CHI AMA EDUCA: una giornata di grazia.

Una giornata di grazia che ci ha visti attenti ascoltatori e attivi protagonisti in ogni momento. Ripartiamo diversi da prima. Più ricchi di prima, soprattutto più consapevoli dell'impegno della Chiesa di rigenerare la società a partire dai giovani. Una vocazione che sentiamo forte come dono di Dio.

CHI AMA EDUCA: una giornata di grazia.

da MGS News

del 21 settembre 2010

 Il rosso e il nero erano colori dominanti domenica nella palestra gremita di persone.  Un cuore rosso, una serratura, la chiave…  elementi indispensabili per dare forma ad un titolo tanto chiaro, quanto ricco di significati educativi e salesiani: Chi ama educa. L’idea di un Convegno era nata l’anno scorso all’interno dell’Equipe unitaria di pastorale Giovanile*.

Se da una parte sentivamo l’esigenza di dar vita a qualcosa di importante per la formazione degli educatori, dall’altra siamo stati provocati dall’invito della Chiesa a prendere in considerazione in modo sistematico (per i prossimi 10 anni) il tema dell’ “emergenza educativa”. Ne è nato questo Convegno che ha visto la partecipazione di circa 600 persone, per la maggioranza giovani, tutte appassionate di educazione (vedi le foto). Magistrali e profondamente toccanti sono state le relazioni del salesiano prof. Paolo Zini e del prof. Giuseppe Savagnone.  Ne è uscita una immagine del mondo educativo tanto drammatica quanto ricca di speranza.  Parole calde, piene di saggezza e di esperienza hanno toccato il cuore di tutti, risvegliando quella passione educativa che tutti ci portiamo dentro. Il prof.  Zini apre la sua relazione con questa affermazione: “L’educazione è in crisi, come cavarsela?” “Forse è in crisi la vocazione dell’educatore”. Dà quindi una panoramica della realtà educativa con le sue minacce:

-         l’orizzonte piccolo in cui si svolge la vita delle persone, dentro il quale ogni sogno è smorzato da un presunto godimento del momento presente;

-         la fatica di scegliere quando i valori sono appiattiti;

-         Un giovanilismo che “vede gli adulti troppo impegnati a sentirsi giovani per occuparsi dei giovani”;

-         una affannosa corsa al successo che intossica o insabbia i più nobili sentimenti umani…

Come cavarsela, cosa facciamo? Il professore inizia così: “sbriciolare il nostro cuore nei gesti che facciamo. Incontrare il cuore degli altri. Essere testimoni, non testimonial che ci mettono solo la faccia. L’educatore ci mette il cuore” . La conclusione:  se nella vita i nostri giovani abitano un’esistenza ferita, l’educatore è un “salvato” che testimonia con gioia la profonda attenzione di Dio per l’uomo. La salvezza è l’orizzonte ultimo  là dove  Dio ci aspetta con infinita tenerezza: “questa è la speranza dell’educazione”.

Il prof. Savagnone collocandosi all’interno dell’impegno della Chiesa verso l’educazione,  articola la sua relazione attorno al binomio “ferite/feritoie”. Cinque ferite che svuotano di spessore formativo la nostra pastorale e cinque feritoie come percorsi  per affrontare, di conseguenza, la “sfida educativa”. Una sapienziale lettura della realtà che ha aperto orizzonti nuovi di comprensione sul nostro essere educatori.

Non è bastato l’ascolto frontale, durante il Convegno abbiamo potuto procedere ad un confronto in gruppi per una risonanza sulle cose ascoltate e uno scambio sulla nostre missione di educatori.

S.E. Mons Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona e delegato nella Conferenza Episcopale del Triveneto per la Pastorale Giovanile, ha concluso la giornata presiedendo per noi la Celebrazione Eucaristica.

Una giornata di grazia che ci ha visti attenti ascoltatori e attivi protagonisti in ogni momento. Ripartiamo diversi da prima. Più ricchi di prima, soprattutto più consapevoli dell’impegno della Chiesa di rigenerare la società a partire dai giovani. Una vocazione che sentiamo forte come dono di Dio.

Il Convegno, nato quest’anno, già diventa tradizione. Ci rivedremo l’anno prossimo (il 18 settembre 2011) per continuare la nostra riflessione e rafforzare il dono ricevuto.

 

* L’Equipe Unitaria di PG è formata da rappresentati dell’Ispettoria dei Salesiani, dell’Ispettoria delle Figlie di Matia Ausiliatrice e dei Salesiani Cooperatori; sono presenti anche alcuni giovani. Questo organo ha a cuore che l’azione pastorale salesiana si svolga in modo unitario sul territorio del Triveneto.

sr Anna Peron

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