«Chi è più grande, colui che sta a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve». Dio sceglie ciò che non appare, che è umile, disprezzato dagli uomini. La legge dell'incarnazione è questa: «Gesù spogliò se stesso». E, per scegliere la Madre di Gesù, Dio posò lo sguardo sulla Galilea...
del 17 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
           Gesù aveva chiamato i primi discepoli. Tra essi c'è Filippo. Gesù l'aveva incontrato e gli aveva detto: «Seguimi!». E Filippo incontra l'amico Natanaele, che sarà l'apostolo Bartolomeo (Mt 10,3), e gli confida entusiasta: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret». E Natanaele, senza scomporsi: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?» (Gv 1,46). E Filippo: «Vieni e vedi». E abbiamo veduto cosa ne è venuto di buono da Nazaret, anche se non godeva di grande fama. Perché, proprio a Nazaret, la città di Maria, fu mandato da Dio l'angelo Gabriele. «L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret» (Lc 1,26).
           Nell'annunciazione di Giovanni – scrive alois Stöger – l'invio dell'Angelo ha come meta il Tempio, il luogo di Dio, santo, chiuso, inaccessibile. Nell'annunciazione di Gesù ha come meta «una città della Galilea», la «Galilea delle genti» (Mt 4,15), confinante con nazioni pagane e frequentata dai loro abitanti; quella parte della Terra Santa che era ritenuta profana e sembrava trascurata da Dio; quella Galilea, dalla quale «non era sorto alcun profeta » (Gv 7,52). Nazaret: la città, sugli ultimi contrafforti dei monti galilei, a circa 140 km a Nord di Gerusalemme, è storicamente senza fama. L'Antico Testamento non ha mai citato questo nome; la cronaca dei giudei (Giuseppe Flavio) non ha nulla da dire su questa città. Ma Dio sceglie ciò che non appare, che è umile, disprezzato dagli uomini. La legge dell'incarnazione è questa: «Gesù… spogliò se stesso» (Fil 2,7). E, per scegliere la Madre di Gesù, Dio posò lo sguardo su questa città.
           «Ed ecco – disse poi l'Angelo a Maria – Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei che era detta sterile» (Lc 1,36). Elisabetta era la madre di Giovanni Battista. Ecco come ci informa l'evangelista Luca (1,5-25): «Al tempo di Erode, re della Giudea, vi erano un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abia, e sua moglie, una discendente di Aronne, chiamata Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio… Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni»..
           Ma che avvenne? «Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore (a Gerusalemme)... apparve a lui un angelo del Signore... Gli disse: 'Non temere, Zaccaria; la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio e tu lo chiamerai Giovanni'. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni, Elisabetta, sua moglie, concepì».
           Intanto Maria, apprese dall'Angelo le notizie su Elisabetta, si era recata a visitare e a servire la cugina. E, trascorsi circa tre mesi, eccola di ritorno a Nazaret (cf Lc 1,56). Rivede il suo Giuseppe, il «falegname» (Mt 13,55), riprende i suoi lavori, la sua vita quotidiana. Dopo la nascita di Gesù a Betlemme e la fuga in Egitto, Giuseppe, «avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo dei Profeti: 'Sarà chiamato Nazareno' » (Mt 2,22-23). E l'ignorata Nazaret, residenza di Maria, sarà la residenza di Gesù.
Fiorino Triverio
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