Dio ama quindi chiama da Giovani per i Giovani

Non dobbiamo soffermarci su: Ce la faccio? Non ce la faccio? Ma fa per me? Magari mi impegno da domani... ma chissà cosa vuole Dio da me? Queste sono le solite “pare mentali” che ci ostacolano nell'incontrare il Signore...

Dio ama quindi chiama da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 01 gennaio 2002

Quest’anno a Caorle il Ritiro MGS Giovani Animatori raccoglieva insieme tutti i giovani delle due Ispettorie che si sono da poco unificate. L’esperienza si è resa ancora più ricca di nuove conoscenze, diverse realtà e provenienze, riconoscibili dalla “parlata” locale...

Le giornate erano scandite da alcuni interventi sui quali ci sono stati dati degli spazi di riflessione personale. Tema del Ritiro: la Santità! Pensavo di sapere ormai tutto su questa cosa, invece…

Vi siete mai accorti cha la Santità non riguarda solo le persone scritte sul calendario, ma entra dentro la nostra vita “normale” di tutti i giorni?

Ebbene sì: Francesco d’Assisi era un ragazzo come noi, pieno di vita e di allegria, che ad un certo punto ha capito che per vivere in pienezza doveva accogliere la vita come un dono di Dio e non sciuparla in esperienze ricche di materialismo, ma povere di gioia vera… Ed è diventato Santo!!!

Qualcuno dirà: ”Tutto qui?”. Qualcun’altro un po’ più spaventato invece dirà: “ Che difficile farsi santi…”.

Anch’io non ero molto convinta che fosse così lampante la strada per la Santità, invece al Ritiro MGS di Caorle ho avuto la possibilità di rifletterci un po’.

Don Mario Bergomi, salesiano di Parma, ha tenuto un incontro proprio sulla Santità. Sempre il  solito discorso che mi passa a un metro dalla testa, penserete; invece no: egli ha saputo rendere nella concretezza della vita cristiana la chiamata del Signore. “Dio ama, quindi chiama…” ha detto don Mario; “Il Signore soffre per me, lavora e patisce per me!” ha ribadito più volte, per farci capire che noi dobbiamo vivere rendendo sempre grazie a Dio per tutto ciò che di buono e di meno buono ci succede, perché Gesù per primo non si è tirato indietro nel venire a condividere con noi la nostra stessa vita.

Anche Gesù ha sofferto, ha pianto, ha riso, ha vissuto come un uomo in carne ed ossa e si è messo alla ricerca di ognuno perché lo vuole nel team dei suoi amici più intimi, quelli che partecipano della sua vita.

Beh, allora anche i santi non erano degli integerrimi credenti fin da sempre, anzi sembra che il Signore abbia dovuto correggere lo spirito di qualcuno (vedi Pietro) o addirittura sbattere qualcun’altro a terra (Paolo sulla via di Damasco). Anche quando siamo duri di comprendonio, Dio ci ama “ come se fossimo l’unica persona al mondo” (S. Teresa d’Avila).

Non dobbiamo soffermarci su: Ce la faccio? Non ce la faccio? Ma fa per me? Magari mi impegno da domani… ma chissà cosa vuole Dio da me? Queste sono le solite “pare mentali” che ci ostacolano nell’incontrare il Signore nel silenzio, nella preghiera, nell’Eucaristia, nella Confessione per sentire la Sua voce che ci chiama ad essere contenti e a camminare...no, a correre verso la Santità!

Insomma in questo ritiro abbiamo assaporato la inaspettata vicinanza di Gesù ai problemi che riguardano tutti noi e la gioia della sua compagnia ogni momento.

Per dirla in un altro modo: Gesù non è solo l’amico che ti batte sulla spalla, che ti sostiene nelle difficoltà, che fa festa quando sei felice. E’ innanzitutto Colui che con la forza del Suo Amore ti spinge a diventare Amore, questa è la SANTITA’!!!

Gente: io ci provo…

Chiara Giusto

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