Con la novena a don Bosco ci affidiamo a lui per affidare gli amici e per ottenere una grazia
Vieni Santo Spirito, vieni per Maria. Ave Maria...
Durante la notte dal 9 al 10 aprile del 1886 don Bosco fece un altro stupendo sogno missionario. [...] A un tratto vede avanzare un immenso gregge guidato da una Pastorella che, separati gli agnelli dalle pecore, si ferma dinanzi a lui per dirgli: «Guarda ciò che ti sta dinanzi. Ebbene: ricorda il sogno da te fatto a nove anni di età». Con un sorriso fa venire attorno a don Bosco i ragazzi, e gli dice: «Guarda ora da questa parte; spingi il tuo sguardo. Anzi, spingetelo voi tutti per leggere quanto sta scritto. Che cosa si vede?». «Scorgo montagne, poi mare e altri monti e mari» risponde don Bosco. «Io leggo Valparaiso» trilla un fanciullo. «E io Santiago» interloquisce un ragazzo.
«Adesso - continua la Pastorella - volgiti a guardare da questa parte». «Scorgo montagne, colline e mari», soggiunge don Bosco. «Noi leggiamo Pechino» esclamano i ragazzi. E don Bosco vede un'immensa città attraversata da un largo fiume su cui si scorgevano ponti lunghissimi. «Bene» approva la nobile e stupenda Pastorella, che sembra la Mamma di tutti quei giovani. Poi aggiunge: «Ora, tira una sola linea da un'estremità all'altra, da Pechino a Santiago; fa' centro nel mezzo dell'Africa, e avrai un'idea esatta di quanto dovranno fare i tuoi salesiani». «Ma come è possibile fare tutto questo? - obietta don Bosco. - Le distanze sono immense, i luoghi inaccessibili; sono pochi i salesiani...». «Non ti turbare. Faranno questo i tuoi figli e i figli dei tuoi figli e i loro figli ancora; ma si procuri di conservare lo spirito della tua Congregazione».
Poi con uno sguardo profondo la Pastorella aggiunge: «Mettiti di buona volontà. C'è una sola cosa da fare: raccomanda ai tuoi figli che coltivino costantemente le virtù della Vergine Madre». «Ebbene - conclude don Bosco - predicherò a tutti queste parole». «Sta' attento però con quelli che studiano le scienze divine, perché la scienza del Cielo non si deve mischiare con le cose della terra». Di colpo, tutto si eclissa e svanisce. Don Bosco non vede più nulla.
Quando don Bosco raccontò per la prima volta questo sogno, gli facevano corona alcuni sacerdoti che di tratto in tratto esclamavano: «Oh, la Madonna!». E don Bosco sottolineava: «Lei ci ama. È la Mamma».
A te, don Bosco, rivolgiamo la nostra preghiera;
Tu sei Padre, Maestro e Amico dei giovani:
guarda le nostre vite, i nostri sogni e le nostre paure,
insegnaci ad alzare lo sguardo al Cielo,
verso Gesù e Maria, affinché accresca in noi la fede.
Fa che camminiamo con i piedi per terra,
a servizio dei giovani più poveri,
amando concretamente ogni persona che incontriamo.
Donaci di gioire ed essere sempre allegri
con una vita senza peccato;
fa che attraversiamo le prove della vita
con la speranza che ha animato la tua opera.
Accendi nel nostro cuore il desiderio della santità
e aiutaci a riconoscere il sogno che Dio ha per noi. Amen
Consegno la mia vita a Maria con un atto di affidamento personale.
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