Buongiorno ai giovani...

Un giorno un grande guru, molto noto a tanti giovani che andavano da lui per poter capire che cosa fare nella vita per essere felici andò al fiume a fare il bagno con i suoi discepoli e all'improvviso si accostò a un giovane e con tutta la forza che aveva gli prese la testa e la costrinse sotto l'acqua. Quello annaspava, si dibatteva, tentava di emergere, ma il guru...

Buongiorno ai giovani…

da Quaderni Cannibali

del 03 febbraio 2009

Un giorno un grande guru, molto noto a tanti giovani che andavano da lui per poter capire che cosa fare nella vita per essere felici andò al fiume a fare il bagno con i suoi discepoli e all'improvviso si accostò a un giovane e con tutta la forza che aveva gli prese la testa e la costrinse sotto l'acqua. Quello annaspava, si dibatteva, tentava di emergere, ma il guru insisteva finchè a un certo punto lo lasciò riemergere. Questi meravigliato dopo avere respirato profondamente e aver buttato fuori tutta l'acqua che già aveva ingoiato, domandò adirato: perchè? Vedi, gli disse il guru, tu troverai Dio, quando lo desidererai più dell'aria che ti mancava per vivere.

Dio lo si deve cercare anche con le unghie, perchè è il segreto della nostra felicità.

Credo che anche voi ogni tanto abbiate nel cuore alcune domande: chi sono? dove vado? perchè esisto? che significa tutto quello che mi capita? perchè io sono così sfortunato? perchè a me è capitata questa disgrazia? C'è qualcuno a cui sto a cuore oppure il mondo è fatto a caso? Esiste Dio o sono stato buttato a caso in questo mondo?

Perchè c'è la morte? Che senso ha questa vita?

Sono domande che ogni tanto affiorano alla mente, quando meno te lo aspetti. E se non troviamo risposta a queste domande non saremo mai felici.

Vi è mai capitato di sentirvi arrabbiati con tutti, e non sapere perchè? Non avete anche voi certe giornate in cui non riuscite a capire, ma ce l'avete con tutti? Vi viene voglia di spaccare tutto, di andarvene, di fare pazzie?

Domandatevi: ho fede in qualcuno? credo in Dio? Le risposte stanno lì.

A papa Giovanni Paolo II un giovane del Kazachistan gli ha chiesto: chi sono io per te papa Giovanni? E lui rispose: tu sei un pensiero di Dio, tu sei un palpito del cuore di Dio? Tu sei stato pensato da Dio nella tua irripetibile originalità.

Non siamo di nessuno, ma stiamo a cuore a qualcuno, a Dio. E lui vuole bene a ciascuno di noi, anche se oggi ci sembra il contrario e non riusciamo a capirlo. La nostra storia l'ha in mano lui, la nostra vita è un dono suo proprio per me. ma la mia vita fa schifo! Non l'hai vista ancora dal punto giusto. Credi di essere tu che l'ha in mano, ma c'è Lui che te l'ha donata e con te la vuol portare a compimento.

 

Un giorno a Gesù portano un cieco, è un pò disperato; non ci vede più, non può più stare con gli amici, non ha più voglia di vivere, si è adattato a stare in un angolo, ma ha quattro amici che gli vogliono bene e questi non lo lasciano così inerte e lo portano da Gesù. E Gesù lo prende per mano.

Prendere per mano, lo fa un bambino con suo papà e si sente fortissimo.

Lo fa un ragazzo con la sua ragazza e per questa mano passano infiniti sentimenti, gioia, ansia, desidrio, amore, compagnia, sicurezza. Ebbene immaginate che cosa è passato tra le mani di quel cieco e Gesù. Speranza, attesa, trepidazione, paura, apprensione, forse disperazione, ma anche fiducia, sicurezza.

Signore tu sai quanto la mia vita è spenta, te la metto nelle mani, tu sei buono, tu mi vuoi bene, tu sai di che cosa ho bisogno, tu leggi nel mio cuore, conosci le mie carognate e i miei doppi pensieri di cui dentro di me mi vergogno, ma so che tu sei potente, sei buono. Ti affido la mia vita.

E Gesù sicuramente ha lasciato scorrere dalla sua mano tutta la sua bontà, la sua decisione di dargli vita piena. Gesù vorrei essere anch'io preso per mano da te, poterti dire tutto quello che passa nel  io cuore, Ho bisogno di questo contatto fisico, di questa certezza perchè non ti vedo e non vedo nient'altro. Le persone che stanno attorno a me sono come alberi che camminano, non hanno volto, perchè non ce l'ho nemmeno io.

Oggi celebriamo al festa di don Bosco. Ebbene lui prendeva per mano a nome di Gesù tanti giovani. Non li voleva lasciare soli ad affrontare la vita senza speranza, senza ideali. Aveva intuito che nel cuore di ogni giovane c'è attesa, ma c'è anche tanta gente che ne approfitta e cambia l'attesa in delusione, soffoca la speranza.

Li ha messi assieme, ha avuto fiducia in loro, ha dato a loro degli amici con cui costruire assieme una vita gioiosa, allegra, pulita.

Ha insegnato il segreto della vita. Sarai felice, quando ti sentirai amato da Dio e saprai fare della tua vita un dono. Se la tieni per te, la perdi. Credi di goderla, ma la rovini. Ti si svuota dall'interno. Un giorno avrai bisogno di puntare su tutto quello che hai e non troverai niente, perchè avrai solo quello che hai donato, solo quello che amando gli altri sarai diventato.

Infatti un altro giorno a Ges√π arriva un ragazzo che gli chiede:

Che devo fare per avere una vita piena. Qui me la ingessano tutti, tutti me ne portano via un pezzo; io la voglio piena. E Gesù gli spara quella raffica di verbi: va vendi regala vieni e seguimi. Non ha avuto coraggio e ha girato i tacchi. Sì è tenuto tutto e rimase triste, una bocca  a parabola rivolta verso il basso e due rughe in fronte.

Giovanni Bosco ha aiutato i giovani a rispondere di sì e li ha fatti felici. Oggi a suo nome lo fa ancora e vi auguro di poterlo seguire. Sarete felici veramente.

 

mons. Domenico Sigalini

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