Il Vangelo commentato dai giovani e dai salesiani. Prenditi un tempo di meditazione sulla Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 22,15-21
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore
La domanda che il Signore rivolge nel Vangelo è la chiave della vita. Di chi sono?
Portiamo nel nostro cuore l’immagine di molti.
L’immagine dei nostri genitori, immagine fisica perché a loro assomigliamo, immagine caratteriale per l’educazione ricevuta. Portiamo l’immagine della nostra cultura e società, per il modo di fare, parlare, vestire che abbiamo. Portiamo però nascosta in noi anche l’immagine di Dio, perché è Lui che ci ha creati e redenti.
Forse questa immagine è da riscoprire in noi, per riconoscere che siamo di Dio e portiamo in noi il sigillo indelebile del suo amore di Padre. Scoprire l’Amore da cui veniamo, l’Amore a cui apparteniamo, l’Amore a cui immagine siamo fatti, ci permette di capire che senso ha la nostra vita e ci libera dalle immagini negative e limitanti di noi che tutti abbiamo e talvolta coltiviamo nel nostro cuore. Scoprire l’iscrizione posta sul nostro cuore: “Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato”. Permette di vedere e scoprire con gioia la bellezza della vita e ci incoraggia a farne un dono d’amore per gli altri.
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