Metti in gioco la tua vita per chi è meno fortunato di te! Questo è il motto che unisce le esperienze missionarie legate ai Salesiani/e del Triveneto e per poter aiutare chiunque si trovi in una situazione di povertà, qui e nelle missioni lontane. Ed è questo che la Scuola di Mondialità si propone nel suo piccolo di fare.
del 11 marzo 2008
Il gruppo Scuola di Mondialità nasce alcuni anni fa, era il 1992, quando un gruppo di giovani ebbero la fortuna di passare un mese d’estate in terra missionaria, chi in Africa, chi in Sud America. Una volta tornati a casa si resero conto che la loro vita non era più come prima. Qualche piccolo equilibrio si era spostato e in tutti loro c’era una gran voglia di cambiare. Si riunirono e diedero vita al questo gruppo, con l’intento di trasmettere a tante altre persone la bellezza dell’esperienza che avevano vissuto. Da allora tanti giovani hanno percorso questo cammino, le esperienze missionarie si sono moltiplicate e sono cresciute assieme alla voglia di mettere in gioco qualcosa di se per aiutare chi è meno fortunato di noi!
 
 
Carta d’identità
 
      La Scuola di Mondialità è un itinerario biennale di formazione umana e cristiana, aperta a qualsiasi persona, meglio maggiorenne, che si pone l’obiettivo di aiutare i giovani ad allargare la propria conoscenza verso coloro che comunemente vengono definiti “poveri”, a guardare la realtà che ci circonda con occhi evangelici e proprio per questo diversi, consapevoli. E’ un cammino di apprendimento e di riflessione personale nella dimensione del servizio alla persona più svantaggiata, dentro lo stile missionario di don Bosco. Questo cammino di gruppo è semplice, ed è costituito da cinque incontri durante l’anno. I temi su cui approfondire la formazione cambiano di anno in anno e vengono scelti per comprendere i tanti problemi dei popoli del sud del mondo e conoscere i loro stili di vita. La scoperta e la contestualizzazione nelle varie realtà è fatta grazie all’aiuto di ospiti esperti che partecipano agli incontri.
Oltre all’aspetto formativo gran parte del tempo è dedicato allo stare insieme: al gruppo, all’amicizia, al dialogo, che sono gli ingredienti che uniscono i partecipanti della scuola.
La scuola di mondialità è legata al VIS e al VIDES, che sono due organizzazioni non governative salesiane di volontariato che operano a livello italiano ed estero, e che sostengono il percorso formativo e l’esperienza estiva che viene proposta nel cammino.
Ogni anno il percorso termina con la possibilità di un mese presso una missione salesiana per  “sporcarsi le mani” sul campo: in particolare in Russia, Romania, Moldavia, Albania, Madagascar, Ciad, Bolivia, Brasile e anche in Italia a Palermo.
 
 
Sono pi√π felice
 
Questa è l’esperienza di un giovane che ha partecipato alla Scuola di Mondialità: “…A forza di chiamarlo, anche Dio si era scomodato per me ed era venuto a trovarmi, allora io ho raccolto quel poco di coraggio che avevo e ho cominciato a raccontargli della mia vita e della felicità che pensavo di aver trovato e invece mi rendevo conto di non avere. Lui mi ha risposto che sapeva già tutto e che stava solo aspettando che lo chiamassi, ma non voleva dare risposta a tutti i miei dubbi; così io pensai che anche Dio è come le persone che incontri ogni giorno, pensano di sapere già tutto e non ti ascoltano mai. Mi propose di fermarmi qualche giorno con Lui e io accettai, avevo bisogno di un tempo per me. Così ci alzavamo la mattina mi caricava sulle spalle e partivamo in viaggio per il mondo!
Mi sono divertito come un matto, però oltre a tante cose meravigliose, ho visto un mondo che soffriva sia dove c’era ogni bene che dove non c’era niente, questo mi aveva profondamente segnato. Prima di tornare a casa Dio mi disse: “Vedi ragazzo tu sei li con le tue gioie e i tuoi dolori, con le tue felicità e le tue infelicità, al di là di tutto ora hai visto che il mondo ha bisogno proprio di te. Adesso alzati e prova ad interessarti a quelle situazioni che ti hanno così profondamente colpito nel nostro viaggio, usa le tue mani e fai qualcosa per loro.” Cercai di ascoltarlo,  per quanto quello che potessi fare era veramente niente. Così facendo oggi ho capito che, mentre aiuto queste persone meno fortunate di me, senza accorgermene, trovo Dio, ricevendo tanto nel mio cuore, e anche se non ho risolto tutti i miei problemi, beh, sono più felice.”
 
 
Alla scoperta del mondo
 
L'approccio alla mondialità passa attraverso il confronto delle culture. Oggi ad ognuno di noi si impone l'incontro e il confronto fra modelli culturali profondamente differenti. Talvolta la scoperta di stili di vita, diversi da quello in cui siamo cresciuti e siamo stati educati, può provocare una crisi del nostro modello di formazione; ciò richiede ad ognuno di noi di ripensare ai rapporti uomo - mondo, vicini - lontani, singolare - universale.
Con-fronto tra culture significa consapevolezza della propria appartenenza culturale e ripresa motivata della propria fede, ed allo stesso tempo acquisizione di una attenzione verso le culture degli altri, capacità di distinguere ciò a cui ci si deve attenere, e ciò che può essere messo in discussione. Soprattutto le diversità etniche ci permettono di riconoscere un patrimonio comune di costanti umane. Questo ci può aiutare ad affrontare nel modo giusto le tante relazioni con persone straniere che ogni giorno sempre più abbiamo nel nostro mondo, in un modo da valorizzare il dialogo, il confronto, l’amicizia, senza perdere la nostra identità culturale e cristiana. Senza poi dimenticarci di tutte quelle persone che nel mondo sono più sfortunate di noi e vivono lontane da noi, ma nella povertà più estrema, aspettano il nostro intervento.
 
Per ulteriori informazioni contatta:
don Alberto Poles: alberto@donboscoland.it; 338.3635363.
suor Stefania Belloni: stefaniabelloni@libero.it; 349.1606103.
Federica Pivetta: federicapivetta@yahoo.it.
Giovannella Signoretto
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