal 'Giornale della Società d'Istruzione e d'Educazione' (1849)Al re Vittorio Emanuele II (1849)Relazione dell'economo generale Ottavio Moreno a favore di don Bosco (1849)Agli Amministratori dell''Opera della Mendicità Istruita' (1850)Relazione dell'economo generale Ottavio Moreno a favore di don Cocchi, don Bosco e del teol. Saccarelli (1851) L'Oratorio in una circolare per una pubblica lotteria (1851)
del 08 gennaio 2007
TESTI
 
 
Dalla 'Storia ecclesiastica' (1845)
 
PREFAZIONE
  
 Dedicatomi da più anni all’istruzione della gioventù, bramoso di porgere alla medesima tutte quelle più utili cognizioni, che per me fosse possibile, feci ricerca d’un breve corso di Storia Sacra principalmente, ed Ecclesiastica, che fosse alla sua capacità adattato.
   Lessi quelle spettanti al vecchio e nuovo Testamento, le quali già corrono con gran vantaggio per le mani dei giovanetti, e ne rimasi pienamente soddisfatto. Venuto poi alla Storia ecclesiastica non potei essere appagato.
   Imperciocchè ne trovai bensì molte; ma esse sono o troppo voluminose, o si estendono più del dovere nella Storia profana; alcune si possono chiamar piuttosto dissertazioni polemiche sui fasti della Chiesa; altre finalmente sono tradotte da lingue straniere e pigliano il nome di Storie parziali, e non universali, e quel che non potei osservare senza indignazione, si è che certi autori pare che abbiano rossore di parlar dei Romani Pontefici e dei fatti più luminosi che direttamente alla S. Chiesa riguardano.
   Perciò mosso dal bisogno, e dalle istanze di molte zelanti ed autorevoli persone mi sono impegnato a compilare il presente compendio di Storia Ecclesiastica.
   Ho letto tutte quelle che ho potuto avere scritte in lingue nostrali, o straniere, ed ho ricavato da ognuna quei sentimenti, e quelle espressioni che sono più italiane, semplici secondo la capacità di un giovanetto.
   I fatti del tutto profani o civili, aridi, o meno interessanti, oppure posti in questione li ho affatto tralasciati, o solamente accennati; quelli poi che mi parvero più teneri, e commoventi gli ho trattati più circostanziatamente, affinché non solo l’intelletto venga istruito, ma il cuore eziandio provi tali affetti da rimanere non senza gran giovamento spirituale compreso.
   Per chiunque nacque, e fu educato nel grembo della cattolica religione, parmi non possa esservi cosa più necessaria, e che tornar possa ad un tempo più gradevole, che quella Storia, la quale espone il principio, e il progresso di questa religione, e fa chiaro come essa in mezzo a tanti contrasti siasi propagata e conservata.
   Perché più facilmente si possa percepir quanto di più importante vi si contiene, l’ho divisa in epoche, il tutto esponendo in forma di dialogo. E ciò feci tutto col consiglio di prudenti persone.
   Benedica dunque il Cielo questa tenue fatica, il cui scopo si è di accrescere la gloria di Dio, e di agevolare l’avanzamento nella cognizione di quella Storia, che di tutte, dopo la Sacra, è la più commendevole, e sia dal Ciel benedetto quel cortese lettore che vorrà giovarsene.
 
 
Libri utili+
 
Storia ecclesiastica ad uso delle scuole, utile per ogni ceto di persone, dedicata all’onoratissimo sig. F. Ervè de la Croix provinciale dei fra-
telli D.I.D.S.C. compilata dal sacerdote B.G. Torino, Tip. Speirani e Ferrero 1845.
   Un nuovo e utilissimo libro, che ha pur esso di mira la educazion dei fanciulli, è uscito alla luce in questi ultimi giorni: è questo una storia ecclesiastica. Il dotto e buon sacerdote, autore della medesima che per modestia non volle onorarla del suo nome, vedendo con rincrescimento nella dovizia delle voluminose storie ecclesiastiche la mancanza di un libro elementare, che desse conto del nascere, del crescere e infine del giganteggiare maraviglioso della chiesa di Gesù Cristo, si accinse egli stesso a riempir questo vuoto con dettarne uno, il quale scartando la parte politica, la polemica, e tutto ciò che non tocca assai da vicino la religione, comprendesse il racconto delle cose principalissime.
   Convinto egli del gran principio educativo, doversi cioè illuminare la mente per rendere buono il cuore, tutta aggirò la narrazione su questo perno. Quindi molte cose le accennò appena, altre le tacque affatto e intorno ad alcune assai più si diffuse, che ad un compendio non convenisse. Del che non pure non gliene diamo taccia, anzi gli diamo lode di saviezza e di buon giudizio. Vero è che alcune mende altri vi può trovare: ma quale delle umane opere ne va netta e scevra? Il periodo scorre schietto e facile, la lingua è abbastanza pura, vi è qualche volta forza di eloquenza; dappertutto poi è sparsa unzione, che dolcemente ti commuove e ti alletta al bene. – Questo prezioso libretto è uscito dai tipi di Speirani e Ferrero, la edizione è economica, quantunque ornata di incisioni e con caratteri assai nitidi e belli.
Sac. prof. RAMELLO1  
 
 
 
 
 
NOTE:
+ 'L’Educatore Primario. Giornale d’educazione ed istruzione elementare'
1 (1845) Nº 34, 10 dicembre, p. 575(1).
     'L’Educatore Primario' (1845-1846), diretto da A. Fecia, coadiuvato da validi uomini di scuola, tra cui V. Troya e V. Garelli, esce presso Paravia tre volte al mese (il 10, 20 e 30) in fascicoli di 16 pagine. Era destinato a insegnanti e a quanti si sentivano impegnati nella diffusione dell’istruzione e educazione morale, religiosa, culturale nelle scuole infantili, domenicali, serali, primarie tra il popolo, cioè tra la gente di campagna e, nella città, tra gli addetti ad attività artigianali; scopo: 'dare alla nostra patria una gioventù istrutta e religiosa', ad opera di persone moralmente e pedagogicamente qualificate, poiché 'educati maestri sapranno essi alla lor volta educare il popolo'.
1 Giuseppe Luigi RAMELLO, sacerdote, n. a Bra nel 1820, m. a Torino nel 1861, ispettore delle scuole elementari a Susa, promotore di numerose scuole serali nella città e zona di Pinerolo, professore di Metodo a Voghera, fu anche professore di 2ª e 3ª grammatica nelle scuole dell’Oratorio di don Bosco nel biennio 1856-1858: cfr. 'L’Educatore. Giornale di educazione ed istruzione' 4 (1848) marzo, pp. 173-178;
'Giornale della Società d’istruzione e d’educazione' 1 (1849), p. 120 e 2 (1850), p. 476.
 
 
Pietro Braido
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