Attesi dal suo amore

Proposta educativo-pastorale MGS 2024-2025

Come da tradizione ormai consolidata nell’Italia salesiana, i temi e la struttura della proposta pastorale sono il frutto di un percorso sinodale vissuto insieme al Movimento Giovanile Salesiano. Il tutto è stato condotto secondo il metodo del discernimento utilizzato durante il Sinodo sui giovani e scandito dai tre verbi: riconoscere, interpretare e scegliere.
Ciò che segue è quindi una proposta che dovrebbe rispecchiare con fedeltà i vari passaggi di ascolto e approfondimento vissuti insieme.

STRUTTURA E TEMI DEL PROSSIMO TRIENNIO

Partendo dalle ricorrenze importanti e dal cammino di dialogo e confronto, si è arrivati ad una proposta articolata e ricca di spunti. Per usare un’immagine intuitiva, utilizziamo quella di un grande organo. Possiamo immaginarlo con due pedaliere basse e con cinque tastiere manuali.
La prima pedaliera, che offre stabilità al percorso, è lo sfondo generale del triennio, organizzato in base alle tre virtù teologali, in questo ordine: speranza, fede e carità (cominciamo con la speranza perché il giubileo 2025 ha come titolo Pellegrini di speranza). Precisamente tre documenti saranno per noi importanti da tenere dietro le quinte negli anni corrispondenti: Spe salvi di Benedetto XVI, Lumen fidei di Francesco e Deus caritas est di Benedetto XVI. Questa scelta fondamentale offre il motto per tutto il triennio, ripreso da una tradizionale formula liturgica di benedizione: Gioiosi nella speranza – Saldi nella fede – Operosi nella carità.
È da ricordare fin da subito che le tre virtù teologali stanno sempre insieme, si richiamano vicendevolmente e non è mai possibile separarle. Questo è il motivo per cui nella parte operativa del presente Quaderno di lavoro si troveranno le domande principali sulla speranza, ma anche altre di complemento sulla fede e sulla carità in relazione alla speranza.
Insieme a questa triade si è pensato ad una seconda pedaliera che mette a tema l’inizio dell’avventura missionaria salesiana con questa scansione:

2024-25: lo spirito missionario salesiano. Partiamo dal cuore missionario di don Bosco e dalla missionarietà intrinseca al carisma salesiano tout court, che precedono logicamente l’avventura missionaria ad gentes;

2025-26: l’inizio dell’avventura missionaria salesiana, facendo leva sulle prime spedizioni missionarie che concretizzano in forma universale la passione missionaria di don Bosco e di madre Mazzarello;

2026-27: non vi è per ora alcun tema carismatico specifico e non ci è sembrato utile andare troppo avanti nella programmazione.

Vi sono poi le cinque tastiere manuali, che metteranno a tema per tutto il triennio le cinque attenzioni prioritarie emerse durante il cammino di discernimento:

  1. La necessità di ricominciare dalla prima evangelizzazione e dal primo annuncio;
  2. L’attenzione carismatica verso gli ultimi, verso i ragazzi più poveri e abbandonati;
  3. L’impegno di accompagnamento a vari livelli: personale, di gruppo e di ambiente;
  4. La necessità di far crescere la corresponsabilità in ottica sinodale nel nostro impegno educativo-pastorale;
  5. Il quinto aspetto, sintetico dei quattro precedenti, ci chiede l’unificazione della nostra esistenza intorno ad un insieme coerente, contro la doppiezza di vita e in vista di un’identità solida e integrata.

LA PROPOSTA PASTORALE PER L’ANNO 2024-25

Decliniamo ora brevemente i temi e i contenuti della presente proposta pastorale che avrà come ispirazione fondamentale la speranza, declinata secondo due modalità:

  • L’invito a prepararsi e a vivere nel migliore dei modi il Giubileo della speranza del 2025;
  • Introdurci allo spirito missionario che caratterizza fin dalle sue origini l’esperienza apostolica di don Bosco.

Da qui nasce il titolo della proposta: Attesi dal suo amore.
Nel pellegrinaggio giubilare siamo attesi dal suo amore, siamo chiamati a raggiungere e attraversare la Porta Santa che ci ripropone l’esperienza di essere attesi, accolti e abbracciati dal Dio della grazia e della misericordia. L’esperienza sarà simile a quella del figlio prodigo che ritorna alla casa del padre e prende coscienza di essere da sempre atteso dal suo amore. Lì si ritrova gioia e speranza.
Don Bosco si fa casa e abbraccio per i primi giovani che incontra nel carcere e nella periferia degradata di Torino. Offre a loro l’esperienza dell’oratorio, che per tutti coloro che lo frequentano è famiglia e parrocchia. Famiglia per chi non ha famiglia e parrocchia per chi non ha parrocchia. Nell’oratorio c’è l’amore di Dio che attende, accoglie, ascolta e abbraccia. Lì i giovani sono attesi dal suo amore. Lì ritrovano vita e speranza.

A queste due grandi ispirazioni, che saranno sviluppate nella prima parte del Quaderno di lavoro, seguono alcuni orientamenti, che nascono dalle cinque attenzioni prioritarie:

  1. Il primo annuncio come riproposizione dell’originaria gioia che viene dalla proclamazione del Vangelo;
  2. L’attenzione agli ultimi nell’ottica della ricerca di un punto accessibile al bene per tutti, nessuno escluso;
  3. L’accompagnamento declinato nella speranza e nella gioia di incontrare adulti significativi;
  4. La corresponsabilità generata dalla speranza di appartenere ad una comunità che sa camminare insieme;
  5. L’unificazione della vita intorno ad un progetto di santità che sa rendere ragione della speranza che ci abita.
     

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