CRONACHE DALLA SCOGLIERA - Storia di una pietra che imparò l’amicizia - giorno 3...

Nostos, in greco, vuol dire “ritorno”.

CRONACHE DALLA SCOGLIERA

Storia di una pietra che imparò l’amicizia

 

Giorno 36

01 aprile 2020

 

 

Nostos…

Ciao Petra.

No-non può essere! Dopo tutto questo tempo… come…?

Sono io, mi hai riconosciuto e io ho riconosciuto te. Sono state le tue amiche.

Cosa…? Kyma, Stella? Eos? Ma come…? Dove?

Sì, Kyma è venuta cercarmi. Noi ci siamo conosciuti parecchi anni fa, in un mare distante da questo. Mi ha detto che tu stavi parlando di un tuo vecchio amico, un pezzo di ghiaccio. Loro ti stavano ascoltando; poi, quando hai fatto il mio nome, Kyma si è ricordata di aver incontrato un’onda che si chiamava Nostos, ed è venuta a cercarmi. Stella ed Eos sono venute con lei, per potermi trovare più velocemente; purtroppo, però, anch’io ho cambiato mare e adesso vivo in una città.

Sei un fiume?

No, adesso io sono un’onda ma vivo in una città dall’altra parte della pianura, una città che ha canali come strade e che cresce su isole e palafitte. Noi onde, lì, viviamo tra le case e nella laguna, vicino al mare. Andiamo a torniamo quando ci pare. Qualche volta, però, vogliamo tutte girare in città e la riempiamo di acqua, fin dentro le porte. 

Tu… tu hai visto le case degli uomini? Le loro strade?

Io sono le loro strade. 

È-è meraviglioso, Nostos! Raccontami ancora di questa città! Come si chiama? Le montagne sono vicine come qui? E-e ha un faro? Le pietre, lì, ci sono?

Petra, io sono venuto qui perché devo dirti una cosa importante. Kyma è venuta a cercarmi perché sapeva che saresti stata molto felice di rivedermi…

È così, Nostos.

Anch’io lo sono, moltissimo. Petra, ho sentito che ti sei arrabbiata perché le tue amiche ti hanno lasciata sola, ma ti vogliono bene, davvero. Kyma ti vuole bene. È venuta a cercarmi perché voleva farti una sorpresa. Ma poi ha scoperto una cosa… Mi ha parlato di te, della vostra amicizia, di come la storia di Carlo e Alberto vi stia cambiando la vita. Ecco, è di loro che vorrei parlarti.

Non capisco… tu sei lontano, com’è possibile che li conosca? 

È la stessa domanda che mi hanno fatto anche loro, e adesso rispondo a tutte. Io sono l’acqua che ha battezzato Carlo e Alberto. 

 


testi: Anita Marton 

grafiche: sr. Giulia Collodel 

 

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