Maria è rimasta "vergine nel concepimento del Figlio suo, vergine nel parto, vergine incinta, vergine madre, vergine perpetua" (sant'Agostino): con tutto il suo essere, ella è la serva del Signore. La concezione verginale un'opera divina che supera ogni comprensione e ogni possibilità umana...
del 12 settembre 2011
 
 
          Dice l'evangelista Luca: «L'angelo Gabriele fu mandato da Dio… a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria». Maria è «vergine»: e viene sottolineato due volte. E Maria è «promessa sposa». Vediamo di capire che cosa ci dice Luca.
          Alla luce dell'insegnamento della Chiesa. E, precisamente, attingendo dalle catechesi mariane di Giovanni Paolo II e dal Catechismo della Chiesa cattolica (CCC). L'Angelo dice a Maria: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo… Allora Maria disse all'Angelo: 'Come avverrà questo? Io non conosco uomo' ».
Che senso ha questa domanda?
          Maria «per scelta volontaria – cito Giovanni Paolo II – intende restare vergine. Questo suo proposito di verginità, frutto di amore per il Signore, sembra, quindi, costituire un ostacolo alla maternità annunciata. A prima vista, le parole di Maria sembrerebbero esprimere soltanto il suo stato presente di verginità: Maria affermerebbe di non 'conoscere' uomo, cioè di essere vergine. Tuttavia il contesto nel quale viene posta la domanda 'Come avverrà questo?' e l'affermazione seguente 'Non conosco uomo' mette in evidenza sia l'attuale verginità di Maria, sia il suo proposito di rimanere vergine.
          L'espressione da lei usata, con la forma verbale al presente, lascia trasparire la permanenza e la continuità del suo stato. Facendo presente questa difficoltà, Maria, lungi dall'opporsi al progetto divino, manifesta l'intenzione di adeguarvisi totalmente». A Maria è richiesto di aderire ad una verità mai enunciata nel tempo precedente. Ella l'accoglie con animo semplice ed audace. Con la domanda, «Come avverrà questo?», esprime la fede nel potere divino di riconciliare la verginità con la sua eccezionale ed unica maternità. Rispondendo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su di te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo» (Lc 1,35), l'Angelo offre l'ineffabile soluzione di Dio all'interrogativo posto da Maria. La verginità, che sembrava un ostacolo, diviene il contesto concreto nel quale lo Spirito Santo opererà in lei il concepimento del Figlio di Dio incarnato. La risposta angelica apre la via alla cooperazione della Vergine con lo Spirito Santo nella generazione di Gesù.
          L'evangelista Matteo, riferendo l'annuncio dell'Angelo a Giuseppe, afferma, al pari di Luca, il concepimento operato dallo Spirito Santo (cf 1,20), con esclusione di relazioni coniugali. La generazione verginale di Gesù, inoltre, è comunicata a Giuseppe in un secondo momento: non si tratta per lui di un invito a dare un assenso previo al concepimento del Figlio di Maria, frutto dell'intervento soprannaturale dello Spirito Santo e della cooperazione della sola Madre. Egli è soltanto chiamato ad accettare liberamente il suo ruolo di sposo della Vergine e la missione paterna nei riguardi del bambino Gesù.
Una verità di fede
          La Chiesa ha costantemente ritenuto la verginità di Maria una verità di fede, accogliendo e approfondendo la testimonianza dei Vangeli di Luca, di Matteo e, probabilmente, anche di Giovanni. Dice il Catechismo della Chiesa cattolica (n. 496): «Fin dalle prime formulazioni della fede, la Chiesa ha confessato che Gesù è stato concepito nel seno della Vergine Maria per la sola potenza dello Spirito Santo ed ha affermato anche l'aspetto corporeo di tale avvenimento: Gesù è stato concepito 'senza seme, per opera dello Spirito Santo' (Concilio lateranense del 649)».
          Sempre il CCC (n. 497): «I racconti evangelici considerano la concezione verginale un'opera divina che supera ogni comprensione e ogni possibilità umana». La Chiesa vede in ciò il compimento della promessa divina fatta per bocca del profeta Isaia: «Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio» (7,14).
 
Fiorino Triverio
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