«Caro Don Bosco...».Le risposte di don Bosco a 4 lettere di ragazzi.

Don Bosco ha ricevuto in questo periodo alcune lettere da alcuni ragazzi di una scuola... Ecco la sue risposte.

«Caro Don Bosco...».Le risposte di don Bosco a 4 lettere di ragazzi.

da Don Bosco

del 31 gennaio 2007

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Cari amici,

Voglio rispondere a quattro lettere che ho ricevuto in questi giorni da alcuni ragazzi che come voi vanno a scuola, giocano, vivono le amicizie, vivono in casa momenti di gioia e momenti di difficoltà… Sono quattro ragazzi che come voi sognano…

Rispondo volentieri perché voglio che sappiate che Don Bosco desidera davvero la vostra felicità ovvero desidera che prima o poi tocchiate il cielo non solo con un dito ma con tutta la vostra vita. É per il paradiso, infatti, che siamo fatti.

 

 

Ecco la prima lettera mandatami da Silvia. Non ve la leggo tutta, ma solo l’inizio…

Caro Don Bosco,

mi chiamo Silvia e faccio la prima media. Ti scrivo perché a scuola faccio fatica a vivere le amicizie forse perché sono arrivata quest’anno… Spesso le amiche mi lasciano sola e non capisco il perché… E poi a casa mio fratello, che fa la terza media, dice che è meglio stare a giocare con la playstation che stare con me…

 

Silvia non l’ho mai incontrata, ma forse… chissà, è qui in mezzo a voi. Quando dalle mie belle colline mi spostai a Chieri, vicino a Torino, che in confronto al mio borgo era una grande città, anche per me non fu facile stringere immediatamente amicizie. Con taluni andavo d’accordo con altri meno. Capii però una cosa che direi anche a Silvia se fosse qui…

Cara Silvia, è vero… É più bello quando tutti ti vengono a cercare e magari pendono dalle tue labbra, ma non succede sempre così. Sai cosa insegnavo ai miei ragazzi all’oratorio? A quelli più svegli, così come lo sei tu, a quelli che mi sembravano più attenti? Ad accorgersi di tutti, ad andare dai ragazzi che erano più soli, a diventare delle specie di angeli custodi dei loro amici. Nessuno si doveva sentire solo all’oratorio. Perchè non potresti essere anche tu una di queste ragazze che vuole che nessuno sia solo nella sua classe? Vedrai, se ti prenderai cura di loro, anche loro si prenderanno cura di te. La solitudine propria si vince colmando nell’offerta di sé quella altrui. Ciò accadrà anche con tuo fratello prima o poi...

Sai… ciò che vince è sempre l’amore, il dono di sé, l’amicizia a tutti i costi. Ho sempre detto ai miei ragazzi di credere nelle proprie forze e nelle proprie capacità… Dentro di te c’è un tesoro grande, dentro di te c’è una miniera di doni che attendono di vedere la luce. Un segreto che ti lascio è l’allegria: comincia la tua giornata con un sorriso! Sai… il sorriso è una cosa seria! Stanne certa che affascina più un sorriso sincero che i ricatti che fai alle tue amiche perché non ti lascino sola.

Infine a Silvia direi di addormentarsi la sera chiedendo nella preghiera a Dio il dono di un cuore capace di tanta fantasia, tanta fantasia.

 

 

Ecco ora solo qualche frase della seconda lettera di un certo Marco che, da quel che ho capito, frequenta la seconda media.

Caro Don Bosco,

in un salmo che un salesiano ci ha fatto leggere durante il “Buongiorno” in classe c’è scritto che Dio ci vuole così bene che si commuove per noi. In quel salmo, che ora porto nel mio portafoglio anche se il foglietto è tutto stropicciato, Dio dice: «Le mie viscere si commuovono per Lui, provo per lui profonda tenerezza». Sai, non ho ben compreso cosa voglia dire. Ho solo capito che Dio mi guarda con occhi buoni. Me lo spieghi un po’ tu? Ciao Marco.

 

Sapete cosa ho risposto a Marco? Gli ho risposto che sta intuendo una delle verità più belle della nostra fede. Abbiamo a che fare con un Dio che ci ama davvero e che desidera “farsi in quattro” per me! Quando penso all’amore di Dio penso a mia mamma Margherita che accoglieva sempre tutti, a qualsiasi ora, specie quelli più poveri di noi o i viandanti, gli ambulanti… Guardando a lei ho capito cos’è e com’è l’amore di Dio. Da lei ho imparato a leggere i segni di Dio nella mia vita. Dio c’è, è presente… Certamente non manda un sms o un fax e, quando ci sarà, non userà neanche il teletrasporto! Lui è presente soprattutto attraverso le persone che ci sono vicine. Non solo: Dio si fa presente attraverso di te! Sì, proprio così! Tu ragazzo, ragazza che sei qui… se cerchi di amare così come Dio ama, rendi presente Dio perché dove c’è l’amore c’è Dio. Non hai mai pensato che puoi essere uno strumento dell’amore di Dio? Se tutti noi qui oggi ci mettessimo d’accordo per vivere come strumenti dell’amore di Dio… il mondo salterebbe in aria! Sarebbe una rivoluzione vera! E tutto cambierebbe… Non aver paura del giudizio degli altri, del fatto che i compagni di scuola o di quartiere o di paese potrebbero prenderti in giro: comincia tu a compiere gesti che abbiano il sapore di Dio. Chiedi a Dio il dono del suo cuore. Ce la puoi fare! Non avere paura! Sai, anch’io tante volte ho avuto paura, in quei casi mi sono affidato a Maria Ausiliatrice con qualche Ave Maria. Prova anche tu…

Ce la puoi fare anche con i tuoi genitori se loro sono lontani tra loro o sono lontani da Dio… Dobbiamo credere che con Dio accadono i miracoli! Davvero…. E il primo miracolo sei tu!!

 

 

Mi ha scritto anche Giovanni, che fa la terza media e che ha il mio stesso nome…

Caro Don Bosco,

volevo solo dirti che sono proprio contento di vivere. Gioco, mi diverto, prego, cerco di essere sempre allegro, a scuola me la cavo (anche se non sono il classico secchione) e aiuto anche a casa. A volte, però, mi chiedo se posso fare di più…

 

Anche a me è successa una cosa simile. Fin da piccolo ho sentito dentro di me che dovevo fare qualcosa per gli altri, specie per quelli più piccoli di me. Cominciai a fare gli spettacoli, a camminare sulla corda, ad esempio, vicino a casa mia per questo motivo… Penso che se uno dice “Vorrei fare qualcosa per gli altri…”, ha il cuore che funziona! Giovanni… hai un cuore che funziona e che non ha bisogno di particolari bypass.

Ai ragazzi come Giovanni vorrei dire che non siamo fatti per volare a bassa quota. Tu ragazzo sei fatto per le cose grandi, sei fatto per il cielo. Non accontentarti mai: sii piuttosto esigente con te. Lo dissi a Domenico Savio che aveva della stoffa. A lui volli far capire proprio questo: tutto quello che siamo è un bel regalo che muore se rimane chiuso dentro di noi.

Carissimo Giovanni, non aver paura di quello che Dio ti chiede. Continua a vivere nella gioia della vita ma ricorda che diventerai triste il giorno in cui rinuncerai a fare della tua vita un dono: siamo fatti per donare, siamo fatti per amare. Domenico Savio trovò nell’Eucarestia, di fronte alla quale vi stava anche ore, il segreto e la forza per fare della propria vita un dono. E tu dove trovi la forza?

 

 

Infine mi è arrivata un’altra lettera che mi ha messo davvero in crisi…

Caro don Bosco,

ho sedici anni, faccio l’animatore e c’è una domanda che tante volte mi faccio: qual è la cosa più importante per la vita di un uomo? Sai, sono anni di scelte che possono determinare una vita intera. Dammi tu una risposta… Perché se non trovo qualcosa di importante mi chiedo se valga la pena vivere. Non la firmo questa lettera perché non voglio una risposta scritta… Non credo alle parole ma hai fatti. E allora rispondimi con i fatti.

 

Quando ho letto questa lettera mi è venuto in mente il brano di Vangelo in cui si chiede quale sia il comandamento più grande. Gesù rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso». In queste parole ce n’è una che vorrei che vi rimanesse scolpita nel cuore: è la parola “tutto”. Io nel mio oratorio di Valdocco ho cercato proprio di vivere fino in fondo questa parola al punto che il medico quando stavo per morire mi disse che il motivo della mia morte era dovuto al fatto che ero tutto consumato. Eppure a me sembrava che potevo fare di più…

Non basta amare un po’… Non basta dare un po’ del proprio tempo… Lo so ragazzi, don Bosco è esigente con voi, ma Dio ha amato dando tutto di sé. Non accontentatevi di imparare la matematica o l’inglese, non compiacetevi se siete i migliori in classe… Vi siete mai chiesti chi è la persona più preziosa agli occhi di Dio? Non è certamente quella che sa tutto bensì quella che, facendosi aiutare da Dio, da tutto di sé. È questa la condizione per diventare santi.

 

 

Questo Don Bosco oggi vuole dirvi: «Fate della vostra vita un dono, sognate in grande così come Gesù e come i santi hanno fatto. I sogni di Dio dipendono anche da te!».

Se ci state un giorno direte: «Ne è valsa davvero la pena!».

 

 

I.B.

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