Essendo in prima linea nel ministero della pastorale giovanile nel mondo e nella Chiesa, la nostra tristezza si trasforma in allarme data la realtà inquietante e innegabile...
del 31 agosto 2017
Essendo in prima linea nel ministero della pastorale giovanile nel mondo e nella Chiesa, la nostra tristezza si trasforma in allarme data la realtà inquietante e innegabile...
“Noi, Salesiani di Don Bosco (SDB) dell'Ispettoria Filippina Nord, siamo profondamente addolorati per l’ondata di uccisioni avvenute recentemente. Essendo in prima linea nel ministero della pastorale giovanile nel mondo e nella Chiesa, la nostra tristezza si trasforma in allarme data la realtà inquietante e innegabile che molti di quelli che sono stati uccisi recentemente sono dei giovani vulnerabili, uccisi dalle mani di coloro che hanno giurato fedeltà alla legge nel loro compito di proteggere il bene comune e salvaguardare gli stessi giovani…”: inizia così la dichiarazione di don Anthony Paul Bicomong, Superiore dell’Ispettoria salesiana delle Filippine Nord, sulle recenti uccisioni sommarie nella “Guerra contro la droga”, intrapresa dall’amministrazione del presidente Duterte.
Nel testo, diffuso da Ans e pervenuto a Fides, si ribadisce l’impegno dei Salesiani a seguire gli insegnamenti del “Padre e Maestro della Gioventù, San Giovanni Bosco”, e a rimanere saldi nel desiderio di formare giovani uomini e donne che diventino "buoni cristiani e onesti cittadini".
Don Bicomong sottolinea che non si tratta di “prendere le parti di un qualsiasi colore, gruppo o partito” in quanto “i valori morali e la morale cristiana in generale vanno al di là della politica”, né di “un condono di chiunque possa essere coinvolto nel commercio della droga” e ancor meno “una condanna di coloro che hanno giurato di fare tutto ciò che è legalmente e moralmente permesso e necessario per frenare l'onda di questo pericolo chiaro e attuale per la società, una minaccia per il futuro del popolo filippino”. “Questo è un appello alla coscienza collettiva del popolo filippino, inclusi quelli che legittimamente detengono le redini del potere politico e dell'ordine pubblico, obbligati a proteggere i cittadini e il bene comune”.
Il testo si conclude con questo appello: “Uniti al desiderio del popolo filippino di liberare la nostra nazione dagli innumerevoli mali che ci affliggono, comprese le vere e proprie minacce poste dalle proliferazione delle droghe illegali, legate ad una realtà emergente più diffusa, di un sistema politico inquinato dalla droga e dalla corruzione, invitiamo tutti gli uomini e le donne di buona volontà a combattere e resistere al male in tutte le sue forme, e questo, a parte il flagello delle droghe, comprende il male delle uccisioni sommarie, per qualunque ragione o scopo, in particolare dei giovani, senza il beneficio di un giusto processo”
Agenzia Fides
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