Lettere d'amore tra due fidanzati
Maturare negli affetti, crescere nell'amore, imparare a vivere bene la relazione tra fidanzati, sono tutti desideri che sentiamo bisogno di vivere. Un mese fa, su questo sito, abbiamo pubblicato un articolo dal titolo "cos'è l'amore?" dove si riprendeva il discorso di papa Francesco fatto ai giovani di Torino, in cui invitava a crescere appunto nella capacità di vivere in modo casto l'amore.
Oggi, per crescere in questa dimensione, vogliamo proporvi due lettere, tra tante, che si sono scambiati due giovani fidanzati a inizio '900. Sono di Maria Corsini e Luigi Beltrame Quattrocchi. Due giovani che si sono poi sposati e - con il loro modo di vivere - sono stati indicati come testimoni per le coppie cristiane mediante la loro beatificazione nel 2001.
Scrive così Maria:
Gino mio adorato,
il mio saluto di Pasqua sarà breve, poiché il mio cuore è oppresso da angosce che tu conosci, amore mio santo. E dirò soltanto che la mia vita dipende dal tuo amore e dalla fede che io ho in te, sicura e profonda, e da quella che tu hai in me. Ecco ciò da cui dipende la mia vita. Il giorno in cui uno di questi tre elementi che la animano venisse a mancarmi, sarebbe l'ultimo della mia vita. Questo per mostrarti quanto io dipenda da te, che sei la vita dell'anima mia. Il Signore ci benedica oggi e sempre e con noi la mamma mia e tutti i tuoi e i miei cari.
Grazie per il bene che mi fai col tuo amore buono, grazie Gino mio; io lo ricambio ardentissimo, io t'adoro con tutta l'anima mia che vive per te; io ti stringo le mani al mio cuore tanto tanto tanto, santo amore mio.
Maria tua per la vita che t'appartiene tutta e fin dal giorno beato in cui tu me l'hai ridata dicendomi d'amarmi.
Maria gli racconta le angosce che vive nel suo cuore, già condivise con lui, ma che ancora - nonostante tutto - sono presenti. Eppure non teme, sa che queste paure trovano sicurezza nell'amore che Gino può donarle. C'è un legame così forte d'amore tra loro che, nella benedizione di Dio, trova una unione ancor più profonda, capace di vincere tutte le ansie che la vita ci pone.
Continua a scrivere Maria, in una ulteriore lettera:
La mia anima ha bisogno della tua anima per vivere. Se tu me la togli, essendo inquieto con me come potrò vivere, amore? Sii indulgente per carità e io ti contenterò più che posso; credi che non è stata cattiveria, ieri sera.
Proprio stavo male e non sarei riuscita a contentarti.
Ricordati che gran parte della mia salute, dipende dallo stato d'animo, e parte principalissima di esso è il tuo affetto e il tuo amore per me.
love, la tua Maria
* Amami sempre come io ti amo, anima mia, mia carissima anima.
In questa missiva, emerge che il rapporto tra i due non è stato sempre "rose e fiori". Ci sono stati anche momenti di discussione, di incomprensione. Questi momenti, però, non lasciano spazio alla tentazione dell'allontanamento, ma - nella richeista di perdono, di ritrovare l'unione - portano a unire le due anime ancor di più tra loro. Non mediante l'unione carnale, ma quella spirituale. L'amore chiede di essere rinnovato giorno per giorno.
Passiamo ora ad una lettera di Gino, inviata a Maria:
Quanta prosa, amore mio, ti mando oggi! Quando mi vien fatto di pensare che di siffatta prosa si compone la vita di ogni misero mortale, penso che cosa mai di nauseante, d'odioso, d'insopportabile sarebbe l'esistenza se il profumo dell'amore, degli affetti più santi non purificasse l'atmosfera in cui viviamo. E noi lo conserveremo sempre puro e vivo quel profumo, anche negli anni lontani, quando della passione che ora ci agita, avrà preso il posto un affetto più calmo ma non meno intenso e tenace; nevvero amore? E respirandolo ne avremo sempre conforto e incitamento a vivere pel bene nostro e dei nostri figliuoli, se il destino ce ne darà. La giornata di ieri è trascorsa senza nulla di notevole, restai in casa leggiucchiando fin verso le sette e mezzo: andai allora a far due passi, tornai per la cena, uscii di nuovo e alle dieci e un quarto ero già a letto, dove prima di addormentarmi volli leggere tutte le tue care lettere di Bagnoli.
La salute sta sempre bene. Tu non mancare di darmi notizie complete tue e di farmi sapere come stanno papà e gli altri. Fa' a tutti i soliti saluti nostri. I take your head in my hands, and cover with kisses your forehead, your eyes, your mouth*
Gino
* Prendo la tua testa nelle mie mani, e copro di baci la tua fronte, i tuoi occhi, la tua bocca.
In questa lettera si può notare come, in mezzo ad una vita quotidiana, a volte noiosa e insopportabile, l'amore ricevuto e donato, puro e cristallino, crea un clima dove non c'è spazio per la depressione, ma si apre invece alla vita futura, alla generatività. Anche Gino vive la relazione portando un amore dolce e affettuoso, carico di desiderio che - pur agitato dalla passione - trova pace e calma nel cercare una relazione definitiva e totalizzante.
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I testi delle lettere sono consultabili nel libro "Dal campo base alla vetta. Lettere d'Amore"
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