La bellezza non è altro che è il modo con cui la verità chiede di essere riconosciuta, assecondata, scelta...
del 28 giugno 2017
La bellezza non è altro che è il modo con cui la verità chiede di essere riconosciuta, assecondata, scelta...
La bellezza mi commuove perché mi commuove l’accostamento con l’amore. Ogni atto amoroso, del resto, è un’esperienza di bellezza.
“Io trovo la bellezza nel gesto di chi mi imbocca, nella cura di chi mi lava, nella gentilezza di chi mi dà il passaggio in auto”, perché la bellezza ci aiuta a reggere la vita, ci apre uno squarcio di speranza, ci fa trovare in un abbraccio tutto ciò che conta. Perché siamo al mondo per creare bellezza, per aiutare a vedere le cose belle, per tirar fuori il bello che c’è in loro. Siamo al mondo per diventare noi stessi “opere d’arte”.
“Il bello aiuta il buono” – mi suggerisce un dipinto del Caravaggio, l’artista che grazie alla pittura salva se stesso e riscatta un popolo, che attrae senza sedurre, che sa essere autorevole senza essere dispotico, che trasmette bellezza raccontando verità. Perché la bellezza non è altro che è il modo con cui la verità chiede di essere riconosciuta, assecondata, scelta.
E’ così che quell’arte – luce su una tela bianca – rallegra gli occhi, riempie il nostro cuore e invita tutti a diventare testimoni e creatori di bellezza, artisti della vita. In casa, per strada, al mercato, al lavoro, possiamo dipingere qualcosa di bello, un’azione da regalare a chi ci incontra.
Perché, allora, andare a visitare una mostra? Perché ci ricorda di essere artisti ogni giorno (e quanto è difficile essere artisti nella vita!). Spesso siamo più funzionari che artisti, più automi che creatori, più passivi che generativi. Ma è proprio da questa nostalgia verso la salvezza che nasce l’arte, che nasce un incontro, e una bellezza imparentata con l’amore.
Domenico Cassese
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