Cristiani perseguitati, l'Europarlamento: “È genocidio”

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione dove riconosce...

 

Cristiani perseguitati, l’Europarlamento: “È genocidio”

 

Ormai non ci sono più dubbi. Il 4 febbraio scorso l’Europarlamento, riunito per la sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato una risoluzione che riconosce e condanna come “genocidio” le atrocità in corso nei confronti di cristiani, yazidi, e di altre minoranze religiose ed etniche in Siria e Iraq.

 

Dopo il dibattito in aula sulla questione, avviato il 20 gennaio scorso con le dichiarazioni dell’Alto rappresentante UE per gli affari esteri e per la politica di sicurezza, Federica Mogherini, che tuttavia era ancora restia nel definire “genocidio” la drammatica situazione in Medio Oriente, il Parlamento si è espresso votando a larga maggioranza la risoluzione che mira ad attivare “l’adozione di misure in applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite del 1948 per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio”.

Solo pochi giorni prima, il 27 gennaio, il Consiglio d’Europa si era espresso sulla situazione in Medio Oriente denunciando, in una propria risoluzione, il “genocidio” in atto, anticipando così il Parlamento nell’utilizzo di tale termine che ha tutt’altro che un valore meramente simbolico.

 

Il genocidio, infatti, è stato descritto come il “crimine dei crimini” ed ha una definizione giuridica specifica. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite del 1948, con tale termine ci si riferisce ad atti commessi con l’intento di “distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”. Pertanto, definire in tal modo una determinata situazione, impone alla comunità internazionale di attivare una serie di misure. La risoluzione, in effetti, “esorta i membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU a far passare l’esame della questione dal Consiglio di sicurezza alla Corte penale internazionale al fine di indagare sulle violazioni commesse in Iraq e Siria dal cosiddetto ‘ISIS/Da’esh”.

 

“Ci complimentiamo con il Parlamento europeo per aver dato una risposta alle prove chiare e convincenti che i cristiani e le altre minoranze religiose in Medio Oriente sono vittime di distruzione intenzionale e genocidio” ha affermato Sophia Kuby, Direttore dell’Advocacy nel campo dell’Unione Europea per conto di ADF International. “La maggioranza che ha votato a favore di questo riconoscimento è notevole e dimostra che l’Europa sostiene l’azione contro questo genocidio intollerabile e tutt’ora in corso che include assassinii di leader della chiesa, torture, omicidi di massa, sequestri di persone, riduzione in schiavitù sessuale, stupro sistematico di ragazze e donne cristiane e yazide, e la distruzione di chiese, monasteri e cimiteri ” ha continuato Kuby esprimendo soddisfazione anche per la decisione del PE di istituire uno Speciale Rappresentante permanente per la libertà religiosa e di credo, “una figura di alto livello – ha aggiunto –  che aiuterà l’UE a dare risposte sempre più efficaci al fine di ridurre le violazioni della libertà di religione in molte parti del mondo”.

Ora la parola passa al Consiglio di sicurezza dell’ONU che, forte di questo richiamo da parte dell’UE, non potrà fare finta di niente e dovrà esaminare la questione attivando la Corte penale internazionale. Il grido d’aiuto dei perseguitati non può più attendere.

 

Carlo Mascio

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