Parlare di «cose importanti» non è facile; non è facile per i genitori con i figli, non è semplice fra sposi, fra amici; mi sento di dire che non è facile nemmeno fra preti...
del 23 febbraio 2011
          Quali sono le domande dei giovani? E la comunità cristiana come risponde a queste domande? Alcuni giorni fa ho partecipato a un incontro che aveva come oggetto proprio questo tema.
          Lorenzo (nome di fantasia), un ragazzo presente all’incontro, è intervenuto dicendo che i giovani chiedono alla comunità cristiana e al mondo adulto in genere, la disponibilità di persone, laici e sacerdoti, a stare con loro, ad ascoltarli e, soprattutto a parlare di cose importanti, a discutere e approfondire le grandi questioni della vita.
          Una professoressa delle scuole medie di cui non ricordo il nome, è intervenuta manifestando la sua difficoltà a parlare di «cose importanti» con i suoi alunni; in particolare ha fatto riferimento al tema della «morte», così umano, così toccante, così sconvolgente, un’esperienza così difficile da affrontare.
          Parlare di «cose importanti» non è facile; non è facile per i genitori con i figli, non è semplice fra sposi, fra amici; mi sento di dire che non è facile nemmeno fra preti: solo ogni tanto riusciamo a raccontarci la presenza di Gesù nella nostra vita, a parlare della nostra preghiera, dell’amicizia; quando ci riusciamo è una grande gioia.
          È bello parlare di cose profonde; ci vuole tempo, coraggio e disponibilità.Una delle cose di cui fra sacerdoti non parliamo mai a sufficienza è l’importanza, l’emozione, la bellezza di celebrare e ricevere l’Eucaristia, il pane quotidiano senza il quale non potremmo vivere.
          Non so a quanti giovani ho parlato della vita di Grazia, dell’Eucaristia quotidiana e del sacramento della riconciliazione come delle cose più importanti della mia vita.Non so a quanti giovani ho proposto l’Eucaristia quotidiana e la confessione frequente come strade sicure verso la felicità: se non l’ho fatto abbastanza desidero cominciare a farlo da questo momento.
          In realtà sono molti i giovani che vedo presenti alla Messa anche in giorni feriali; partecipare ogni giorno alla celebrazione eucaristica non è sempre facile anche perché gli orari spesso non sono pensati in base ai tempi di chi studia o lavora. Risulta più facile fare una visita quotidiana a Gesù in chiesa, presente nel tabernacolo, fare un po’ di adorazione eucaristica; e se anche l’adorazione eucaristica non è possibile è sempre possibile, mi disse una volta un anziano sacerdote, adorare la volontà di Dio, il suo disegno d’amore per ogni giovane, per ogni uomo e ogni donna.
don Nicolò Anselmi
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