Saranno sette gli attorri della FdG per altrettanti personaggi da mettere in scena. Eccoli: Mastro Dillini, Tonio, Don Rua, Uberto, Clara, Giulia, la Contessa di Cattinara.
del 21 febbraio 2010
LORENZO GIOL - in scena Mastro Dillini
 
Se la tua vita fosse una pizza che ingredienti avrebbe?
Pomodoro e mozzarella (perché prima di condire la vita bisogna mettere le basi); radicchio e mais (perché nella vita si assaggiano esperienze dolci e amare, e pur essendo alcune più e altre meno piacevoli, nell'insieme della pizza poi si fondono in un gusto unico di vissuto ed esperienza); ingrediente a sorpresa nascosto sotto la mozzarella (perché ho capito che sta furbetta di una vita ti piazza sempre qualcosa di inaspettato e imprevedibile di cui non ti accorgi restandone fuori, ma solo dopo il primo morso); porporina (perché nella vita bisogna curare tanto il gusto quanto la presentazione); basamento di pasta modellata personalmente a casa (perché la vita non te la decidono gli altri... Dei cuochi esperti possono consigliarti, ma sei tu poi che gli dai la forma che ti piace di più).
 
Se ti dico 'arte' a cosa pensi?
Alla passione che porta un'idea e alla costanza che da il coraggio di sgrossarla, correggerla e ritoccarla. Senza passione le idee sono un po' secche, un po' meccaniche, magari giuste, ma senza quell' “in più” che rende speciale la più normale delle cose. E senza costanza l'idea non diventa arte, perché resta qualcosa di grezzo, che invece con costanza può essere vista e rivista fino a che oltre ad una splendida intuizione artistica non si ottiene anche una splendida opera d'arte.
 
 
MARCO BA√ô - in scena Tonio
 
Un gruppo è come un corpo, ogni parte ha bisogno dell'altra. Tu cosa sei?
Le sopracciglia perché ti dicono stupore o perplessità: il loro compito non è dire ciò che è giusto o ciò che è sbagliato; hanno sempre bisogno degli altri amici organi!! Da sole non si fanno capire; però se uno le guarda vede la semplicità della linea, la profonda umanità dei peli, la semplicità di un solo colore: fanno da cornice allo specchio dell'anima e allora non c'è bisogno di tanta bellezza o tanti fronzoli. Le sopracciglia ti dicono che non esisti da solo.
 
Se ti dico 'desiderio' a cosa pensi?
Desiderio è un motivo, un’idea che mi fa impegnare ora, ma anche la spinta che mi fa progettare; è quindi qualcosa che penso ma anche qualcosa che sento, che mi lancia in avanti e che mi spinge anche per strade che mi ingannano. Desideroso per me significa non aspettarsi niente perché tutto sarà profondamente umano e quindi degno di essere rispettato, degno di essere combattuto, degno di essere sconfitto, e di rialzarsi. La mia esperienza è che l'aspetto più bello del desiderio è che non viene solo da me Si potrebbe dire che il desiderio è l’Altro che abita in me.
 
 
MICHELE SCARSINI - in scena Don Rua
 
Dai un titolo al libro della tua vita
Il titolo che darei al libro della mia vita è 'Vivi e sorridi'. Queste parole mi sono da stimolo ogni giorno per affrontare tutte le sfide che la vita mi presenta. Da quelle più semplici a quelle più difficili. Cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose, anche se a volte è difficile.
 
Se ti dico 'radici' a cosa pensi?
Quando penso a 'radici', penso a dove sono nato e dove ho tutti i miei amici e tutta la mia vita. Anche se motivi di studio e di famiglia mi portano spesso lontano dal mio contesto, io mi sento molto legato alle mie radici, perché senza di esse mi sentirei perduto.
 
 
GIOVANNI CASSINA - in scena Uberto
 
Tre colori per descriverti...
Mi descriverei con il rosso il giallo e il blu.. i colori primari… i più semplici… perché alla base della mia vita c’è la semplicità… e con la semplicità posso colorare tutto quello che voglio intorno a me e creare il giusto colore per rapportarmi con le persone e vivere la giornata al 100%.
Giallo come la solarità e la voglia di vivere. Rosso come la grinta e la passione che ho nel fare le cose che amo. Blu come la testardaggine e la coerenza.
 
Se ti dico 'viaggio' a cosa pensi?
Penso a mettermi in cammino per incontrare nuove persone con cui fare amicizia, a conoscere cose nuove e prendere tutto ciò che mi circonda, lasciandomi emozionare da tutto e da tutti e cercando di dare quell’emozione che raccolgo.
 
 
VERONICA DE ZOTTI - in scena Clara
 
Come hai cominciato a recitare?
Ce ne sarebbe sicuramente molto da raccontare ma cercherò il dono della sintesi come si tende a fare nella stesura di un testo teatrale. Ho iniziato per caso in oratorio, amavo la danza e quindi partecipavo al corpo di ballo degli spettacoli che erano soliti. Poi la proposta. Dalle piccole parti si è passati a qualcosa di più, e nel mio cuore è cresciuta una passione che ha maturato dentro me il desidero di accrescere le mie conoscenze nel campo ma di ricordarmi anche che è sempre bello vivere qualcosa che ami con gli altri, nella serenità e nella gioia dello stare insieme, nel sacrificio del tempo, nelle corse, nella fatica di metterci anima e corpo in quello che stai facendo, nel cercare di far coincidere le idee di tante teste diverse.
Il più bel dono è dare agli altri quello che con tanta benevolenza ci viene regalato con estrema e lodevole gratuità. Dovrebbe essere così per tutti, perché ognuno di noi porta con sé una passione e se la consideri VERA diventa una missione di vita e proprio per ricordarmi sempre la mia 'missione' c'è la frase di una vecchia canzone a tenermi compagnia: 'Se più gente guardasse alla gente con favore, avremo meno gente difficile e più gente di cuor'.
 
Se ti dico 'creatività' a cosa pensi?
La Creatività è un dono di Dio, nella sua misericordia a beneficio della nostra natura umana e peccaminosa il Signore ci offre l'incontro con L'ARTE. L'arte è BELLEZZA, è BONTÀ, è VERITÀ e chi se non Dio le rappresenta in tutta la sua maestosità? Credo che un artista completo e vero che tocca con mano questa grazia non può non incontrare Dio.
In tutti gli spettacoli, in ogni battuta sul palco io cerco di comunicare, emozioni, sentimenti e cerco di ricordare al mio cuore che Gesù è sempre con noi anche sul palco davanti ad un pubblico che attende un nostro messaggio da portare a casa.
Ecco cosa vorrei riuscire a realizzare. Che chi vede ciò che realizzo possa incontrare la bellezza che solo un Dio buono come il nostro poteva permetterci di realizzare.
 
 
MARINA MISSIATO - in scena Giulia
 
Ci trascrivi qualche riga del tuo diario?
'Caro diario,
sai oggi pensavo a quante parole riusciamo a dire nelle nostre giornate,in una vita intera… Eppure ci sono delle cose in cui sembra che nessuna parola contenga abbastanza significati per esprimere quel che senti.
Come un amore che non sai spiegare, ogni volta che salgo su un palco… poi non so dire, non conosco abbastanza parole per raccontarti quel che provo.
La paura, la gioia, l'imbarazzo, l'emozione che non riesci a trattenere, le mani che sudano, la salivazione azzerata... Nel mio corpo, ma nelle sembianze di un'altra, ritrovo sempre qualcosa di me. E mi sento viva'.
 
Se ti dico 'sogno' a cosa pensi?
Ogni volta che penso a che cos'è un sogno mi torna in mente una frase di Jovanotti: 'Piedi piantati a terra e testa tra le nuvole'.
Ci sentiamo piccoli in quest'universo, ma con la voglia di realizzare i propri sogni… È così che molti prima di noi hanno lasciato un segno, hanno cambiato il mondo. Il mio sogno è questo: percorre la strada tra realtà e fantasia, vivere dando un senso profondo ad ogni cosa.
 
 
FADELLI SELENE - in scena Contessa di Cattinara
 
Di che colore è il cielo?
Celeste direi... semplice... poi quando cominci a pensarci vedi che non è solo così... che ci sono giorni in cui è più scuro, blu, piombo.. .nero pece... Altri in cui si tinge di rosa e oro e sono i giorni che preferisco... Ma non c'è mai il sole in eterno... così come non tuona per sempre. Basti pensare all'amico Noé: lui poteva pensare non sarebbe mai finita la tempesta... eppure il sereno è tornato. Il cielo che preferisco resta quello denso di nuvole di tutti i toni dal blu al nero...ma dove in un punto le tenebre sono interrotte da un fascio di luce... dall'alto.
 
Se ti dico 'paura' a cosa pensi?
Penso che la paura sia la costante della mia vita,la mia compagna d'avventura... almeno fino ad adesso... Paura è stato accettare di fare parte dei DBLive, paura è non avere il coraggio di affrontare le sfide della vita anche se mi hanno detto che non ci viene lanciata nessuna sfida che non possiamo vincere, paura è l'angoscia di non riuscire che ti ferma prima ancora di iniziare, paura è negare la prova e la bellezza che ogni giorno ci vengono date.
 
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