Brindisi, la morte piomba sul futuro

Per i ragazzi morti e feriti in quest'attentato, per le loro famiglie, gli adulti che stanno loro accanto, noi non possiamo che dire “ci siamo” non sarete soli, perché la fede e la passione per la realtà e il futuro consentono agli uomini di ricominciare, sempre.

Brindisi, la morte piomba sul futuro

da Attualità

del 19 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

 

Il bilancio dell’esplosione avvenuta a Brindisi, davanti all'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali “'Francesca Laura Morvillo Falcone” è terribile, una ragazza di sedici anni, Melissa Bassi, dilaniata dallo scoppio, la sua coetanea Veronica Capodieci in condizioni molto gravi, sei i feriti ricoverati in vari ospedali.

 

Sul motivo dell’attentato per ora solo ipotesi, il sindaco e il parroco del paese hanno evidenziato che ci sono troppe coincidenze, l’approssimarsi dell’anniversario della strage di Capaci, lo scoppio avvenuto di fronte all’Istituto che si era aggiudicato il primo premio nella prima edizione del concorso sulla Legalità, con uno spot che mostrava una foto con una serie di primi piani che ritraggono gli sguardi degli alunni con al centro un'immagine dei giudici Falcone e Borsellino e la frase: ''Guarda la legalità in faccia''.

 

Di fatto resta che in un’Italia a due velocità, in un’Italia scoraggiata, presa a schiaffi dalla UE, dove nessuno pare saper fare il suo lavoro, anziché trovare motivi per guardare al futuro in un modo nuovo e propositivo, per cambiare marcia, per valorizzare il potenziale umano, storico, artistico, imprenditoriale di questo grande paese, c’è ancora chi non esita ad aggiungere dolore al dolore, a scrivere con il sangue pagine ignobili nella storia di questo paese.

 

Ieri su radio24 un ascoltatore che definire cretino è un complimento, incitava a prendere le armi, per distruggere quelli che lui indicava come nemici.

Sono barbari, incapaci di un pensiero costruttivo, incuranti che il male non costruisce nulla di buono e non cancella il desiderio di bene di uomini e donne veri. 

Ignoranti che non sanno nemmeno guardare al passato per cercare di non ripetere errori che si sono rivelati fatali.

 

Certo, azioni come queste scrivono pagine di paura e d’incertezza. Descrivono fuori dai nostri confini un paese che non è quello reale, dove ancora, nonostante tutto concorra al contrario, tante persone lavorano, vivono, fanno famiglia, educano le generazioni di domani, senza cedere alla fatica, allo scoraggiamento, alla paura del futuro, a quel cinismo che ogni giorno i mezzi di comunicazione veicolano.

Per i ragazzi morti e feriti in quest’attentato, per le loro famiglie, gli adulti che stanno loro accanto, noi non possiamo che dire “ci siamo” non sarete soli, perché la fede e la passione per la realtà e il futuro consentono agli uomini di ricominciare, sempre.

 

 

Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell'aldilà. Ma l'importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento... Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno. (Paolo Borsellino)

Buggio Nerella

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