Don Filippo ci scrive.... n°20

Il bene nel cuore di ognuno c'è, dobbiamo solo trovare il coraggio di attuarlo. Penso che Dio faccia sempre il tifo per noi, ma in particolare quando siamo sul punto di scelte coraggiose nel bene egli è lì che ci dà una bella spinta...

Don Filippo ci scrive.... n°20

da MGS News

del 30 gennaio 2011

Carissimi, come va?

Un saluto dalla caldissima Gambella, ormai la temperatura è stabile sui 40°, che sbalzo dal nostro freddo italiano.

Avevo scritto questa mail il 12 gennaio, ma poi siamo rimasti senza internet per quasi 20 giorni, ieri è tornata, ma penso che vada bene lo stesso…

 

Dopo un bel periodo in Italia, sono ritornato qui in Etiopia il 9 gennaio e subito poi a Gambella per ritrovare Abba Angelo, gli altri salesiani e soprattutto tutta la gente e i ragazzi dei villaggi che mi hanno fatto una festa incredibile: Nyinenyang, Matar, Ilea, Ibago e … speriamo che l’entusiasmo duri così possiamo ricominciare alcune attività che si erano fermate in mia assenza, non essendoci nessuno che mi sostituisce.

Ma prima di dirvi qualche cosa di quaggiù, vi dico brevemente come ho rivisto l’Italia dopo questi due anni di assenza.

Tra le tante impressioni che mi sono rimaste, velocità di vita e di rapporti, soprattutto virtuali, mancanza di bambini attorno a me, cielo sempre nuvoloso e piovoso, notizie dall’Africa zero e tante altre, vorrei dirvi prima di tutto un grande GRAZIE alle tante persone che ho incontrato e che ricordandosi di me sono state ad ascoltarmi e a vedere le foto della mia missione: sono rimasto colpito di come molta gente si sia interessata ai “nuer”, agli “anuak”, alle loro storie, alla loro vita e non solo, ma interessata dandomi una mano: chiamandomi per una testimonianza, soprattutto quella ai ragazzi mi ha fatto tanto felice, vendendo segnalibri, braccialetti, centrini, facendo pubblicità tra i parenti, gli amici, proponendo un mio progetto ad un’associazione o a delle persone che potrebbero aiutarmi, raccogliendo perfino medicinali e scarpe, oppure facendomi un’offerta e tante di queste sono state davvero consistenti considerato il periodo che si sta vivendo in Italia.

Insomma sono tornato a Gambella carico di entusiasmo per l’affetto, la partecipazione, il sostegno, avuto in tantissimi modi, per quanto stiamo realizzando qui a favore di questa poverissima gente.

Vorrei portarvi tutti qui per vedere questi villaggi e incontrare soprattutto i ragazzi, mai stanchi di sorrisi e abbracci e di tanto vita.

Quando si parla di fare del bene, soprattutto ai più poveri, si toccano nelle persone delle corde particolarmente sensibili, e anche se alle volte sono coperte da tanta polvere, reagiscono subito, il bene chiama altro bene, si moltiplica, inaspettatamente si partecipa, si sostiene, si dona qualcosa, alcuni perfino si mettono in gioco: lanciano una promessa, nasce un gemellaggio, un aiuto costante, qualcuno mette a disposizione anche se stesso per essere qui a condividere un mese questa estate, che bello.

In mezzo ad una vita di corsa, che riduce inesorabilmente gli spazi per vivere certi valori, che trasforma le relazioni e le rende solo virtuali, in una vita piena di difficoltà nella scuola, nel lavoro, sia nel presente che in futuro, quello che ho visto e sperimentato è questa capacità di fare del bene, di voler bene a chi è meno fortunato di noi da parte di tutti: non tutto è perduto del nostro cuore, della nostra anima.

Facendo del bene per chi ha più bisogno di noi permettiamo alle nostre anime di raggiungerci, di stare con noi.

Spendersi per gli altri, uscire da se stessi senza calcoli per qualcuno che ha meno di noi, ha in sé quella capacità di creare una sintesi interiore nella nostra persona: sentimenti, desideri, pensieri, anima e corpo diventano uno, trovando nel cuore una gioia mai sperimentata prima; è nel dono che noi siamo veramente uomini e donne maturi e felici.

Questa è la miglior medicina al nostro senso di tristezza, sconforto, depressione e anche di egoismo che alle volte di prende.

Il bene nel cuore di ognuno c’è, dobbiamo solo trovare il coraggio di attuarlo. Penso che Dio faccia sempre il tifo per noi, ma in particolare quando siamo sul punto di scelte coraggiose nel bene egli è lì che ci dà una bella spinta.

 

'C'è una verità elementare,

la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani:

nel momento in cui uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza allora si muove.

Infinite cose accadono per aiutarlo,

cose che altrimenti mai sarebbero avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare, incominciala.

L'audacia ha in sé genio, potere e magia.

Incomincia adesso'.

 

Un caro saluto a tutti in questo mese dedicato a don Bosco, lui che di coraggio ne ha avuto da vendere nel donare se stesso ai ragazzi pi√π poveri, ci aiuti a continuare a fare del bene.

 

A presto e un ricordo reciproco,

Abba Filippo.

 

don Filippo Perin

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