Don Filippo ci scrive.... n°22

Eccoci qua: l'apostolato nei villaggi continua nella costruzione non solo di chiese, progetti agricoli, acqua o altro, ma soprattutto della comunità cattolica, della fede delle persone. Siamo davvero agli inizi e bisogna avere tanta pazienza, in particolare in questo periodo di caldo in cui aumentano i problemi.

Don Filippo ci scrive.... n°22

da MGS News

del 28 aprile 2011

 

Carissimi, come va?

          Un saluto dall’estate torrida di Gambella: aspettiamo la Pasqua, ma aspettiamo tanto anche la pioggia, che dono che è l’acqua, siamo sui 50°.          Spero intanto che ciascuno stia bene in questo avvicinarci della Pasqua e vi faccio, anche se in anticipo, i migliori auguri di Pasqua a tutti.          E’ da qualche tempo che non mi faccio sentire, complice il caldo, le cose da fare, la batteria del computer che si è fusa, l’elettricità che manca spesso… ma eccoci qua: l’apostolato nei villaggi continua nella costruzione non solo di chiese, progetti agricoli, acqua o altro, ma soprattutto della comunità cattolica, della fede delle persone. Siamo davvero agli inizi e bisogna avere tanta pazienza, in particolare in questo periodo di caldo in cui aumentano i problemi.          Nei due villaggi Anuak, Ilea e Ibago, abbiamo fissato i primi battesimi per la terza domenica di Pasqua, molti adulti, tra cui varie donne e pochi uomini e i giovani più grandi del coro. Proprio per questo sorgono i primi problemi soprattutto tra i catechisti, chi vuol controllare questo o quello, chi vuol essere il primo, chi vuol avere più vantaggi, chi ha vecchi screzi con alcune persone e perciò non gli vuole dar il battesimo, chi dice che all’inizio di tutto c’era lui e la chiesa è nata per suo merito, perciò ora dobbiamo ascoltarlo e fare quello che dice lui e chi… insomma è un periodo di incontri su cosa vuol dire essere catechisti, a servizio di Dio e degli altri, su come vivere i comandamenti di Dio prima di tutto tra catechisti, rispettandosi, non pensando solo a se stessi e al proprio tornaconto, su come essere amici e molto di più su come essere fratelli nella stessa Chiesa.           Nei villaggi di Nyinenyang e Matar faremo per la prima volta il giovedì santo con la lavanda dei piedi e il venerdì santo, con la via crucis e una celebrazione comunitaria penitenziale. Credo per il prossimo anno, quando avremo la chiesa e un po’ di luce faremo la Veglia del sabato santo di notte.          Sono tutti un po’ curiosi nel vedere se laverò veramente i piedi di dodici persone oppure cosa vuol dire fare la Via Crucis, ho preparato le 14 stazioni con dei disegni africani, spero che piacciano, saranno quelli che poi metteremo nella Chiesa, che speriamo verso settembre di inaugurare. Invece la domenica di Pasqua, varie persone che hanno già ricevuto il battesimo riceveranno la prima Comunione e poi ci sarà un bel pranzetto, a base di granoturco, pestato e cotto, immerso in un bel po’ di latte e con un po’ di carne di due pecore, che poverine si sono sacrificate per noi, da bere della buona acqua.           In questi momenti si sente di più il motivo per cui siamo qua, per portare prima di tutto Gesù, la sua Parola, la sua presenza, i Sacramenti dove le persone possono incontrarlo, il suo Amore a tutti senza distinzioni. Tante volte, soprattutto all’inizio di una missione credo, si è presi dalle varie opere, trovare il terreno, fare un pozzo d’acqua, costruire una chiesa, e poi l’asilo per mandarli a scuola, il progetto agricolo per dare da mangiare, allestire un oratorio per far giocare i ragazzi… nella settimana santa cerco di fermare tutto questo e vivere e far vivere il più possibile il motivo essenziale per cui facciamo tutto questo: l’Amore che Gesù ha per ciascuno di noi, che possiamo vedere e toccare in questa bella settimana santa. Il tutto sta nell’essere abbastanza trasparenti perché la nostra gente possa intravedere il volto di Dio, il volto di Gesù in questi momenti. Notizie varie:-      Tutto quello che sta succedendo in Libia e negli altri paesi vicini non ha avuto praticamente nessuna ripercussione all’interno dell’Etiopia. Qui un dittatore è stato cacciato nel 1991 e adesso abbiamo un governo eletto con delle elezioni regolari, anche se è in carica dal 1994. Il problema sta nascendo invece dall’incremento dei prezzi dei beni alimentari, della benzina, e di altri generi che praticamente ogni giorno aumentano e tutto ciò sta creando un malcontento tra i commercianti, ma anche tra la povera gente.-      Sud Sudan: stanno cercando di formare il governo a Juba, nella capitale e il 9 luglio sarà la giornata dell’indipendenza, anche se ancora alcuni confini non sono stati stabiliti con il governo del nord, in particolare dove c’è il petrolio.-      Nella città di Gambella ognuno cerca un po’ di sopravvivere, tra il caldo, i prezzi che salgono ogni giorno, la gente che vi alloggia…-      Infine in questo periodo sto imparando cosa vuol dire a: svegliarsi letteralmente in un mare di sudore, l’importanza dell’acqua tanto da bere, tra notte e giorno 20 litri, dormire fuori la notte sotto un albero, bere tantissimo, ma non andare mai al gabinetto, avere i finestrini della macchina chiusi non perché abbiamo l’aria condizionata, ma perché l’aria da fuori è caldissima… Un augurio di buona Pasqua a tutti, in particolare da tutte le persone che ogni giorno incontro nei villaggi: con la gioia contagiosa dei bambini, la calma e la laboriosità instancabile delle donne, la spensieratezza dei giovani, la voglia di parlare e conversare degli uomini e di qualche raro anziano,vi auguro Buona Pasqua! Abba Filippo

don Filippo Perin

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