Ogni settimana, un commento al Vangelo della domenica alla luce della spiritualità di San Francesco di Sales
Dal Vangelo secondo Luca (1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Questa pagina del vangelo è stata sicuramente molto importante, probabilmente fondamentale, nella vita di santità di Francesco di Sales. Maria che in fretta si reca da Elisabetta. Elisabetta che, colmata dello Spirito e in forza di questo stesso Spirito Santo, riconosce nel sussulto del bimbo che porta in grembo un segno della mano di Dio.
San Francesco di Sales ha cercato di essere sempre e incondizionatamente docile alla volontà di Dio. Quando si sono realizzate alcune circostanze che l’hanno portato ad essere convinto della necessità di fondare, assieme a santa Giovanna di Chantal, un ordine religioso per ragazze nubili e per vedove, anche di provenienza popolare, dedite al servizio dei fratelli e delle sorelle, hanno scelto proprio il nome di «Visitazione».
Come Maria ha camminato per mettersi a servizio di Elisabetta, portando Gesù nel grembo, così le consacrate avrebbero dovuto custodire Gesù nel cuore attraverso la preghiera e testimoniarlo nel servizio della carità.
Nelle prime pagine del suo testo del Timoteo, Francesco di Sales scrive: «È fuor di dubbio che qui parlo per le anime progredite nella devozione; devo infatti dirti che in questa città [Annecy] abbiamo una Congregazione di nubili e di vedove che, ritirate dal mondo, fanno vita comune al servizio di Dio, sotto la protezione della Madre sua Santissima [Si tratta delle consacrate nell’ordine religioso della Visitazione]. E siccome la loro purezza e pietà spirituale mi ha dato spesso grandi consolazioni, da parte mia ho fatto del mio meglio per sdebitarmi con loro distribuendo la santa Parola, che io ho loro annunciata, sia in sermoni pubblici che in colloqui spirituali, quasi sempre alla presenza di parecchi religiosi e di persone di grande devozione; per questo ho dovuto spesso trattare degli aspetti più avanzati della pietà, andando oltre a quanto avevo detto a Filotea.
Ed una grande parte di quello che ora ti offro lo debbo a quella comunità benedetta, perché colei che ne è la Madre e la presiede, sapendo che stavo scrivendo su questo tema, ma che difficilmente sarei riuscito a portare a termine l’impresa se il Signore non mi avesse assistito in modo particolare, perché non fossi assillato in continuazione da tante occupazioni, si è premurata di pregare e far pregare senza soste a tale scopo e mi ha santamente scongiurato di racimolare tutti i ritagli di tempo che era possibile sottrarre al cumulo dei miei impegni, per impiegarli a tal fine: e dato che ho di quell’anima la stima che Dio sa, non le è stato difficile sostenere l’anima mia in tale circostanza».
Tra san Francesco di Sales santa Giovanna di Chantal, Visitazione significa grande rispetto e stima reciproca, legame che si svolge nello Spirito Santo, preghiera vicendevole. Qui troviamo solo una delle tantissime testimonianze che si trovano negli scritti di Francesco, a questo riguardo.
Il desiderio iniziale dei fondatori era di iniziare una vita di comunità in cui regnasse la carità effettiva: sia attraverso la preghiera, sia nel servizio concreto soprattutto alle donne più povere della città. Ma uno dei vertici della santità di entrambi viene raggiunto quando, di fronte alla negazione di questa possibilità da parte del vescovo di Lione, obbediscono decisamente all’indicazione ricevuta. Anche trovandosi davanti a superiori meno avanti nei tempi rispetto a noi, ciò che viene chiesto è l’obbedienza nella fede, anche quando questa arriva a lacerare il cuore.
Visitazione, dunque, per san Francesco di Sales, cosa significa?
Prima di tutto custodire in noi la presenza di Gesù, con delicatezza e tenacia.
Poi, essere pronti a levarci in piedi, a camminare dove e come piace a Dio.
Stringere legami nello Spirito, in qualsiasi modo ci sia concesso dalla volontà di Dio, che si esprime anche nelle circostanze concrete della vita.
Un ultimo passaggio, nel mondo salesiano di don Bosco nel 2021. La prima linea programmatica del Rettor Maggiore al termine del Capitolo Generale 28, quella fondamentale e di maggiore importanza, nella quale Don Ángel Fernández Artime sottolinea la necessità per ogni salesiano di crescere nell’identità carismatica, dice: «Il futuro della vita consacrata salesiana ha la sua ragion d’essere nel suo fondamento, che è Gesù Cristo. (…) E la sfida vocazionale è quella di tornare sempre a Gesù, rinunciando a tutto ciò che non è Lui o che ci allontana da Lui. (…) senza Gesù Cristo al centro del nostro pensare, sentire, vivere, sognare, lavorare…, non c’è futuro, e non possiamo offrire nulla di significativo».
di don Paolo Mojoli sdb
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