Eravamo 2300 alla Festa dei Ragazzi e prima di iniziare la giornataun personaggio (non un clown) ci ha salutati, ci ha fatto gli auguri per la giornata ed ha dato il benvenuto nella città di Jesolo.Quel personaggio, che poi era anche dietro le quinte della Festa deiGiovani, si chiama Christian ed è ancora per qualche giorno il vicesindaco della città...
del 04 maggio 2002
...gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza di 'politico' visto che per molto tempo è stato 'uno di noi', un animatore, un uomo di chiesa e di oratorio. Ai ragazzi della festa diceva: 'probabilmente a qualcuno di voi toccherà governare una città'... in questa prospettiva credo ci faccia bene riflettere sulle sue parole, sulla sua esperienza… per 'pensare' spesso abbiamo bisogno di essere un po’ provocati. Buona lettura.... tutti i commenti sono graditi, non su di lui, ma soprattutto su di noi!
Cari giovani,
sono Christian Rampazzo Vicesindaco e Assessore (Sport, Istruzione , Informatizzazione) del Comune di Jesolo (Ve). Ho 31 anni (sono nato il 27 novembre 1970) e mi sono laureato in ingegneria elettronica presso l’università degli studi di Padova il 7 luglio 1997.
Vi racconto la mia esperienza politico-amministrativa.
Il 21 novembre del 1997 ci sono state a Jesolo le elezioni politico-amministrative per il rinnovo del sindaco e del Consiglio Comunale.
Per chi non lo sapesse, spiego brevemente come funziona il governo pubblico di un comune sopra i 15.000 abitanti. I cittadini eleggono il sindaco e i 20 consiglieri comunali che comporranno il Consiglio Comunale. Il sindaco, poi, nominerà i suoi Assessori di fiducia (all’interno della lista votata oppure con nomina esterna, in questo caso detti assessori tecnici) che comporranno insieme a lui la Giunta Comunale. Nel caso di Jesolo, per statuto, gli assessori possono essere 7. La Giunta Comunale amministra la città e la governa; è come se fosse il governo dello stato composto da presidente del consiglio (il sindaco in questo caso) e i propri ministri (gli assessori). Il Consiglio Comunale è come se fosse il Parlamento con i propri parlamentari (i consiglieri comunali nel nostro caso). Il Consiglio Comunale, composto da Consiglieri di Maggioranza e di Minoranza, vigila sull’operato del Sindaco e della Giunta Comunale. Anche il Sindaco fa parte del Consiglio Comunale, e come atto più importante approva il bilancio annuale di previsione e il consuntivo predisposto dalla giunta comunale. Se non lo approvasse ci sarebbe crisi di giunta e si dovrebbe tornare a votare.
Fatta questa premessa, vi racconto la mia esperienza in poche righe. Nel 1997 sono stato eletto Consiglieri Comunale Anziano (cioè quello che ha preso più voti di tutti i candidati consiglieri in termini relativi) e ho partecipato per due anni ai lavori del Consiglio Comunale. Nel 5 luglio 1999, sono stato nominato membro della Giunta Comunale con la carica di Vicesindaco e con le deleghe di Assessore citate all’inizio. Vi devo dire che prima del 1997, sono sempre stato attivo nella mia parrocchia come animatore del canto liturgico, come organista, come catechista, come animatore dei gruppi d’ascolto, come membro del Consiglio Pastorale, come lettore della parola,…
Potete immaginare, quindi, quanto poco politico sia sempre stato! Un bel giorno, in ottobre del 1997, mi viene chiesto di candidarmi in lista con l’attuale sindaco. Io ero appena laureato, non sapevo ancora come impostare la mia vita lavorativa, e mi aveva sempre incuriosito addentrarmi nei meandri della pubblica amministrazione per capirne un po’ di più. Ho accettato la proposto, tuttavia, solo perché vedevo nel sindaco uscente e nel gruppo che aveva governato la città i quattro anni precedenti, delle persone oneste, attive, pulite, che avevano dato una svolta alla città e mi sono fidato di loro e mi sono sentito tranquillo e convinto nell’intraprendere questo cammino.
Come vi ho raccontato, potete notare come sia entrato con prepotenza nella scena politico-amministrativa e questo a disturbato molte persone. Appena eletto ho subito un “processo” molto pesante dagli stessi miei compagni che correvano con me, forse invidiosi che l’ultimo arrivato fosse così apprezzato dalla gente. Nei due anni di Consigliere Comunale invece ho dimostrato le mie qualità e sono stato promosso non solo assessore ma anche Vice-sindaco e anche questo ha disturbato diverse persone che ambivano a quel posto. Adesso siamo di nuovo in campagna elettorale per il rinnovo del sindaco e ho deciso di non candidarmi con nessuna lista politica, tanto meno mi sento di appoggiare il gruppo uscente nemmeno il sindaco. Non dico di non che non mi dedicherò più alla politica, aspetterò tempi migliori e nel frattempo cercherò di dedicarmi più seriamente al lavoro.
Questa esperienza mi ha dato tantissimo in termini di crescita personale e di rapporti interpersonali con la gente. Però ho capito, soprattutto in chiusura di mandato, la cruda realtà della politica. Gli interessi personali vengono prima degli interessi dei cittadini. A Jesolo, il prossimo Sindaco dovrà gestire un nuovo piano regolatore generale (lo strumento urbanistico principe per una città) che prevede negli anni la costruzione per un milione e mezzo di metri cubi tra complessi residenziali, commerciali e direzionali, per un valore economico di almeno 3 mila miliardi di lire.
Ho notato cose poco chiare in chi amministra ora e appena in tempo mi sono imposto di non ripresentarmi, pur soffrendo.
E’ veramente difficile rimanere coerenti in quel mondo, soprattutto se si ha un back-ground cattolico forte, soprattutto se si ha una morale di vita, soprattutto se si considera il prossimo come un fratello.
Credo, però, che sia proprio quello il mondo da cambiare, su cui lavorare, e su cui inserire più umanità ma soprattutto più presenza di Cristo. Mi auguro che la mia testimonianza possa dare un indirizzo ai ragazzi, ma mi auguro che molti ragazzi legati ai valori della Chiesa entrino a far parte di questo difficile mondo lottando con tutte le loro forze per garantire con diplomazia l’interesse pubblico su quello privato.
Christian Rampazzo
Christian Rampazzo
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