Pubblichiamo il diario dell'impresa ciclistica, svoltasi da sabato 5 agosto a sabato 19 agosto, nelle terre della Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina. Km dopo km, pedalate dopo pedalate... un'impresa faticosa per i 50 partecipanti ma ricca di vita!
5 Agosto 2012 Gorizia - Ljubljana (90 km)
Eccoci finalmente, il grande giorno è giunto: la prima di una lunga serie di notti insonni, seguita all’ incontro della sera prima con i genitori (affranti dalla disperazione della nostra mancanza per APPENA due settimane …magari fossero di più!), è terminata alle 6:00 di mattina. Tutti carichi ed eccitati di partire ci siamo diretti a far colazione e, dopo un momento di preghiera in Chiesa, siamo saliti sulle nostre bici fiammanti. L’entusiasmo della partenza, si sa, gioca però brutti scherzi: infatti la fatica ha iniziato a farsi sentire già dopo una ventina di km, e la vera impresa è sembrata quella di arrivare alla pausa merenda… Una volta esserci rifocillati, siamo ripartiti più uniti e con maggior umiltà, ma il gruppo ricompattato alla ripartenza si è sfaldato nei successivi km di salita: è stata proprio dura, tra forature e cadute disastrose! Ma dopo ogni salita, per fortuna, c’è sempre una discesa; purtroppo anche in questa abbiamo riscontrato vari problemi… Dopo la pausa pranzo abbiamo schiacciato un pisolino e siamo ripartiti alla volta di Ljubljana , in scioltezza. Raggiunta la meta, siamo stati gentilmente ospitati in un istituto salesiano dove dopo aver celebrato la messa e cenato abbondantemente, abbiamo goduto il meritato riposo…
PS: don Claudio buca 2 volte
“E FU SERA E FU MATTINA: PRIMO GIORNO”
Guarda le foto del 5 Agosto 6 Agosto 2012 Ljubljana - Sevnica (90 km)
Il risveglio fresco dovuto all’altitudine è stato repentino quanto il precedente, anche per permetterci di visitare il centro della città di Ljubljana in modo tale da scaldare un po’ i muscoli delle gambe… Dopodiché ci siamo rimessi in sella in direzione dell’ultima tappa slovena. Pedalando abbiamo fiancheggiato campi fino ad arrivare ad una casa di campagna di una gentile famiglia che ci ha ospitati per pranzo offrendoci dolci e acqua. Dopo esserci ristorati siamo ripartiti nel pomeriggio per concludere i 90 km della tappa: nonostante aver sperimentato il cattivo orientamento di don Claudio, siamo giunti all’umile oratorio salesiano di Sevnica. Per la prima volta nel corso dell’impresa abbiamo collaudato le tende: dopo svariati tentativi per fissare picchetti e teli sul campo di calcio parrocchiale, ci siamo permessi la meritata cena, seguita da una serata allegra e da un momento di condivisione tra gruppi. La vera impresa della giornata è stato prendere sonno perché… “ciuf ciuf”, treni passavano ogni 5 minuti accanto al campo di calcio.
PS: don Claudio buca 1 volta
“E FU SERA E FU MATTINA: SECONDO GIORNO”
Guarda le foto del 6 Agosto 7 Agosto 2012 Sevnica - Zagreb (70 km)
Ancora assonnati, abbiamo smontato le tende in stile bradipo, subendoci poi i rimproveri di don Claudio. Fortunatamente ci attendeva una tappa assai semplice e piacevole: una strada montana con una brezza fresca che nei giorni successivi avremmo rimpianto. La facilità del tragitto è stata tale che abbiamo potuto raggiungere la capitale croata Zagabria per pranzo, dopo aver passato la dogana (anche se qui abbiamo rischiato di lasciarci don Giorgio e Jonny a bordo dei loro veicoli…). Appena arrivati ad una scuola salesiana di Zagabria, ci siamo sistemati in una palestra. In seguito il novizio Branco ci ha accompagnati in una visita nel centro di Zagabria, la maestosa capitale della Croazia, affollata da persone di diverse culture. Abbiamo potuto osservare l’imponente cattedrale della città, prima che don Claudio ci concedesse di passeggiare liberamente. Tornati alla base abbiamo cenato frugalmente per poi giocare ‘Italia – Croazia’ con dei giovani animatori del posto. L’ allegria della serata è dovuta anche dal nostro tifo ricco di canti mariani e dalla buonanotte dell’ispettore salesiano della zona, prima di coricarci in palestra.
PS: don Claudio buca 1 volta
“E FU SERA E FU MATTINA: TERZO GIORNO”
Guarda le foto del 7 Agosto 8 Agosto 2012 Zagreb - Hrvatska Dubica (110 km)
Già dal risveglio in palestra eravamo in tensione per affrontare la nostra prima tappa che supera i 100 km. Dopo aver ringraziato l’ispettore siamo saliti in sella alla volta di Hrvatska Dubica di buon mattino. Usciti dal traffico della capitale croata abbiamo pedalato fino a scorgere i primi segni delle ferite della recente guerra: ci ha colpito molto vedere gli abitanti ancora sotto il giogo della crisi postbellica che ci salutavano mentre sfrecciavamo per quei miseri paesini.
La gran parte della lunghezza della tappa l’abbiamo coperta di mattina, per poterci permettere una rilassante pausa pranzo, senza doverci preoccupare dei chilometri pomeridiani; in particolare abbiamo avuto modo dio riflettere personalmente sulla figura del beato Piergiorgio Frassati ( che ci sta accompagnando in questi giorni) e sulla difficile situazione di questi paesi danneggiati dalla guerra. Più tardi abbiamo raggiunto la meta prevista, incontrando alcune difficoltà linguistiche nel capirci col parroco del luogo e dopo aver montato le tende accanto alla Chiesa abbiamo beneficiato di una doccia “fai da te” per lavarci prima di celebrare la Messa. Dopo la cena abbondante ci siamo diretti alle tende per riposare in vista della tappa del giorno dopo.
“E FU SERA E FU MATTINA: QUARTO GIORNO”
Guarda le foto dell'8 Agosto 9 Agosto 2012 Hrvatska Dubica - Dervenca (120 km)
Il brusco risveglio dovuto ai rintocchi delle fastidiose campane del paese era solo un anticipo della difficile giornata che ci aspettava. Dopo la preghiera quotidiana ci siamo diretti alla dogana tra Croazia e Bosnia superata non senza peripezie per i nostri camionisti. Tirato un sospiro di sollievo siamo ripartiti, ma subito dopo i nostri meccanici hanno avuto il loro da fare nel rimediare alla prima foratura nel territorio bosniaco. Come d’abitudine in mattinata abbiamo pedalato parecchio, fin quasi a sfiorare i 100 km, nonostante il vento a noi sfavorevole, per poter mangiare in tranquillità presso una chiesetta ortodossa. Ancora una volta nel pomeriggio, grazie ad un tragitto favorevole, abbiamo raggiunto la città di Derventa senza particolare difficoltà. Siamo stati accolti dal simpatico parroco di una parrocchia della città, che ha animato la serata cantando canzoni caratteristiche della Bosnia, accompagnandosi con in il suo banjo. Infine, dopo la serata di divertimento, siamo andati a letto esausti.
“E FU SERA E FU MATTINA: QUINTO GIORNO”
Guarda le foto del 9 Agosto 10 Agosto 2012 Derventa - Zepce (80 km)
Al risveglio abbiamo peccato ancora una volta nella mancanza di celerità ad abbandonare il nostro materassino, ma ritemprati dalla colazione abbiamo impugnato i manubri delle nostre bici e dopo esserci sentiti onorati del saluto regalatoci dal parroco, che a suon di campane ci ha spronati a partire, ci siamo diretti a Zepce. La strada non si è rivelata impervia (tranne che per don Claudio), cosicché abbiamo potuto giungere al rispettabile istituto salesiano di Zepce per pranzo. Più tardi nel pomeriggio abbiamo dato sfogo al nostro entusiasmo in un’avvincente partita di calcio contro animatori e salesiani. Dopo una rinfrescante doccia, abbiamo celebrato la Messa con i salesiani dell’istituto, che in seguito ci hanno guidato in una visita del loro edificio. Dopo aver cenato sotto le stella abbiamo concluso la serata in allegria.
“E FU SERA E FU MATTINA: SESTO GIORNO”
Guarda le foto del 10 Agosto 11 Agosto 2012 Zepce - Sarajevo (120 km)
Poiché all’ora del risveglio non davamo segni di vita, don Claudio ha dovuto ricorrere al suono delle campane per farci alzare… prima di partire abbiamo salutato calorosamente i salesiani che ci avevano ospitato, per poi riprendere la strada verso Sarajevo. Il percorso è stato piano e monotono, fin troppo semplice per mettere in difficoltà noi ciclisti professionisti. Una volta rifocillati, ci siamo diretti verso la capitale bosniaca in scioltezza, ma prima di raggiungere la meta abbiamo dovuto superare la più intensa salita dell’impresa. Scesi dalle bici ci siamo sistemati in una palestra di una scuola cattolica della città. In serata ci siamo lasciati guidare dal “Cicerone” del nostro gruppo per le strade illuminate di sarajevo, in visita (a piedi!) del centro storico. La città di religione musulmana, presenta ancora segni della guerra. Poi siamo rientrati alla base e ci siamo coricati.
“E FU SERA E FU MATTINA: SETTIMO GIORNO”
Guarda le foto dell'11 Agosto 12 Agosto 2012 Sarajevo - Mostar (130 km)
Dopo esserci destati nel fresco di Sarajevo, abbiamo vissuto la mattinata come ogni santo giorno: colazione, preghiera e bici in mano! Ci attendeva un lungo tragitto che ci avrebbe portato a Mostar, a pochi chilometri da Medjugorje. Prima di pranzo abbiamo percorso la bellezza di circa 100 km tra gallerie e sali-scendi, con il bellissimo panorama caratterizzato dal fiume che stavamo fiancheggiando, il quale ci distraeva dalla fatica di tutto questo pedalare. Abbiamo sostato presso una casa diroccata, montando il tendone per poter godere di un po’ d’ombra. Dopo il necessario momento di riposo diamo risaliti in sella ancora confortati dal panorama fino a quando siamo entrati a Mostar alloggiando in un convento francescano, che (come tantissime altre strutture della città) aveva ancora le pareti trivellate dai colpi delle mitragliatrici.
“E FU SERA E FU MATTINA: OTTAVO GIORNO”
Guarda le foto del 12 Agosto 13 Agosto 2012 Mostar - Medjugorje (30 km)
Eccoci finalmente al grande giorno:dopo tanta strada stiamo per arrivare alla meta del nostro pellegrinaggio mariano. In vista di dover fare meno km del solito ci siamo presi del tempo per visitare la città di Mostar: il borgo antico caratterizzato da un ponte particolare, e la moschea. Ritornati al convento ci siamo rimessi in strada con calma; già dai primi chilometri abbiamo sperimentato il motto di Piergiorgio che ci ha accompagnato per tutta l’impresa: “io do la mia vita… verso l’alto!”: infatti nonostante i soli 30km per raggiungere Medjugorje il tragitto è stato più difficoltoso rispetto a parecchi altri: una continua scalata sotto il sole. Giunti finalmente al rinomato paese delle apparizioni, avvolto da un’atmosfera di surreale silenzio, abbiamo montato le tende al camping italiano del posto, per poi pranzare. Al pomeriggio ci siamo recati all’orfanotrofio nel quale abbiamo ascoltato la testimonianza di una suora, prima di celebrare la Messa. Siamo tornati al campeggio per la cena, prima di incamminarci al monte della prima apparizione: il Podbrdo. Arrivati in cima ci siamo fermati per un momento di preghiera personale ai piedi della statua di Maria. Ai piedi del monte abbiamo ascoltato la testimonianza di due compagni di viaggio, prima di andare a dormire nelle nostre tende.
“E FU SERA E FU MATTINA: NONO GIORNO”
Guarda le foto del 13 Agosto 14 Agosto 2012 Medjugorje
Poiché oggi rimaniamo a Medjugorje, Don Claudio ci ha concesso di poter riposare più del solito (finalmente!). Così abbiamo potuto alzarci con calma… O meglio: avremmo potuto farlo se altri campeggiatori non si fossero divertiti a percuotere pentole fino a disturbare i nostri sonni. Alzatici col piede sbagliato, siamo andati ad una casa di accoglienza nella cui cappella fu apparsa più di una volta la Madonna. Qui abbiamo svolto il ritiro guidato da don Paolo e abbiamo avuto la possibilità di ricevere il sacramento della riconciliazione a Medjugorje, considerata “confessionale del mondo”. Abbiamo concluso il ritiro con la Messa, prima di pranzare. Più tardi siamo andati alla Comunità Cenacolo, che accoglie ex tossico-dipendenti, ad ascoltare la testimonianze di alcuni che hanno fatto esperienza della comunità, fondata da suor Elvira; dalle loro parole abbiamo importanti lezioni di vita. Tornati alle tende abbiamo goduto di qualche ora autogestita per ritirarsi in preghiera, fare acquisti, e cenare liberamente. Abbiamo concluso la giornata al camping con una serata allegra, prima di ritirarci sui nostri materassini.
“E FU SERA E FU MATTINA: DECIMO GIORNO”
Guarda le foto del 14 Agosto 15 Agosto 2012 Medjugorje - Split (135 km)
Per evitare di pedalare con il sole già alto don Claudio ha pensato di svegliarci con mezz’ora di anticipo: ma la nostra pigrizia ci ha rallentato al punto da perdere più tempo del solito prima di partire, per la felicità di don Claudio J. Abbiamo così dovuto soffrire l’arduo percorso sotto una terribile calura che ci ha messi seriamente in difficoltà… per fortuna che il ritorno da Medjugorje si prospettava tranquillo! Ad ogni pedalata rischiavamo di lasciarci la pelle… dopo una scalata che sembrava interminabile siamo stati rianimati da una discesa con vista sul mare meraviglioso. Per la pausa-pranzo abbiamo sostato in un parchetto ombreggiato dove ci siamo potuti ristorare. Dopo non molto siamo dovuti ripartire in direzione di Spalato, dove la lunga ricerca della casa salesiana che ci doveva ospitare ha messo a dura prova la nostra pazienza… ma alla fine siamo arrivati! Una volta accolti nell’istituto salesiano abbiamo cenato (era ormai tardi…) e concluso la serata con la Messa dell’assunzione di Maria in cielo. Siamo andati a dormire esausti e di corsa poiché il giorno dopo ci aspettava un risveglio anticipato…
“E FU SERA E FU MATTINA: UNDIICESIMO GIORNO”
Guarda le foto del 15 Agosto 16 Agosto 2012 Split - Zadar (150 km)
Non era ancora sorto il sole, ma il momento del risveglio era giunto: quest’oggi ci aspettava la famosa tappa “dei centocinquanta”, e consapevoli di questo ci siamo dati una mossa per poter partire con il fresco…ma il caldo non si è fatto attendere. Moralmente abbattuti per la distanza che dovevamo coprire, dopo un po’ anche il fisico ha cominciato a cedere: il percorso era caratterizzato da sali-scendi meno difficoltosi del giorno precedente, ma i chilometri nelle gambe si facevano sentire e tutti eravamo ansiosi di fermarci per la pausa pranzo anche per la possibilità di fare il bagno. Giunti alla tanto attesa sosta lungo la spiaggia, siamo scesi dalle bici e ci siamo tuffati in acqua allegramente. Il posto era davvero bello, l’unica cosa che mancava era l’ombra: infatti siamo stati costretti a pranzare sotto il caldo del sole. C’è chi poi ha scelto di tornare a fare il bagno e chi ha scelto di riposare all’ombra (se la trovava…). Dopo una fresca anguria siamo ripartiti: ci mancavano una cinquantina di chilometri prima di arrivare a Zara, dove siamo stati accolti calorosamente dalla parrocchia. Dopo un altro bagno serale ci siamo sciacquati sotto la canna dell’acqua per finire la serata con la cena e la testimonianza di un’altro dei nostri compagni di viaggio sulla comunità proposta. Con la stanchezza dei 150 km del giorno ci siamo addormentati al contatto col cuscino.
“E FU SERA E FU MATTINA: DODICESIMO GIORNO”
Guarda le foto del 16 Agosto 17 Agosto 2012 Zadar - Novalja (80 km)
Al suono della sveglia (il richiamo di don Claudio) ci siamo sentiti prosciugati di ogni energia… Nonostante ci aspettasse assai più breve delle precedenti, sapevamo che dietro ogni curva poteva aspettarci una bella salita; inoltre il peso di quest’impresa ciclistica si è incominciato a notare, eccome! Come se ciò non bastasse, un impetuoso vento a noi sfavorevole ci ha reso la mattinata assai dura… fortunatamente, chi prima, chi dopo, siamo arrivati alla parrocchia di Novalja, sani e salvi. Abbiamo sistemato i materassini in un piccolo teatro, dove avremmo passato la notte, quindi abbiamo pranzato davanti alla chiesa. Recatici poi alla spiaggia, abbiamo goduto di un rilassante pomeriggio tra schizzi d’acqua salata e abbronzature.
Una notizia inaspettata di don Claudio ci lascia a bocca aperta: per motivi organizzativi il giorno successivo non saremmo giunti a Rijeka in bici, bensì in traghetto. Questa buona novella ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo; abbiamo quindi dovuto caricare tutte le bici e le borse in furgone e prendere il minimo indispensabile per la notte e per la traversata del giorno successivo. La serata si è svolta alla classica, allegra maniera: una cena seguita da un simpatico momento ricco di barzellette, prima di andare a dormire col sorriso.
“E FU SERA E FU MATTINA: TREDICESIMO GIORNO”
Guarda le foto del 17 Agosto 18 Agosto 2012 Novalja - Rijeka (130 km)
“Cosa succede?!? È già ora di svegliarsi?!?” borbottiamo tra di noi alle 4 e mezza del mattino… infatti l’unico traghetto per Rijeka salpava alle 6.00 e volevamo essere puntuali per non dover rovinare i piani. Ma l’inconveniente era inevitabile… al momento di fare i biglietti riceviamo la triste notizia che una dozzina di noi avrebbe dovuto rinunciare alla traversata causa termine biglietti. Così 12 di noi hanno dovuto attendere il passaggio di un autobus di linea mentre il resto della nostra comitiva veniva tranquillamente cullato dalle onde del mare. Sbarcati a Rijeka ci siamo incamminati con lo zaino sulle spalle verso la casa salesiani che ci avrebbe ospitato. Sotto il sole cocente dell’Istria tra le stradine in salita della città ci siamo persi e abbiamo allungato la passeggiata di una buona mezz’ora. Arrivati ci siamo ben sistemati e dopo il pranzo ci siamo concessi un pomeriggio di relax in spiaggia o all’ombra del cortile della scuola salesiana. A fine pomeriggio poi, una volta raggiunti dal piccolo gruppetto lasciato a Novaljia, ci siamo ritrovati per gruppi di provenienza per fare un po’ il punto della situazione di quest’impresa e condividere le grazie che il Signore ci aveva donato e le difficoltà che avevamo affrontato. Nel frattempo la notizia che un gruppo di 50 ragazzi era arrivato in bici in città si era diffusa velocemente, tanto che perfino un giornalista del giornale locale venne a fare qualche foto e qualche domanda. La sera, dopo una divertentissima serie di giochi e scenette, ci siamo dati l’ultima buonanotte dell’impresa, ringraziando il Signore per questi giorni.
“E FU SERA E FU MATTINA: QUATTORDICESIMO GIORNO”
Guarda le foto del 18 Agosto 19 Agosto 2012 Rijeka - Trieste (70 km)
Il giorno è cominciato “tardi” (ossia verso le 5.30) e spinti dalla convinzione che in meno di diciotto ore ognuno di noi si sarebbe trovato sul tanto amato letto di camera propria, siamo partiti per l’ultima volta. Neanche usciti dalla città, una salita mozzafiato da pista “hotwheels numero uno” ci ha decimati. Siamo arrivati poi a Trieste verso le 11.30, e ci hanno accolti i genitori e gente della comunità dell'Oratorio dei Salesiani. Abbiamo poi celebrato la Messa per ringraziare il Signore per questa esperienza.
“E FU SERA E FU MATTINO: QUINDICESIMO (e ultimo) GIORNO”
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