La proposta del congresso mondiale della pallacanestro femminile: rendere le divise più sexy per aumentare l'interesse del pubblico (ma interesse per cosa?) Le giocatrici saranno costrette a indossare divise aderenti e pantaloncini corti per mostrare le cosce (e così si trasforma la pallacanestro femminile in una sfilata di moda).
del 02 giugno 2011
 
          Durante il Congresso Mondiale sulla pallacanestro femminile tenutosi lo scorso settembre in Repubblica Ceca in concomitanza con i Mondiali, la FIBA ha portato all'ordine del giorno tre proposte per rendere il basket più attraente e interessante per il grande pubblico: 1) abbassare il canestro, 2) trasformare le partite in un tre-contro-tre in una sola metacampo, 3) rendere le divise più femminili e sexy.           Le prime due, com'è ovvio, influirebbero sulle basi del gioco in sé: se l'abbassamento del canestro può aiutare a sopperire a una naturale deficienza della pallacanestro femminile nella dimensione della verticalità (rispetto agli uomini, le donne sono più basse e saltano meno), trasformare una partita in un tre-contro-tre su una metacampo sola snaturerebbe invece lo sport avvicinandolo all'ambiente dei campetti e dei playground, un ambiente indubbiamente intrigante e dotato di un background socio-culturale ricco e in continua evoluzione ma che, con la pallacanestro vera, c'entra in maniera relativa. Ironia della sorte, è stata posta maggiore enfasi sulla terza proposta, quella che l'enfasi, invece, la mette nel posto sbagliato.           Se la nuova regola dovesse andare in porto, le giocatrici saranno costrette a indossare divise aderenti e pantaloncini 10 centimetri sopra il ginocchio nella prossima Eurolega: le nuove uniformi sono già state sperimentate dalla nazionale australiana, e il risultato è che le giocatrici assomigliano più che altro a una via di mezzo tra una nuotatrice, una pallavolista e una ciclista, tutta roba che con la pallacanestro non ha nulla da spartire. Decisamente ridicolo, per non dire sessista, pensare che questa 'trovata' possa aumentare l'interesse del pubblico: interesse per cosa, poi? Per il gioco, o per altro? E soprattutto nel mondo della pallacanestro, uno sport che negli ultimi anni, confondendosi con la cultura hip-hop, si sta spostando verso un gusto over-sized nelle divise: più largo è, meglio è, e i pantaloncini, per Diana, devono essere rigorosamente sotto il ginocchio.           Ma è interessante sottolineare e tornare anche sul termine 'costrette a indossare' utilizzato in precedenza: non c'è dubbio che le giocatrici non siano entusiaste di questa nuova regola, e da tempo gira sul web una petizione per contrastare la decisione della FIBA. 'Rifiutiamo questa idea, che rende la pallacanestro femminile una sfilata di moda - si legge - e non un vero sport. E' una regola sessista, che non porta nulla per migliorare la competizione sportiva. Chiediamo all'Assemblea Generale dell'Eurolega femminile di considerare la nostra protesta e di lasciare che siano le squadre a scegliere che tipo di abbigliamento utilizzare per vestire le giocatrici'.           Nulla da aggiungere a questa dichiarazione che riassume la situazione alla perfezione: 10 centimetri di pantaloncino in meno non portano un aumento del pubblico. Per quello c'è già il 'lingerie football'.Daniele Fantini
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