Come ghepardi allo zoo

L'animale più veloce della terra in situazioni normali, può apparire goffo rispetto ad altri felidi. Allo stesso modo vi sono bambini intellettualmente più dotati della media, dei quali non è compreso il talento o le necessità emotive per via delle loro differenze

Come ghepardi allo zoo

da Quaderni Cannibali

del 30 marzo 2011

 

 

          Il vostro bambino vuole sempre togliere le etichette dai vestiti? Ha difficoltà a stare composto? Chiede incessantemente il perché di ogni cosa? È circondato da amici immaginari? Non vi ascolta quando gli parlate? Oppure: il vostro bambino va bene a scuola? Realizza dei quadri bellissimi? Ha imparato a leggere precocemente? È popolare ed amato da tutti?

          Che cosa accomuna queste due situazioni? Per parlarvene, voglio iniziare con una metafora. Il ghepardo è l’animale più veloce della terra ma non corre sempre, può mantenere la sua velocità di punta solo per un tempo limitato e ha bisogno di spazio e riposo. Il ghepardo è l’unico felide che non ha artigli retrattili. Mentre gli altri li ritirano per mantenerli affilati come coltelli nella custodia, quelli del ghepardo non sono disegnati per il taglio ma per la trazione. Il ghepardo è biologicamente disegnato per correre.

          Alcune condizioni sono però necessarie: deve essere completamente cresciuto, in salute e riposato; deve avere spazio, fame, antilopi da catturare. Una società che definisce i bambini solo attraverso il loro comportamento e il raggiungimento degli obiettivi considerati naturali per tutti, riducendone lo sviluppo ad un insieme di numeri, non è in grado di riconoscere gli studenti ad alto potenziale. Allo stesso modo non è possibile, nello spazio ristretto di uno zoo, individuare un ghepardo andandone a cercare solo la velocità.Per leoni, tigri e leopardi gli attributi biologici di un ghepardo sembrano deformità. Data la sua tendenza all’attività, i felidi, che spendono gran parte del loro tempo dormendo al sole, possono ben etichettarlo come iperattivo. Data la sua esile struttura potrebbe sembrare goffo quando costretto ad un’andatura “normale”. Data la frustrazione che prova nel non poter sfogare il suo istinto naturale, sembra avere comportamenti bizzarri e può arrivare a ferirsi le zampe o a scontrarsi con le sbarre della sua gabbia.

          Come i ghepardi, alcuni bambini ad alto potenziale possono essere facilmente individuati. Legge i classici alle elementari? Risolve imponenti equazioni? Ha sicuramente un dono. Siamo abituati a vedere questi comportamenti come “traguardi”, ma è solo un bambino che opera in accordo con il suo disegno. Gli è chiaramente dato spazio per correre e qualcosa per cui ne valga la pena. È sano e in forma e le sue capacità non gli sono state sottratte. Di questi bambini sono esaltati i traguardi, ma si rischia – comunque - di trascurarne i disagi.Gifted significa “colui a cui è stato dato un dono”; in una società egualitaria a tutti i costi, perdiamo di vista una delle parabole più importanti, quella dei talenti.

          Il più delle volte, quando il bambino presenta “in eccesso” alcuni tratti caratteristici, possono emergerne solo i difetti: stati d’ansia, depressione, perfezionismo, personalità oppositiva, dislessia, iperattività, deficit d’attenzione o sindrome di Asperger. Ci sono molti talenti da coltivare, ma avendo ricevuto moneta di un altro conio, all’“occhio del leone”, sembra che non ve ne siano per niente.Invece di considerare lo sviluppo della persona nella sua interezza e complessità, il potenziale mentale è sempre più percepito come sinonimo di riuscita scolastica o accademica e adattamento alla società. Gli altri talenti? Sono scartati.L’intensità, la sensibilità e la sovreccitabilità sono caratteristiche primarie del grande talento e, insieme al desiderio di autonomia, sono necessarie per realizzare a pieno la propria personalità e cambiare il mondo che ci circonda.

          Le sovreccitabilità sono innate ed indicano una differenza nella reazione stimolo-risposta superiore alla norma. La persona reagisce con più forza del normale o per un periodo più lungo ad uno stimolo che può essere impercettibile ai più. Esse non comportano solo fattori psicologici, ma una maggiore sensibilità del sistema nervoso centrale che determina una reale differenza nella rappresentazione cognitiva della realtà e nella qualità dell’esperienza psicomotoria, sensoriale, intellettuale, immaginativa, ed emotiva. “Chi manifesta diverse forme di sovreccitabilità, vede la realtà in un altro modo, più forte e più sfaccettato” (Dabrowski).

          I bambini brillanti possono sentirsi circondati da leoni che li prendono in giro o li evitano per le loro differenze, questi ultimi possono addirittura arrivare ad attaccarli o drogarli per farli muovere al passo con loro. Nelle scuole gli viene chiesto di fare quello per cui non sono mai stati disegnati (come ghepardi a cui viene richiesto di dilaniare la pelle di una bestia selvaggia con i loro artigli; dopo tutto i leoni possono farlo!) mentre i loro attributi naturali - intensità, passione, energia, indipendenza, ragionamento etico, curiosità, particolare senso dell’umorismo, interessi inusuali e insistenza riguardo la verità e l’accuratezza - sono considerati problemi che necessitano di essere sistemati, ignorati o etichettati come disturbi.

          Per sviluppare non solo la capacità fisica ma anche la strategia necessaria a catturare un’antilope in natura, un ghepardo deve poter cacciare e avere un modello da seguire. Senza istruzione e pratica è difficile che possa imparare le essenziali capacità di sopravvivenza, specifiche per ogni individuo.

          La biodiversità è un principio fondamentale della vita sul nostro pianeta. Permette alla vita di adattarsi al cambiamento. Nella nostra cultura i bambini dotati o semplicemente che hanno un profilo di abilità diverse dalla norma, sono in pericolo. Come i ghepardi, sono qui per una ragione: occupano una particolare nicchia nel disegno della vita. Gli zoo, qualsiasi siano le loro limitazioni, potrebbero rivelarsi critici per la loro sopravvivenza; molti stanno facendo il loro meglio per offrigli una vita simile a quella che hanno allo stato brado. La scuola può fare lo stesso. Così come cerchiamo di salvaguardare la biodiversità in natura, è nostra responsabilità salvaguardare la neurodiversità nella società.

          Se non facciamo voto di salvare questi bambini dall’omologazione o da “cure” sbagliate continueremo a perderli. Verrebbe perso, con essi, qualsiasi unico ed essenziale beneficio la loro singolare visione del mondo possa portare per la nostra specie, della quale sono una parte essenziale.

 

David Vagni

http://www.lottimista.com

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