Vorrei infine ringraziare di cuore tutte le persone che ho incontrato nel mese scorso passato in Italia, per l’amicizia che ci lega da poco o da tanto tempo e il sostegno che ho ricevuto, sempre molto generoso da parte di tutti.
Carissimi amici, come state?
Spero bene, vi mando i saluti da Lare, il bellissimo villaggio a 90 km a ovest di Gambella, circa un’ora e mezza di jeep, adesso anche due visto che ci sono un sacco di mucche da evitare, a 10 km dal
confine con il Sud Sudan.
In Etiopia l’11 settembre siamo entrati nell’anno 2013, siamo qualche anno indietro visto che qui seguono il calendario giuliano, antecedente al nostro, ma l’anno ufficiale è proprio il 2013 e oggi siamo il 20 del primo mese dell’anno, ne abbiamo tredici di mesi invece che dodici, tutti di trenta giorni tranne l’ultimo, che è di cinque o sei giorni. É un po’ di tempo che non mi faccio sentire ma adesso accomi qua.
La prima bella notizia è che ieri, il Nunzio dell’Etiopia, l’Ambasciatore del Vaticano in Etiopia, è venuto a Gambella e durante la Santa Messa che ha celebrato con tutti i sacerdoti e fedeli, ci ha annunciato il nome del nuovo Vescovo di Gambella, mons. Roberto Bergamaschi, salesiano, ora Vescovo di Hawassa, una diocesi del sud dell’Etiopia. Adesso passa da quella diocesi alla nostra.
Finalmente, dopo ben 5 anni e dopo la scomparsa a marzo di quest’anno di mons. Angelo Moreschi, abbiamo la nostra guida. Tutto il nostro Vicariato è contento e faremo una bella festa di accoglienza per mons. Roberto quando farà il suo ingresso, speriamo molto presto.
Ieri tornando a Lare ho trovato tutta una parte del villaggio allagato, ha piovuto molto in questi giorni, l’acqua era già al
limite nel vari fiumi che ci sono e sia la canonica, il salone, sia moltissime capanne della gente attorno sono state allagate. L’acqua cresceva ogni ora, poi ad un certo punto della notte ha smesso di salire e ora sta diminuendo, speriamo continui così. Abbiamo dato ospitalità a più gente possibile, nell’asilo, nella chiesa, nei
saloni. Ieri fino a notte è arrivata gente, portando tutto quello che avevano nella capanna. Dicono che ci vorranno giorni perché l’acqua se ne vada. Vedremo nei giorni prossimo come aiutare tutte le persone che hanno avuto la capanna allagata, con qualche sacco di granoturco, con strumenti per pulire e con qualche plastica per ripararsi.
La situazione Covid in Etiopia è abbastanza stabile, pochi decessi al giorno e pochi casi considerando la popolazione totale, soprattutto nella capitale. É da qualche settimana che a Gambella, visto che i decessi sono stati pochissimi e chi viene contagiato guarisce molto in fretta, che quasi nessuno porta la mascherina, le distanze sociali sono state quasi abolite e la vita sembra riprendere normalmente. Ora si torna a parlare delle altre malattie di Gambella, la malaria, la
tubercolosi e l’aids. Sembra che la carica virale del virus abbia perso la sua forza e adesso sia come un gran raffreddore. Io cerco di tenere le distanze e di girare con la mascherina, anche se alle volte sono solo io che la porto, anche negli ambienti chiusi, e tutti ti guardano strano...
Le attività della parrocchia si stanno avviando, anche se con questo allagamento vedremo quando riprendere. L’11 ottobre avremo la festa del nostro santo patrono san Daniele Comboni, con alcuni battesimi di bambini, ogni domenica la nostra Messa è una bella festa di canti, preghiere, letture, varie prediche... per circa 2/3 ore... Poi l’asilo, che cercheremo di iniziarlo verso fine ottobre, secondo le disposizioni del governo sulle scuole, un secondo e terzo asilo
vorremo iniziali nella cappella di Gok e in quella di Kubri, ci stiamo lavorando, la catechesi e le attività del coro e dei chierichetti stanno per iniziare , vorremo anche pulire una zona del nostro terreno per iniziare l’oratorio pomeridiano...
Vorrei infine ringraziare di cuore tutte le persone che ho incontrato nel mese scorso passato in Italia, per l’amicizia che ci lega da poco o da tanto tempo e il sostegno che ho ricevuto, sempre molto generoso da parte di tutti. Vorrei ringraziarvi facendovi arrivare il sorriso di questi bambini che ogni giorno ti accolgono pieni di vita, la speranza di un futuro nel viso dei giovani di Lare, il grazie negli occhi di tanti uomini e donne che vengono aiutati ogni giorno dalla missione in qualche modo grazie a tutti voi.
Un saluto affettuoso, a presto
Abba filippo
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