Il fidanzamento è un periodo bellissimo...
Il fidanzamento è un periodo bellissimo. Un momento in cui sperimentiamo l’ansia di incontrare l’altra persona, in cui ad alcuni di noi può venire a galla il lato più “esagerato” – il che può avere manifestazioni terribili, il tutto in base alla “gravità” della situazione –, in cui l’anima sembra saltare ogni volta che si pensa o si ascolta l’altro, si vive un andirivieni di sorprese e tutto ci parla dell’amore.
Allo stesso tempo, accanto a questo “svolazzare” di sentimenti, è un processo di preparazione e di maturazione, in cui la coppia scopre se stessa e cammina verso un impegno per tutta la vita. E in questo processo, tra il pericoloso e il sublime, non ci fa paura fare delle promesse che ad altri potrebbero sembrare rischiose, perché il “sempre” diventa molto breve quando si è accanto alla persona amata. Ma il “per sempre” sarà possibile?
Come sapere se questo “per sempre” è possibile? Ecco qualche domanda a cui ogni fidanzato dovrebbe saper rispondere prima di intraprendere l’avventura chiamata matrimonio.
1. Perché mi ami?
Questa domanda può essere sconcertante per molti, perché se stiamo insieme è perché ci amiamo, no? Ma cosa intendiamo per amore? La definizione migliore dell’amore me l’ha data una volta un amico che mi ha insegnato che “l’amore è la capacità di fare qualcosa per un altro”. Se si assimila bene questo concetto, tutto è più facile. Si impara a rinunciare a un gusto personale, a sacrificarsi, a donarsi, anche se questo molte volte non è accompagnato da farfalle o allegria: “Non dico questo perché la amo”, “Scelgo quello che preferisce perché lo amo” e così via. Chi è disposto ad amare è in sostanza chi è disposto a contribuire per costruire la relazione, anche quando non se ne ha voglia o non se ne sente il bisogno. Chi è disposto a donarsi completamente e a ricevere completamente l’altra persona in tutte le sue dimensioni, non solo per parti o a momenti.
2. Sarai capace di innamorarti quando la routine ti ghermisce?
Quando si è fidanzati non è difficile. Spesso la cosa difficile è rimanere lontani. Con il tempo, però, con la routine, con il sovraccarico di preoccupazioni e di stanchezza, a volte costa creare uno spazio per piccole azioni che dicano “Ti amo ancora, continui ad essere la cosa più importante per me, continui a incantarmi e continuo ad avere occhi solo per te”. Bisogna manifestare questo affetto, anche se rinnovare l’affetto giorno dopo giorno può significare uno sforzo. Ma l’amore è sacrificio. Come l’uomo sposato deve amare sua moglie e dimostrarglielo. Come ha detto una volta San Josemaría Escrivá, e come ha avvertito anche Madre Teresa di Calcutta, “L’amore, perché sia vero, ci deve costare”. Sì, a volte costa, ma ricompensa.
3. Resterai con me nei momenti più difficili?
Il matrimonio non è un’eterna luna di miele, e i “momenti difficili” non si riferiscono solo alla morte e alla malattia del coniuge. Spesso sono nascosti nella quotidianità, dalla stanchezza dopo il lavoro al malumore per via di varie contraddizioni, all’esaurimento per il fatto di vegliare assistendo un figlio malato, fino al dolore indescrivibile che si sperimenta quando si perde una persona. Potrei citare molti altri esempi, ma credo che si capisca: di momenti duri ce ne saranno. Credere che perché ci amiamo tutto sarà perfetto sarebbe ingannarci. San Francesco diceva che “la cortesia è sorella della carità, la quale spegne l’odio e mantiene l’amore”. Di fronte alle contraddizioni, un sorriso, un “Lascia, ti aiuto”, un piccolo gesto, è una grande manifestazione concreta d’amore.
4. Che tipo di padre/madre vuoi essere?
È importante parlare già quando si è fidanzati delle aspettative riguardo alla paternità e alla maternità. Non si tratta solo di voler essere un buon genitori, perché è ovvio che tutti desiderano esserlo. Come credete che sia un buon genitore? Quali valori volete insegnare ai vostri figli? In base a quali principi li educheremmo? Qual è il vostro atteggiamento rispetto all’apertura alla vita? Cercherete di essere presenti nella vita dei vostri figli? Come stabilirete le vostre priorità rispetto ai vostri progetti personali e alla famiglia? Sono alcune delle domande che si potrebbero porre e discutere durante il fidanzamento. Se non lo sapevate, la paternità/maternità è inclusa nel matrimonio.
5. Ci chiederemo perdono se sbagliamo, anche se costa?
In un’occasione, papa Francesco ha consigliato ai fidanzati.
“Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. “Scusa se oggi ho alzato la voce”; “scusa se sono passato senza salutare”; “scusa se ho fatto tardi”, “se questa settimana sono stato così silenzioso”, “se ho parlato troppo senza ascoltare mai”; “scusa mi sono dimenticato”; “scusa ero arrabbiato e me la sono presa con te”… Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta… Esistiamo noi, peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni nella nostra casa, nella nostra famiglia… Se impariamo a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durerà, andrà avanti”.
Il periodo del fidanzamento è un buon momento per esercitare questa richiesta di perdono.
6. Sarai disposto/a a sostenermi quando io non riuscirò a farlo?
Ci sono molti modi di intendere questa domanda. A livello emotivo, avrai la pazienza per sopportarmi quando neanch’io mi sopporterò? Quando, per un motivo qualsiasi, sarò frustrato/a, triste, di cattivo umore, depresso/a… Quanto tempo credi che riusciresti a stare al mio fianco senza esigere nulla in cambio? (Perché, siamo onesti, in quel momento forse non avrò niente da offrirti se non la buona volontà per riprendermi e andare avanti). A livello economico, se mi ammalo, se perdo un lavoro, se le cose non vanno come avevamo pianificato, credi che sarai capace di portare avanti me, i nostri figli? Di sforzarti per entrambi? Non si pianifica di perdere il lavoro, non si pianifica una malattia grave… ed è dura. Non sappiamo come potremmo reagire. Ma cosa credi che saresti disposto/a a fare?
7. Credi davvero che sia necessario sposarci?
Sentiamo ovunque che il matrimonio è solo “un pezzo di carta”, un atto sociale. È davvero questo per te? Un fatto burocratico? È importante sapere cosa significa il matrimonio per l’altra persona, perché è qualcosa di più (molto, molto, molto di più) di un mero certificato. È una vocazione, elevata a sacramento, una via di santificazione, una donazione totale e irrevocabile dei coniugi che decidono di diventare fondamento e origine di una famiglia. Questo non lo può contenere alcun pezzo di carta, ma il vincolo giuridico che rappresenta quel documento è immenso, è il segno che impegna la tua donazione totale e l’accettazione totale dell’altra persona. San Giovanni Paolo II diceva che per chi non decide di amare per sempre sarà molto difficile amare anche un solo giorno. Perché? Perché il “sempre” è costruito da una serie di “ora”. Bisogna essere fedeli nel poco, giorno per giorno, per poter essere fedeli sempre.
8. Pregherai per me?
Amiamo il partner con lo stesso cuore con cui amiamo Dio? Non sono amori incompatibili: più amiamo Dio, più e meglio potremo amare l’altro, più saremo impegnati con Dio, più assisteremo e apprezzeremo l’altro. Egli ci insegna l’Amore, ci insegna la dedizione, l’umiltà, la generosità, la pazienza… Per questo, per coltivare l’amore nel fidanzamento o nel matrimonio, la prima cosa sarà sempre coltivare il rapporto con Dio, e pregare molto per l’altra persona, perché possiate percorrere insieme la via verso di Lui. La santità del tuo coniuge è parte della tua responsabilità nel matrimonio.
9. Un avvertimento finale!
Non si inizia a correre verso la meta senza prima essersi allenati, e il fidanzamento è questo, un allenamento. Forse qualcuno dopo aver letto tutto questo potrà pensare: “Ma è difficile… Chi si vorrà sposare, allora?” Non è così, e non si tratta nemmeno di avere paura del matrimonio. Si tratta semplicemente di arrivarci sapendo che non sarà facile, che non saranno solo rose e fiori, ma che sarà meraviglioso. È bene che i fidanzati lo sappiano per non spaventarsi se sposandosi appariranno le prime difficoltà.
María Belén Andrada [Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]
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