Ci sono diverse cose da regalare ai propri cari che valgono molto di più di un regalo costoso. Ecco una piccola lista!
del 14 dicembre 2016
Ci sono diverse cose da regalare ai propri cari che valgono molto di più di un regalo costoso. Ecco una piccola lista!
Quando arriva dicembre, molti si chiedono cosa regalare ai propri cari. Ci sono diverse cose, basate sull’amore e sulla fede, che valgono molto di più di un regalo costoso.
«Il Natale è un avvenimento che si rinnova in ogni famiglia, in ogni parrocchia, in ogni comunità che accoglie l’amore di Dio incarnato in Gesù Cristo. Come Maria, la Chiesa mostra a tutti il «segno» di Dio: il Bambino che Lei ha portato in grembo e ha dato alla luce, ma che è Figlio dell’Altissimo, perché «viene dallo Spirito Santo» (Mt 1,20). Per questo Lui è il Salvatore, perché è l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo (cfr Gv 1,29). Insieme ai pastori, prostriamoci davanti all’Agnello, adoriamo la Bontà di Dio fatta carne, e lasciamo che lacrime di pentimento riempiano i nostri occhi e lavino il nostro cuore. Tutti ne abbiamo bisogno!» (Papa Francesco).
Ecco una piccola lista che ci auguriamo possa esserti utile!
Regalalo, per la tua pace interiore. Alcune persone potrebbero averti fatto del male di proposito, solo per vederti soffrire. Perdona anche loro. E, seppur dovessi pensare di non avere colpe, chiedi perdono anche tu. È l’unico modo per vivere in pace. In Matteo 5: 38-39 leggiamo le parole di Gesù: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra”. Non è una semplice metafora, è così che Dio ci ama, ed è così che dobbiamo imparare ad amare ogni persona. È difficile, ma se vogliamo avvicinarci al nostro modello (cioè Cristo) dobbiamo farlo.
Non c’è modo migliore di dimostrare il nostro amore per qualcuno che pregando per lui, mettendolo nelle mani del nostro Padre. Affidiamo i nostri cari a Cristo e alla Madonna, pregando con concentrazione e sentendo nella nostra anima ogni parola che pronunciamo. Ma soprattutto poniamo Cristo e la Vergine davanti a noi, che possano ascoltarci e prendere in considerazione ogni frase che esce dalle nostre labbra. Confidiamo in Cristo, presentiamo i nostri cari al Suo Cuore, parliamo di loro con estrema fiducia in Lui. Come un bambino che parla al suo papà.
Recentemente ho chiesto ad una cara amica quale fosse, secondo lei, il miglior regalo di Natale. Con mio gran stupore, lei ha detto: «Una poesia o un disegno, un testo scritto, una cartolina natalizia, dei dolcetti fatti in casa, un capo fatto a mano, una piccola scultura o un mazzo di fiori raccolti appositamente per me». Infatti le persone a noi care non si aspettano un regalo costoso, quanto un dono che rifletta il nostro apprezzamento e il nostro amore per loro, qualcosa che dica loro quanto li amiamo. Nessuno fa caso a quanto tu abbia speso, ma a quanto quel dono parli della tua anima. In fin dei conti i nostri amici e parenti si aspettano qualcosa di estremamente personale che mostri loro che li conosciamo profondamente.
Molti di noi sanno con esattezza quali siano le persone delle quali non possiamo fare a meno, senza i cui sorrisi e messaggi, senza la cui compagnia e senza il cui amore non potremmo resistere a lungo. Queste persone sono accanto a noi nei momenti in cui soffriamo e piangiamo, quando siamo malati o depressi, ma anche festeggiano insieme a noi i risultati più importanti della nostra vita. Ma, se anche dovessimo mostrare loro gratitudine, quando abbiamo detto loro “ti voglio bene” l’ultima volta? È molto difficile dirlo, persino ai nostri genitori e fratelli che conosciamo da una vita! Tuttavia niente dà più gioia a un essere umano che sapere (e sentire!) di essere importante nella vita degli altri.
5. Regala il tuo tempo
Uno dei regali più preziosi che Dio ci ha fatto è il tempo. È un dono che deve essere amministrato con prudenza. E non c’è niente di più prezioso del tempo che dedichiamo agli altri, servendo e offrendo la nostra compagnia. La generosità inizia dal desiderio di mostrarla. Non dimentichiamoci mai che la carità copre una moltitudine di peccati. Ecco alcuni consigli per offrire il tuo tempo: ascolta un fratello che ti racconta i suoi problemi, ascolta un amico malato che ti parla del suo dolore, offri il tuo tempo per l’edificazione spirituale di chi ne ha bisogno, spendi del tempo per congratularti con qualcuno per un lavoro ben fatto, etc.
Spesso siamo avidi di onori e riconoscimenti, vogliamo che gli altri sappiano e apprezzino ogni sforzo che compiamo. Ecco perché annunciamo in pompa magna e diciamo ai quattro venti tutto ciò di grandioso che è successo nelle nostre vite, con la speranza che amici e parenti ci amino di più. Pero, se d’ora in poi – sebbene costi – mettessimo da parte la nostra smania di apparire ed essere popolari? Qualsiasi cosa tu abbia fatto di buono, Dio ne è già al corrente e il Suo è l’unico riconoscimento di cui deve importarti. Sentiti felice del fatto che Lui ti apprezzi nella giusta misura, e che nessun tuo sacrificio (neanche il più piccolo) sfugge al suo sguardo.
A volte, se il legame che unisce due persone è molto forte, non è necessario dire nulla e ci si intende anche solo con un gesto. A volte l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è sapere di non essere soli, che c’è qualcuno che si preoccupa per noi e desidera il nostro benessere, perché ci ama e il nostro bene è il suo bene. Ma la nostra compagnia silenziosa è l’unica cosa che desidera chi è gravemente malato o ha perso qualcuno di importante. Perché cosa possiamo dire in momenti del genere? Come consolare gli altri, se non con la nostra presenza e con la nostra preghiera?
Non ci può essere discussione senza due persone che litigano. Una volta chiesi ad un amico – sposato da dieci anni – quale fosse il trucco per un matrimonio di successo. Mi rispose, sorridendo: «Anche quando ho ragione, la cedo volentieri a mia moglie. So molto bene che, se dovessimo continuare a discutere, potrebbero essere dette parole che feriscono. E non è quello che voglio. Ecco perché, quasi sempre, sono io ad abbandonare la battaglia». Si la mansuetudine fosse la nostra bandiera, potremmo risparmiarci molte delusioni.
Mettiti sempre nei panni degli altri e chiediti perché hanno agito o parlato in un determinato modo. Chiediti anche come potrebbe reagire l’altra persona se tu dovessi fare ciò che hai in mente. Prima di rispondere o agire, fai dono della tua calma e resta in silenzio. Non pronunciare parole dure e irrispettose, perché poi te ne pentirai. Le parole pronunciate non possono tornare indietro; gli altri potranno perdonare ciò che dite, ma non lo dimenticheranno mai. La stessa cosa accade con le nostre azioni.
Se ti senti debole, cerca Gesù e accosta al Santissimo sacramento. Parla con Lui, raccontagli ogni tua pena e allegria, ringrazialo per i doni ricevuti e chiedigli tutto ciò che il tuo cuore desidera (Lui saprà consigliarti). Resta in silenzio e gusta la Sua presenza e il Suo amore. Se ne hai bisogno, piangi davanti a Lui. Chiedigli anche perdono per le tue mancanze e digli quanto lo ami. Lui si sentirà felice, e tu ti sentirai come una nuova persona.
Evelyn García Tirado (Traduzione a cura di Valerio Evangelista)
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