Bambini e internet: i genitori non educano

L'attività di controllo dei genitori è fondamentale in situazioni legate alla discriminazione e a fenomeni come il bullismo virtuale...

Bambini e internet: i genitori non educano

del 18 luglio 2017

L'attività di controllo dei genitori è fondamentale in situazioni legate alla discriminazione e a fenomeni come il bullismo virtuale...

 

Solo 1/3 dei genitori guida i propri figli sul web, mettendoli al corrente dei pericoli nascosti nella rete. Questi dati emergono dalla ricerca compiuta da Kasperky Lab, azienda che si occupa di sicurezza informatica, cooperando con oltre 200 aziende per un totale di 400 milioni di clienti in tutto il mondo.

L'attività di controllo dei genitori è fondamentale in situazioni legate alla discriminazione e a fenomeni come il bullismo virtuale.

Uno studio coordinato da Taylor & Francis Online, ha mostrato quali sono le cause di queste persecuzioni che molti adolescenti subiscono online. Il 25% avviene per problemi legati all'apparenza fisica, oltre il 10% avviene per l'orientamento sessuale e solo un 2% per motivi religiosi. Circa 40 casi su 1000 sono legati alla tendenza di alcuni ragazzi ad essere introversi e per questo si ritrovano ad essere mal accettati e scherniti dai loro coetanei.

In Italia la Società Italiana di Pediatria ha intervistato 2.107 studenti delle scuole secondarie di primo grado per la ricerca:“Abitudini e stili di vita degli adolescenti”, dal quale è emerso che il 56% dei ragazzi intervistati ha avuto amici vittime di cyberbullismo.

Dopo aver ricevuto questi dati la Polizia di Stato ha fatto partire, il mese scorso, una campagna di sensibilizzazione sul tema. Il risultati dopo 30 giorni di intense attività sono: un aumento esponenziale delle segnalazioni e oltre 1300 richieste di aiuto e informazioni.

Quando i bambini vanno su internet il 52% dei genitori ritiene che i figli possano imbattersi in qualche pericolo, tuttavia 1 adulto su 5 non fa nulla per cambiare la situazione, nonostante il 22% li ha visti imbattersi in minacce di vario tipo.

I genitori, per aumentare la sicurezza nella navigazione in internet, usano vari metodi: un 39% discute delle minacce informatiche, un 37% cerca di limitare il tempo dei figli per stare online, solo un 20% non attua alcuna misura di protezione.

Altre misure di controllo sono: l'amicizia con i propri figli sui social network, la visualizzazione della cronologia e solo un 24% utilizza veri e propri software di parental control.

Il coordinatore di Kaspersky Lab Italia, Morten Lehn, ha commentato: ''Oggi per moltissimi giovani, l’utilizzo di computer e cellulari per navigare in rete è parte integrante della loro vita quotidiana, spesso senza che i genitori ne siano al corrente. Il nostro studio mette in luce come molti genitori si sentano impotenti a riguardo. Tuttavia, ci sono molte cose utili che i genitori possono fare per proteggere i ragazzi. L’importante è combinare misure pratiche quali l’installazione di software di parental control, il posizionare i computer nelle aree comuni della casa ed affrontare l’argomento con i diretti interessati, spiegando loro i rischi che corrono e come affrontarli''.

La sicurezza dei bambini in rete è stata messa al centro di una campagna sponsorizzata dal MIUR, Polizia Postale, Telefono Azzurro e altre realtà istituzionali e aziendali del nostro paese: ''Supererrori. Le regole del supernavigante''. Il suo scopo principale è quello di rendere la rete un posto più sicuro, mostrando ai ragazzi e ai genitori le incredibili potenzialità del web, ma non nascondendo i rischi connessi ad ogni singola attività, dallo scambio di mail alla ricerca di immagini: in meno di un mese la campagna ha avuto oltre 2 milioni di interazioni tra web e social network.

 

Gianluigi Marsibilio

http://www.documentazione.info

 

 

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