20 novembre: Giornata Mondiale di preghiera e azione per i diritti dei bambini

In occasione della Giornata Mondiale di preghiera e azione a sostegno della promozione e protezione dei diritti dei Bambini, lanciamo un appello all'azione alle comunità salesiane. Come tema per quest'anno vi proponiamo “Basta violenza contro i bambini per una educazione positiva senza castighi corporali e punizioni crudeli o degradanti”.

20 novembre: Giornata Mondiale di preghiera e azione per i diritti dei bambini

da MGS News

del 10 novembre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk'));   GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA E AZIONE PER I BAMBINI, LE BAMBINE E I GIOVANI DEL MONDO           La Giornata Mondiale di Preghiera e Azione per i Bambini, le Bambine e i Giovani del mondo (DPAC – Day of Prayer and Action for Children) è un movimento che coinvolge persone ed organizzazioni che operano per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, impegnate quotidianamente nella costruzione di un mondo a misura di bambini, bambine e giovani: il presente ed il futuro dell’umanità.  La Giornata Mondiale di Preghiera e Azione per i Bambini, le Bambine e i Giovani del mondo viene celebrata ogni anno il 20 Novembre, anniversario dell’adozione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC). “Se ogni anno, in un giorno predefinito, tutte le religioni del mondo fossero d’accordo nel celebrare una preghiera comune, come azione concreta per garantire il benessere dei bambini in tutti i luoghi di culto, sarebbe un segnale forte per tutto il mondo che le religioni possono essere una forza unificatrice per promuovere la solidarietà umana”.  La Giornata Mondiale riunisce persone di fedi diverse per: -          celebrare i doni che i bambini, le bambine e i giovani portano quotidianamente;-          riflettere sulle azioni che promuovono la dignità di tutti i bambini, le bambine e i giovani;-          esplorare i modi per garantire una protezione più responsabile ed efficace per tutti i bambini, le bambine e i giovani;-          rafforzare la propria capacità di ascolto per lavorare in partnership con e per i bambini, le bambine e i giovani; Lo scorso anno il nostro Rettor Maggiore, don Pascual Chavez Villanueva, aveva invitato, in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera e Azione per i Bambini, le Bambine e i Giovani del mondo, tutta la Congregazione salesiana ad aderire all’appello di preghiera interconfessionale proposta dalla Rete Globale delle Religioni per l’Infanzia, nella convinzione che “tutte le religioni possano essere forza propulsiva per la promozione dei diritti fondamentali dei bambini e delle bambine e inviare un messaggio forte di missione e impegno a tutto il mondo”. 1.   PROTEGGERE I BAMBINI E LE BAMBINE DAI CASTIGHI CORPORALI E DALLE PUNIZIONI CRUDELI E DEGRADANTI           Il Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel suo Commento Generale N° 8 del 2006 sul “diritto del bambino ad essere protetto dai castighi corporali e altre punizioni crudeli o degradanti” definisce tali atti come: “… ogni punizione in cui viene usata la forza fisica con l’intento di provocare un certo grado di dolore o fastidio. Nella maggior parte dei casi colpendo il bambino (percosse, schiaffi, sculacciate) con la mano o con un attrezzo - frusta, bastone, cintura, scarpa, cucchiaio di legno, ecc. - ma a volte, ad esempio, prendendolo a calci, percuotendolo, graffiandolo, dando pizzicotti, mordendo, tirando i capelli o le orecchie, costringendo il bambino a stare in posizioni scomode, procurandogli bruciore, ustioni o ingestione forzata (per esempio, lavare la bocca ad un bambino con il sapone o costringerlo ad ingoiare spezie piccanti).Il Comitato ritiene che il minore di età deve essere protetto contro ogni forma di punizione corporale e qualsiasi trattamento crudele, inumano o degradante da chiunque perpetrato. Più in generale “ritiene che le punizioni corporali siano sempre degradanti - anche laddove si tratti di punizioni corporali non fisiche - incompatibili con i principi enunciati e i diritti contenuti nella Convenzione di New York. Tra queste, per esempio, ritroviamo le punizioni che sminuiscono, umiliano, ridicolizzano e denigrano il bambino; …..”.“…Le punizioni corporali e le altre punizioni crudeli, inumane o degradanti, di bambini e adolescenti, possono avvenire in diversi ambienti, in casa e nella famiglia, a scuola e nelle diverse istituzioni educative e giudiziarie - sia sottoforma di condanna penale pronunciata dai tribunali che come punizione disciplinare all'interno di istituti di pena o in situazioni di sfruttamento del lavoro minorile...” Don Bosco e il metodo preventivo come alternativa ai castighi corporali  Don Bosco, che è stato precursore di tanti dei principi riconosciuti dalla Convenzione di New York, in una circolare a lui attribuita e rimasta inedita fino al 1935, probabilmente redatta nel 1883, si esprime con grande fermezza sull’utilizzo delle punizioni corporali come metodo educativo da applicare ai fanciulli all’interno delle case salesiane ed individua 5 passaggi fondamentali ai quali prega i confratelli di attenersi: 1.    Non punite mai se non dopo aver esauriti tutti gli altri mezzi Quante volte, miei cari figliuoli, nella mia lunga carriera ho dovuto persuadermi di questa grande verità! È certo più facile irritarsi che pazientare: minacciare un fanciullo che persuaderlo: direi che è più comodo alla nostra impazienza ed alla nostra superbia, castigare quelli che ci resistono, che correggerli col sopportarli con fermezza e con benignità…. Se dopo la prima ammonizione non si vede alcun profitto, se ne parli con un altro superiore che abbia sul colpevole qualche influenza; e poi alla fine se ne parli col Signore. Io vorrei che il Salesiano fosse sempre come Mosè, che si studia di placare il Signore giustamente indignato contro il suo popolo d’Israele…. Alcune volte a noi sembra che quel fanciullo non faccia profitto dalla nostra correzione, mentre invece sente nel suo cuore ottima disposizione per secondarci, e che noi manderemmo a male, con un malinteso rigore, e col pretendere che il colpevole faccia subita e grave emenda del suo fallo….; 2.    Procurare di scegliere nelle correzioni il momento favorevole Ogni cosa a suo tempo, disse lo Spirito Santo; ed io vi dico che occorrendo una di queste dolorose necessità, occorre pure una grande prudenza per saper cogliere il momento, in cui la repressione sia salutare. Imperocché le malattie dell’anima domandano di essere trattate almeno come quelle del corpo. Nulla è più pericoloso di un rimedio dato male a sproposito o fuori tempo. Un medico saggio aspetta che l’infermo sia in condizione di sostenerlo, ed a tal fine aspetta l’istante favorevole. E noi potremo conoscerlo solo dalla esperienza perfezionata dalla bontà del cuore. E prima di tutto aspettate che siate padroni di voi medesimi; non lasciate conoscere che voi operate per umore o per furia; perché allora perdereste la vostra autorità, ed il castigo diventerebbe pernicioso…; 3.    Togliete ogni idea che possa far credere che si operi per passione Difficilmente quando si castiga si conserva quella calma che è necessaria, per allontanare ogni dubbio che si opera per far sentire la propria autorità, o sfogare la propria passione. E quanto più si fa con dispetto, tanto meno uno se ne accorge. Il cuore di padre, che noi dobbiamo avere, condanna questo modo di fare. Riguardiamo come nostri figli, quelli sui quali abbiamo da esercitare qualche potere. Mettiamoci quasi al loro servizio, come Gesù che venne ad ubbidire e non a comandare; vergognandoci di ciò che potesse aver l’aria in noi di dominatori; e non dominiamoli che per servirli con maggior piacere… In certi momenti molto gravi giova più una raccomandazione a Dio, un atto di umiltà a Lui, che una tempesta di parole, le quali, se da una parte non producono che male in chi le sente, dall’altra parte nessun vantaggio in chi le merita…; 4.    Regolatevi in modo da lasciar la speranza al colpevole che possa esser perdonato Bisogna evitare l’affanno ed il timore inspirato dalla correzione e mettere una parola di conforto. Dimenticare e far dimenticare i tristi giorni de’ suoi errori, è arte suprema di buon educatore. Alla Maddalena il buon Gesù non si legge che abbia ricordati i suoi traviamenti; come pure con somma e paterna delicatezza fece confessare e purgarsi S. Pietro della sua debolezza. Anche il fanciullo vuol essere persuaso che il suo superiore ha buona speranza della sua emendazione; e così sentirsi di nuovo messo dalla sua mano caritatevole per la via della virtù. Si otterrà più con uno sguardo di carità, con una parola di incoraggiamento, che dia fiducia al suo cuore, che con molti rimproveri, i quali non fanno che inquietare e comprimere il suo vigore…; 5.    Quali castighi debbano adoperarsi e da chi Ma non si dovranno usare mai i castighi? … sappiamolo fare con intelligenza e carità, affinché il nostro castigo sia di natura da rendere migliore. Ricordiamoci che la forza punisce il vizio, ma non guarisce il vizioso. Non si coltiva la pianta curvandola con aspra violenza, e non si educa perciò la volontà gravandola con giogo soverchio. Eccovi una serie di castighi, che soli io vorrei adoperati tra noi. Uno de’ mezzi più efficaci di repressione morale, è lo sguardo malcontento, severo e tristo del superiore, che fa vedere al colpevole, per poco cuore che abbia, di essere in disgrazia, e che lo può provocare al pentimento ed all’emenda. Correzione privata e paterna. Non troppi rimproveri; e fargli sentire il dispiacere dei parenti, e la speranza delle ricompense. Alla lunga si sentirà costretto a mostrare gratitudine e perfino generosità…Ricordatevi che l’educazione è cosa di cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e ce ne dà in mano le chiavi. Procuriamo perciò in tutti i modi ed anche con questa umile ed intera dipendenza di impadronirci di questa fortezza chiusa sempre al rigore ed all’asprezza. Studiamoci di farci amare, di insinuare il sentimento del dovere e del santo timore di Dio, e vedremo con mirabile facilità aprirsi le porte di tanti cuori, ed unirsi a noi per cantare le lodi e le benedizioni di Colui, che volle farsi nostro modello, nostra via, nostro esempio in tutto, ma particolarmente nell’educazione della gioventù…”.  2.    PROPOSTE DI ATTIVITÀ PER PROMUOVERE LA GIORNATA DI PREGHIERA E AZIONE PER I BAMBINI, LE BAMBINE E I GIOVANI DEL MONDO            La Giornata Mondiale di Preghiera e Azione per i Bambini, le Bambine e i Giovani del mondo 2011 è un’occasione per le comunità religiose di tutto il mondo per unire i propri sforzi con quelli della società civile, delle organizzazioni internazionali e dei Governi per dire Basta violenza contro i bambini: per un’educazione positiva senza castighi corporali e punizioni crudeli o degradanti. In occasione del20 Novembre 2011, in ciascun ambiente, l’invito è quello di promuovere azioni, eventi e riflessioni il cui obiettivo sia quello di rendere manifesto l’impegno comune per l’eliminazione della violenza sui bambini, sulle bambine e sui giovani, attraverso l’educazione preventiva secondo lo stile di Don Bosco. Un primo passo da compiere è quello di unirsi in preghiera con tutte le comunità religiose presenti sul territorio, per la celebrazione di una Preghiera in favore dei bambini, delle bambine e dei giovani del mondo.   Alla celebrazione dovrebbe poi seguire un’azione concreta che coinvolga la comunità salesiana, i gruppi locali, altre associazioni, le autorità locali, le organizzazioni interreligiose che lavorano per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Alcuni suggerimenti: -         Promuovere un concorso (foto, disegni, poesie) sul tema dell’eliminazione dei castighi corporali rivolto ai bambini, alle bambine ed ai giovani;-         Promuovere una marcia di bambini, bambine e giovani per le strade del quartiere;-         Dedicare un “buongiorno” o una “buonanotte” in tipico stile salesiano alla presentazione della Giornata Mondiale e al tema dei castighi corporali e delle punizioni crudeli o degradanti;-          Allestire banchetti informativi sul tema;-         Scrivere un articolo o un appello da inviare ai media locali;-         Promuovere occasioni di scambio, di riflessione e di studio in collaborazione con altre comunità religiose;-         Elaborare un piano di azione di lungo periodo volto all’implementazione di azioni e progetti per il cambiamento sociale e la proibizione di ogni forma di castigo corporale;-         Elaborare raccomandazioni al Governo locale, in stretta collaborazione con le organizzazioni della società civile, i genitori, gli insegnanti e gli educatori;-         Favorire la partecipazione attiva e significativa dei bambini, delle bambine e dei giovani nella pianificazione ed implementazione degli eventi e delle iniziative. Fondamentale sarà poi dare visibilità all’evento organizzato: inviando un’email a Debora Sanguinato d.sanguinato@volint.it e Gabriella Patriziano g.patriziano@volint.it per la segnalazione dell’iniziativa su www.donbosco-humanrights.org    PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER I BAMBINI E LE BAMBINE  Signore della Vita, che i nostri bambini e le nostre bambine siano come TU lo desideri. Che la nostra FEDE ci aiuti a garantire maggior dignità e qualità della vita per tutti i bambini delle nostre comunità, città, Nazioni e del mondo. Signore, in molti luoghi l’idolatria della ricchezza è una minaccia per la pace. Il nostro pianeta è sempre più sfruttato ed inquinato, ed i bambini sono i primi a soffrire quando l'egoismo prende il sopravvento sul cuore delle persone. Dacci il coraggio di cambiare questa storia! Aiutaci a combattere le cause che favoriscono la povertà, l'ingiustizia e l'oppressione dei bambini e delle loro famiglie.  Dacci la forza per evitare che oggi i bambini siano sfruttati, costretti a lavorare e coinvolti nel mondo della droga, siano costretti ad andare a letto affamati e assetati, senza poter frequentare la scuola per imparare, non abbiamo uno spazio sicuro per giocare e possano morire per cause che sono prevenibili. Vogliamo il benessere dei bambini e il rispetto dei loro diritti. Abbiamo il dovere di proteggerli durante tutto l’arco della loro vita, che per noi è sacra.  Che il Tuo Spirito possa illuminarci per proteggere i bambini sin dal grembo materno e garantire loro i diritti fondamentali.  Che possano ricevere cure e latte materno, alimentazione adeguata, acqua pulita e opportunità per svilupparsi pienamente.  Signore della Vita, insieme con i nostri bambini e bambine, ad una sola voce, noi apprezziamo tutto il bene fatto da molte persone di buona volontà.  La nostra forza è in Te, e questo ci permette di agire per costruire un mondo in cui ogni bambino e bambina possa avere una vita degna ed abbondante. Amen! 

 

http://www.donbosco-humanrights.org www.volint.it

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