Con la novena a don Bosco ci affidiamo a lui per affidare gli amici e per ottenere una grazia
Vieni Santo Spirito, vieni per Maria. Ave Maria...
A Torino, insieme con don Cafasso - che è chiamato «il prete della forca» - don Bosco comincia il suo ministero in qualità di confessore alle carceri nuove; là «vedere un gran numero di giovinetti dai 12 ai 18 anni, tutti sani, robusti, d'ingegno sveglio; vederli inoperosi, rosicchiati dagli insetti, stentare di pane spirituale e materiale, fu cosa che mi fece inorridire». Parlò con loro. Venne a conoscere le loro povere storie. L'avvilimento e la rabbia li rendevano spesso feroci. Il delitto più comune era quello di furto. Avevano rubato per fame, per desiderio di qualche altra cosa oltre il pane, o anche per invidia della gente ricca che li sfruttava e li lasciava nella miseria. Erano nutriti di pane nero e acqua. Dormivano in cameroni collettivi e i più spavaldi la facevano da caporioni.
Cercò di capire. «Erano abbandonati a se stessi». Non avevano famiglia e i parenti li respingevano perché essi «li avevano disonorati».
«Dicevo a me stesso: Questi ragazzi dovrebbero trovare fuori di qui un amico che si prenda cura di loro, che li assista, li istruisca, li conduca in chiesa nei giorni festivi...». Cerca di farli riflettere; promettono di farsi più buoni. Ma quando ritorna da loro tutto è tornato come prima. Don Bosco piange. - Perché piange quel prete?
- Perché ci vuol bene. Anche mia madre piangerebbe se mi vedesse qua dentro.
L'esperienza delle carceri è traumatizzante per don Bosco. Ormai l'Oratorio è il suo chiodo fisso. Vuol realizzare un centro, una famiglia in cui i ragazzi abbandonati trovino un focolare, un amico; i giovani ex-carcerati abbiano un punto di riferimento, un sostegno. Un Oratorio che non funzioni solo la domenica, per il catechismo, ma si prolunghi lungo la settimana, mediante l'amicizia, l'assistenza, l'interessamento a procurare un'occupazione, gli incontri sul lavoro.
A te, don Bosco, rivolgiamo la nostra preghiera;
Tu sei Padre, Maestro e Amico dei giovani:
guarda le nostre vite, i nostri sogni e le nostre paure,
insegnaci ad alzare lo sguardo al Cielo,
verso Gesù e Maria, affinché accresca in noi la fede.
Fa che camminiamo con i piedi per terra,
a servizio dei giovani più poveri,
amando concretamente ogni persona che incontriamo.
Donaci di gioire ed essere sempre allegri
con una vita senza peccato;
fa che attraversiamo le prove della vita
con la speranza che ha animato la tua opera.
Accendi nel nostro cuore il desiderio della santità
e aiutaci a riconoscere il sogno che Dio ha per noi. Amen
Cerco di farmi vicino ad un amico in difficoltà
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