Piccoli gesti come la cena abbondante e curata o la canzone inventata apposta per noi, mi hanno riempito il cuore di gioia. Pensare che avevano preparato tutte queste cose, ancora prima di conoscerci...
del 04 ottobre 2007
Ciò che principalmente mi porto a casa dal pellegrinaggio a Loreto è tanta serenità.
 
A cominciare dal primo giorno, quando le suore di S.Umiltà, a Faenza (Ra), ci hanno accolti nel loro convento. Piccoli gesti come la cena abbondante e curata o la canzone inventata apposta per noi, mi hanno riempito il cuore di gioia. Pensare che avevano preparato tutte queste cose, ancora prima di conoscerci, di sapere chi e come eravamo, mi ha fatto comprendere appieno il valore della gratuità. Ho potuto capire anche come un sorriso possa cambiare radicalmente la giornata: all´arrivo a Faenza ero un po´ spaventata: conoscevo soltanto Enrico e Giada, non sapevo bene come seguire i disabili, dove avrei dormito ecc. ma, vedere le suore accoglierci a braccia aperte, con il sorriso sulle labbra, e calde parole di benvenuto, mi ha dato una serenità incredibile e giuro di aver pensato di essere finita in una sorta di Paradiso!
 
Devo dire che durante la preghiera conclusiva di sabato mattina, prima della partenza verso Loreto, ci siamo davvero commossi, tanto che avremmo voluto rimanere lì ancora per un po´, o per lo meno portare via le suore con noi! Fra noi giovani della diocesi di Udine e le care suorette si è creato un legame d´affetto così forte che nelle giornate successive ci hanno mandato messaggi e ci hanno ricordato nella preghiera e da parte nostra si è fatta strada la proposta di tornare anche il prossimo anno nel loro convento, in alternativa alla Gmg di Sydney!
 
Bella è stata anche l´accoglienza da parte dei giovani di Faenza, che avevano organizzato per noi diverse attività in preparazione all´Agorà.
 
Giovedì siamo andati a visitare l´Eremo di Gamogna, luogo dove si ritirano alcune suore durante l´anno. Lì, divisi a gruppi, abbiamo partecipato a 4 tappe di gioco e riflessione. A me è piaciuto in modo particolare il momento di adorazione: la semplicità estrema della Chiesa, il silenzio alternato alla preghiera e al canto di tanti giovani come me, mi hanno permesso di sentirmi davvero 'in sintonia' con Dio.
 
Venerdì abbiamo partecipato, sempre a gruppi, al Forum giovani. Il nostro gruppo, formato da una ventina di giovani provenienti dalle diocesi di Udine, Lucca, Asti e Sora (tutti ospitati nella città di Faenza,) si è trovato presso un convento francescano lauretano.
 
Ci tengo a riportare un episodio, piuttosto simpatico, che mi è capitato lì:
 
Aspettando che anche gli altri finissero la riflessione personale sulla spiritualità, per poi procedere con la condivisione, gironzolavo nel 'parco giochi' dell´ asilo gestito dalle suore, quando, inaspettatamente, è uscita una suora sulla cinquantina, dalle ciglia foltissime. Ha iniziato a parlarmi dell´asilo, del convento e ha poi voluto portarmi a visitare la cappellina del convento, tra l´altro realizzata sulle stesse misure della casa di Maria, di Loreto. Lì, ha voluto recitare con me un´Ave Maria, per affidare a Lei, il nostro pellegrinaggio a Loreto...e sembra che quella preghiera, unita a quella di tanti altri, compresi tutti voi del campo cel, sia stata proprio efficace! Grazie! :)
 
 
 
Sabato si è unita a noi anche la terza corriera degli udinesi, tra cui -vale la pena di ricordare- c´era anche il nostro famoso Alesssschio di Muzzana! E, insieme a loro ci siamo diretti a Loreto.
 
Purtroppo sulla spianata di Montorso i disagi sono stati tanti, a cominciare dal fatto che il settore a noi riservato era già stato occupato per cui ci siamo ritrovati molto lontani sia dal palco che dai bagni - grosso problema per le carrozzine!-
 
Tuttavia, non ci siamo lasciati scoraggiare troppo e siamo riusciti comunque a goderci l´Agorà. Dopo la veglia con il papa, la cena e la serata di musica, i più stanchi sono andati a dormire mentre tutti gli altri, comprese io e Giada, hanno avuto la possibilità di visitare le cosiddette 'fontane di luce': luoghi in cui potersi confrontare con gli altri e con Dio...
 
Per entrare in queste aree c´erano code lunghissime e questo mi ha molto colpito perché significava che tanti giovani desideravano trascorrere la notte in riflessione e preghiera, nonostante la stanchezza fosse tanta e ci fossero tante altre cose da poter fare.
 
...quando son venute le 3 però, anche i più coraggiosi hanno cominciato a ritirarsi, comprese noi. La prima luce ha dato a tutti il buongiorno (ehm...veramente non proprio a tutti..vero Giada?!) così che, verso le 6 e 30, ancora mezzi addormentati, abbiamo assistito ad uno spettacolo straordinario, gratuito e direttamente dal cielo: il sorgere del sole sul mare... Un´emozione unica!
 
Sono seguite le lodi e poi la Messa con il papa. Quest´ultimo momento è stato a mio parere più sentito rispetto alla veglia della sera prima... il papa si è espresso con parole semplici e concrete, rivolte a noi in modo diretto: 'Non abbiate paura di sognare. Uniti a Cristo potete compiere grandi cose'.
 
E così si è concluso il pellegrinaggio a Loreto...
 
Quando mi venne fatta la proposta, ad aprile, rimasi subito colpita e volevo andare ma poi, pian piano l´entusiasmo ha lasciato spazio al dubbio e alla tristezza dovuti al pensiero di dover saltare il campo cel... Più persone possono testimoniare che poche settimane prima della partenza ero in crisi e non sapevo che cosa fare, se partire o no. Alcuni di questi amici mi hanno convinta ad andare e ora non posso che ringraziarli.
 
Spesso, mentre ero giù, a Faenza e poi, a Loreto, il pensiero andava a voi, ma non con rimpianto, non con rimorso, ma con gioia perché, nonostante la distanza in km, mi sentivo vicinissima a voi nella preghiera e, in qualche modo, sapevo di aver fatto la scelta giusta... In fondo di campi cel ne ho già fatti a bizzeffe e credo valga la pena ogni tanto di sperimentare qualcosa di nuovo, per 'ricaricarsi'... Esperienze concrete, che spesso valgono più di tante parole...
 
Dopo il pellegrinaggio a Medjugorie dell´anno scorso e quello a Loreto, di quest´anno mi sento davvero di dire ad ognuno di voi di cogliere occasioni del genere! E se potete, accompagnate dei disabili, come abbiamo avuto la fortuna di fare noi: diventa un´esperienza doppia e unica, diventa una missione, un servizio, un modo per mettere in pratica sul serio il Vangelo.
 
È un´esperienza che ognuno, e soprattutto chi si sente più inutile, dovrebbe provare perché ti permette di riscoprire quanto l´altro ha bisogno di te e quanto tu sia indispensabile per l´altro. Egoisticamente parlando riscopri anche come sei fortunato ad avere due gambe sulle quali camminare e correre, per poter andare in bagno, vestirti o farti la doccia da solo... tante cose che diamo per scontato ma che poi tanto scontate non sono.
 
È stato bello vedere come questi ragazzi riuscivano a sorridere e a godersi la vita nonostante tutte le loro difficoltà e come si fidavano ciecamente di noi 'accompagnatori', benché, magari, non ci conoscessero granchè.
 
Grazie Valentina, grazie Maurizio, grazie Elena, grazie Giada, grazie Francesco, grazie Andrea . E grazie a Valentina Bott e a suo marito Mauro che si sono presi a cuore e hanno portato avanti con tanto amore e dedizione, il desiderio di prendersi cura di questi disabili.
Sonia Buchini
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